Quelle violenze psicologiche e fisiche che rischi stando con un narcisista perverso
Stare con un narcisista perverso può essere pericoloso: ecco come distinguere i campanelli d'allarme in una relazione.
Stare con un narcisista perverso può essere pericoloso: ecco come distinguere i campanelli d'allarme in una relazione.
Le relazioni possono essere pericolose. Quando si è in coppia, stare con una persona violenta può portare a gravi ferite o anche alla morte. Ma ci sono diversi tipi di violenza e quella di un narcisista perverso può portare la partner a gravi ferite psicologiche.
Il primo grosso rischio è quello di finire in una spirale decadente, tra sensi di colpa indotti e autostima ridotta ai minimi storici. Ecco cosa c’è da sapere per riconoscere qualcuno che è patologicamente afflitto da questa condizione.
Su GuidaPsicologi c’è un piccolo vademecum su come riconoscere un narcisista perverso e comprendere il da farsi, in particolare se si ha con lui una relazione. Il narcisismo perverso viene indicato come un disturbo della personalità: le sue principali caratteristiche sono mancanza di empatia, egocentrismo, ma possono presentarsi anche delle componenti asociali o violente.
Il modo in cui questo tipo di persone agisce contempla la manipolazione dell’altro: il partner viene isolato e sottoposto a comportamenti e linguaggio tendente a renderlo insicuro – anche se si potrebbe ipotizzare che il narcisista perverso sia un insicuro a sua volta ed è per questo che agisce in questo modo.
Chi è caratterizzato da narcisismo perverso cerca di mostrare superiorità verso gli altri, ma al tempo stesso anche di risultare affascinante. E non si assume mai la responsabilità delle sue azioni. Tanto che alcune delle frasi tipiche di questo disturbo della personalità sono «non piaci a nessuno», «sei permalosa», «non ti ho chiesto nulla» oppure il grande classico «sei pazza» – e queste frasi vengono rivolte alle altre persone, la propria compagna in particolare. Sminuendo quello che la partner dice, il narcisista perverso la pone in una situazione di inferiorità in cui ne manipola i ricordi, le certezze, le verità.
Il sesso può diventare uno strumento del male nelle mani di un narcisista perverso. Che può aggiungere nuove critiche, nuove umiliazioni, nuovi appigli per far calare l’autostima della partner. Che a letto è nuda, non solo fisicamente, ma anche psicologicamente, è più fragile e quindi maggiormente manipolabile.
Ma da un lato il sesso con un narcisista può fornirvi l’occasione per liberarvene: davvero volete stare con una persona che non riesce a essere vostro complice neppure nell’intimità? Non è facile, lo sappiamo, dovrete fare appello a tutta la vostra forza e accettare aiuti esterni, sia da terapeuti sia da persone che vi vogliono bene davvero.
Naturalmente, chi soffre di narcisismo perverso non può innamorarsi, non può provare amore. A meno che non parliamo di amore per se stesso. Le relazioni con un narcisista perverso hanno a che fare con la dipendenza, perché una persona del genere tende a trascinarti in un circolo vizioso, dal quale non si riesce facilmente a uscire.
Il grosso rischio è perdere tutto quello che si è, annullarsi, diventare preda di una persona violenta. Le manipolazioni in una relazione possono andare in due direzioni. Il partner viene colpito attraverso l’umiliazione o il vittimismo del narcisista. Che critica, sottolinea i difetti, crea sensi di colpa per sciocchezze o falsità.
Una volta riconosciuto un narcisista perverso, andrebbe ignorato. Il suo principale nutrimento sono le nostre insicurezze, le nostre gelosie che lui amplifica. È molto difficile uscirne, per cui è importante sapere che è bene non lasciarsi almeno isolare dal narcisista: amici e famiglia possono aiutarci a trovare la forza per lasciarlo, se siamo in una relazione con lui. Naturalmente lui metterà in atto tutti i suoi giochetti, dal silenzio alle stilettate social, dalla simulazione di una malattia all’adulazione dell’altro.
