Alla fine l’appuntamento è arrivato anche per te, Cenerentola postmoderna nella giungla dei selfie #Milanodabere. Una sigaretta sul rooftop del compleanno del sosia di Dipré, una foto profilo tattica su Whatsapp e qualche messaggio a mezzanotte ti fanno sentire Carrie Bradshaw, ma non riesci neanche a ignorare quel nodo allo stomaco da “primo appuntamento”. Non vuoi sbagliare perché lui, il milanese-native, ti piace davvero. Conquistare un uomo è possibile. E non sbaglierai, se terrai a mente questi 8 punti.
1. Il sabato non esiste
“Beviamo qualcosa”. Sì, ma quando? Ricordate Blair Waldorf e Gossip Girl? “Cosa fa il sabato sera una principessa di Manhattan?”… “Assolutamente nulla”.
Se la domenica è il nuovo giovedì e il giovedì è il nuovo sabato, il sabato non esiste. Soprattutto a Milano. E per osmosi non esistono neanche il venerdì e la domenica. Quindi per voi è ok un drink easy il mercoledì o il giovedì. Ma mai e poi mai nella settimana corrente. Anche se il maggior programma che avete è uno shampoo casalingo.
2. Dove dove dove
Drink easy e a mezzanotte a casa, perché non bisogna mai essere troppo disponibili con un ragazzo di Milano. E poi, dopo le 24, l’Enjoy diventa una zucca. Una sola regola: lui propone, voi accettate o rifiutate. Meglio dire di no ai ristoranti etnici o alle cucine a cui non siete abituate; vi vedete a fine serata a cercare una farmacia aperta per l’Imodium? No, molto meglio di no. Bene un aperitivo veloce e pulito e, se la serata va male, dopo il primo spritz potete sempre dire che “dovete raggiungere gente”.
Occhio anche a quello che scegliete di mangiare…
3. Senza glutine, senza carne, senza lattosio
A Milano il gluten-free è uno state of mind. È il nuovo nero, va su tutto. Dalla pizza ai bomboloni, dai marshmellow ai superalcolici. Immergetevi nel mondo senza glutine (1 milanese su 2 l’ha eliminato definitivamente, 2 su 2 sono gluten-free friendly) senza paura, scoprendone le sorprendenti somiglianze con un equivalente piatto glutinato. Poi ci sono i vegani, i vegetariani, gli ossessivi delle proteine, gli intolleranti (al lattosio, al fruttosio, al sale, all’aglio, alle ragazze), i fanatici della griglia, i pastafariani. Voi buttatevi, fate come Alice nel Paese delle Meraviglie.
4. Posh ma non troppo
Non finiremo mai di ripeterlo. L’avevamo specificato anche nelle 4 regole del primo appuntamento di successo: attenzione al look.
Per un appuntamento con un milanese (imbruttito o non) ci sono dei must-have imprescindibili. L’effetto che dovrete avere è un outfit che sembri casual-casuale-casualissimo ma che in realtà è studiato nei minimi dettagli. Quindi ok Michael Kors, giacche, Converse, orecchini ricercati NO tacchi troppo alti, jumpsuit stile Gigi Hadid, make up con i tutorial di Kylie Jenner, acconciature da matrimonio. Semplici ma chic. Non vorrete far pensare al ragazzo di Milano che vi siete vestite così solo per lui?!?
5. Vorrei ma non posto
Lo sharing è la frontiera degli anni ’10. Quando si è fuori a cena è maleducazione iniziare a mangiare prima che l’altro abbia postato la foto del piatto Instagram. Magari con un bell’hashtag #foodporn. Ecco, queste regole generali utili ovunque si frantumano a un primo appuntamento milanese. Nel dubbio, lasciate stare i social. Niente foto su Instagram (neanche su Snapchat!) e soprattutto niente tag (se poi non lo rivedete più come giustificate questa cosa ai vostri 1500 amici?). A meno che sia lui a taggarvi… ma, anche in questo caso… noi non vogliamo influenzare nessuno però è sempre meglio tenere nei preferiti il numero dei taxi.
6. Mai fermarsi al senso letterale
Il vocabolario del milanese è peggio del Montanari di greco antico, contiene migliaia di neologismi, slang e controslang, espressioni formulari, accrescitivi e diminutivi. Impossibile impararli tutti, ma qualche dritta non fa male. Se lui dice “Sto male” non dovete chiamare il 118; almeno, non subito. Cioè, sta male ma perché sta bene, è preso bene e ride troppo anche se non sonoro. Giusto per capirci.
E poi “sushino” non è un sushi piccolo mentre “sbattella” è uno sbattimento discreto che non stravolge la vita. Ah, chiaro, “sbattimento” è “fatica, peso, rottura” mentre “Tu non puoi capire” non vuol dire che non capite. È un po’ tutto il contrario di tutto. Tutto chiaro vero? Chiarissimo!
7. La gestione dell’alcool
Questo è un dilemma. Non bere alcool e bere alcool potrebbero essere le due facce della stessa tragedia. Perché se ordini un’acqua tonica fai la figura della suora (e non va bene), se ti butti sul luppolo o il gin rischi di fare la figura dell’alcolizzata (e anche questo non va bene). Per cosa optare? La birra no (gonfia!), il vino fa agée ma ci può stare, soprattutto se è mosso.
In linea generale con un milanese fermatevi sullo spritz o equivalenti (Bellini, Mimosa, Rossini, Kir Royale vanno benissimo, come tutti i cocktail a base di frutta e spumante) e state attente al bis che può tradirvi quando meno ve lo aspettate. E se lui fa il gesto di ordinare la bottiglia? Bene, molto bene!
8- Lo schema giusto
A Milano si va per schemi. Dalle riunioni di lavoro ai thread su Whatsapp alle partite di calcetto. E anche il vostro forse futuro (futuro ex?) fidanzato è schematizzabilissimo. Dovete solo capire chi avete di fronte e comportarvi di conseguenza, cercando di stupirlo (bene) senza scioccarlo (non benissimo).
Camicia, maglioncino, jeans e mocassino? È uno yuppie o, se preferite, un classico: fatelo parlare e pagare e andrà tutto bene. Maglietta di un gruppo che non avete mai sentito? È un (wannabe) artista o designer: fatelo parlare e tutto andrà bene. Continua a dire quanto ama Milano? Non è un milanese. Occhiali rotondi, bicicletta e barba? Siete sull’Isolachenonc’è. Sì, perché gli hipster a Milano non esistono più almeno dal 2014.
Milanese, shopaholic, cresciuta con Dostoevskij e Sex and the city. Appassionata di cinema, semiotica, sociologia, mainstream e nicchia.
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