11 spiagge e luoghi magici della Puglia che pochi conoscono
Se li conosci...ci ritorni! Eccoti una selezione di 11 posti pugliesi che ti garantiranno una vacanza diversa e indimenticabile
Se li conosci...ci ritorni! Eccoti una selezione di 11 posti pugliesi che ti garantiranno una vacanza diversa e indimenticabile
E se invece del Salento visitaste il Barsento? E se al posto della caotica Torre dell’Orso sceglieste il paradiso incontaminato di Torre Suda? E se anziché addentrarvi nella Grotta Zinzulusa cercaste l’avventura nel Pulo di Altamura?
Le innumerevoli guide che elencano le bellezze della Puglia spesso si concentrano su scenari meravigliosi già noti ai più. Ma il tacco dello stivale ha altro da offrire: luoghi magici, tutti da esplorare, per una vacanza diversa e indimenticabile o da aggiungere al vostro diario di travel blogger.
Negli anni ’80 un campione del mondo di rally, Haary Toivonen, definì il litorale tra Otranto a Santa Maria di Leuca più bello della Costa Smeralda. È su questo percorso che incrocerete il Ciolo, un ponte panoramico che domina una gravina a picco sul mare. Non si può certo dire che sia un luogo misterioso, considerando che è apparso sul grande schermo nel film di Rubini L’anima gemella. Tuttavia, a rimanere un mistero è come facciano alcuni coraggiosi a gettarsi da un’altezza di quasi quaranta metri. Il premio? Gli applausi degli osservatori e un bagno ristoratore in acque trasparenti.
Rione Fossi è una città fantasma. Abbandonata negli anni ’30 a causa di un sisma, appartiene ad Accadia, un comune della provincia di Foggia al confine tra Puglia e Campania. Ricco di natura e storia, il borgo è stato purtroppo abbandonato a sé stesso, in balia di cani randagi e saccheggi. Ecco perché, per salvare piazza, porticati in pietra e torre dell’orologio, il sindaco ha provocatoriamente deciso di metterlo in vendita. In attesa della riqualificazione, a goderselo sono i curiosi, gli amanti dell’avventura e gli appassionati di mountain bike.
All’interno di un parco naturale, stretta tra una fitta pineta e la distesa azzurra del mare, si trova la baia di Porto Selvaggio che, se non fosse per i giovani che la affollano in alta stagione, non avrebbe nulla da invidiare alle calette di un’isola deserta. L’atmosfera che si respira è raccolta e un po’ hippie, come dimostrano le bancarelle con gli abiti etnici e i ragazzi accampati all’ombra degli alberi. Lontana dalla strada e dai rumori del mondo esterno, la località è perfetta per rigenerarsi: c’è chi si culla al suono di onde e cicale, chi accetta una sfida estrema immergendosi in una pozza d’acqua gelata, chi fa bagni rilassanti davanti alla spiaggia e chi si tuffa dagli scogli, per lasciarsi stupire dagli abissi. dai pesci variopinti e dalle stelle marine.
Lontano dal turismo di massa di Peschici e Vieste, Vico del Gargano colpisce i visitatori con portoni caratteristici, stemmi che parlano di passato e un suggestivo trionfo di pietra, ferro e legno. Oltre alla chiesa di Santa Maria degli Angeli e a quella della Matrice, famosa per gli undici altari, Vico offre un punto d’interesse davvero speciale: si tratta del vicolo del bacio che, lungo meno di 30 metri e largo non più di 50 centimetri, ha la misura giusta per abbracciarsi e scambiarsi effusioni appassionate. Oltretutto, si dice porti fortuna agli innamorati: provare per credere.
I ricci che troverete a Torre Suda sono quelli di mare e spesso, complice la tranquillità del luogo, saranno gli unici compagni delle vostre nuotate. In questa perla naturalistica mancano infatti le spiagge di sabbia, quelle che spingono i turisti ad affollare le zone circostanti. Insomma, se amate i centri balneari stile Rimini, Torre Suda non fa proprio per voi. Sceglietela, invece, se siete appassionate di immersioni o se cercate un luogo romantico e semi deserto, anche in pieno agosto.