Non cadere in queste trappole è fondamentale, perché lui si alimenta di questo: una volta che siete uscite dalla relazione, bloccate tutte le comunicazioni ed evitate discorsi con eventuali amici comuni che potrebbero, anche involontariamente, fornirvi appelli emotivi a un eventuale ritorno insieme a lui.
Su Medium è apparsa la testimonianza di Paul Banks che racconta di come si sia innamorato della sua vicina Alexa – a dimostrare che il narcisismo non ha sesso – apparentemente una donna dolce e perfetta con cui vivere in simbiosi con i reciproci figli – sullo stile della famiglia Bradford – ma che poi si è rivelata essere una narcisista perversa. E si è scoperto che le sue manipolazioni, le sue violenze, non erano solo nei confronti del partner.
I suoi attacchi – scrive Banks – alla mia integrità erano psicologicamente ed emotivamente devastanti, sempre più manipolativi, astuti, cospiratori, feroci. Diceva di avere delle prove e la forte convinzione che la stavo tradendo – tutto nella sua testa. Arrivai a scappare di casa nel cuore della notte per sfuggire alla sua ostilità. Ha usato il suo povero, emotivamente fragile figlio, per chiamarmi nella mia macchina e supplicarmi di tornare a casa. Chi resiste a un bambino in lacrime, che t’implora di tornare a casa? Certo che sono tornato, grazie al suo povero figlio. Amavo quel bambino. Vedevo con i miei occhi le lunghe manipolazioni emotive che la madre narcisista doveva averlo sottoposto per far sì che riportasse a casa la sua preda. Suo figlio era diventato un suo strumento, il suo braccio destro, la sua pedina. E il suo padre per delega.
Usiamo la metafora del principe-ranocchio per descrivere una delle esperienze anonime apparse su PsicoterapiaPersona. Si tratta della storia di una donna che si è innamorata di un narcisista nonostante avesse una storia decennale con un uomo molto dolce. Questa donna era stata conquistata dalle lusinghe e dal potere del narcisista, che naturalmente aveva messo in atto con lei tutti i suoi trucchetti, violenza compresa.
Accettai – spiega la donna – la proposta di diventare la responsabile in una birreria: era fantastico quel lavoro, ed io stavo bene. Ma lui riuscì a farmelo lasciare, non perché si preoccupasse che tornassi a casa tardi la sera, tra l’altro con l’incasso della giornata, ma facendo sgradevoli allusioni tipo: «Brava vai, vai a fare le tue sfilate ma che ne sai tu di locali, fornitori, clienti e responsabilità! Non sei per niente professionale! Ti odio e ti schifo, mi hai distrutto… sei entrata nel mio stagno». In quel periodo, una sera venne da me sconvolto dalla rabbia, con gli occhi iniettati di sangue, e mi scaraventò addosso dei cd perché avevo preso contatti con un musicista per lavoro!
Sul blog della criminologa Cinzia Mammoliti, è apparsa la lettera fiume di una sopravvissuta a un partner caratterizzato da narcisismo perverso. In questo flusso di coscienza, la donna spiega cosa abbia passato nella relazione con quest’uomo affetto da disturbo della personalità e ne riassume i comportamenti.
All’inizio – scrive – mandi sms o telefonate a raffica, poi stai zitto o assente per giorni, per procurare angoscia e abbandono e poi dici «Intanto tornerai», possiedi solo la tua maschera nera. Sei astuto e freddo, ben consapevole del tuo comportamento. Sempre bugie, sempre calcoli, vuoi essere adorato ma con il fine di annientare. Vuoi che ti si reputi fantastico e unico. Giochi. Spii tutto e tutti. Vuoi dominare la partner sul piano sessuale, emotivo, fisico, mentale.
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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