Da casolare ad area protetta: ecco come si è trasformato il territorio che circonda la splendida abbazia romanica di Santa Maria del Barsento, scelta da molte giovani coppie pugliesi per celebrare il loro giorno più bello. La chiesa, che risale al 591 d. C e ha come sfondo le colline tra Alberobello e Noci, è protagonista di un panorama incontaminato, puntellato qua e là da qualche sporadico trullo. Un paesaggio mozzafiato, insomma, dove cercare un genuino contatto con la natura e lasciarsi sbalordire dalla varietà della flora e della fauna.
Puglia o Valle d’Aosta? Leggendo il cartello all’ingresso di Faeto potreste avere qualche dubbio. Entrando nel piccolo centro del foggiano sarete infatti salutate in francese o, meglio, in provenzale. Faeto, che detiene il primato di località più alta della Puglia, è infatti uno dei due comuni in cui risiedono le minoranze francofone dell’alta valle del Celone. L’altro è Celle che, con meno di 200 abitanti, è la località meno popolata della regione.
Scendendo verso sud, anche Calimera potrebbe disorientarvi. Nel comune tra Maglie e Lecce si parla infatti il griko, la lingua della Magna Grecia. Ma non provate a rispolverare i vostri studi classici per conversare con gli abitanti del luogo: sarebbe un tentativo vano, almeno quanto quello di parlare latino con un romano. Se proprio volete mettere alla prova la vostra memoria, recatevi ai giardini pubblici e leggete la stele del IV secolo a.C., donata da Atene in onore della comune discendenza. Se poi avete fatto il liceo scientifico, non disperate: sotto all’unica frase in griko campeggia a grandi lettere la sua traduzione.
La Puglia è ricchissima di fortezze antiche, che conservano ancora oggi un fascino indescrivibile. Oltre al famosissimo Castello Aragonese di Otranto, è doveroso citare quello di Deliceto che, dall’alto di una collina, domina il paesaggio sub-appenino Dauno della provincia di Foggia. Anche il castello di Bovino, costruito in epoca bizantina e ampliato da Federico II, merita un viaggio, per non parlare dello splendido Castello Svevo di Trani che, affacciato sul mare e fulcro di un centro talmente bello da sembrare finto, lascia davvero senza fiato. Non a caso, lo storico dell’arte Cesare Brandi descrisse Trani come una città che nessuno celebra, ma che eleva un duomo alto come un’acropoli e una torre che ne misura la distanza dal cielo. E se l’ha detto lui…
Tutte conoscerete la Notte della Taranta ma, probabilmente, alcune di voi non avranno mai sentito parlare della Notte di San Rocco. Eppure, la festa che ogni Ferragosto anima le strade di Torre Paduli presenta una magia che, per certi versi, è addirittura superiore a quella di Melpignano. Non a caso, Giovanni Pellegrino l’ha definita la notte più significativa dell’estate salentina. Quindi, se passate dall’Estremo del mondo, sappiate che proprio lì vicino ha luogo una celebrazione che, attraverso i tamburelli e la danza delle spade, unisce sacro e profano, facendo rivivere le contraddizioni della civiltà contadina. Così, non stupitevi se, partecipando alla messa delle 5.00, vedrete il Santuario di San Rocco pieno di giovani che, avendo danzato tutta la notte, sono ancora in preda al pathos euforico. Il prete sarà il primo a sorridere, riconoscendo la concretizzazione di un noto versetto di Isaia: Signore, hai mutato il mio lamento in danza.
Chiare, fresche, dolci acque… Come non esprimersi in versi di fronte alla meraviglia della Grotta della Poesia? Qui i capricci della natura hanno creato un luogo incantato, con una conca d’acqua turchese che diventa una piscina dove rilassarsi, rinfrescarsi, ridere e fare tuffi. Perché i protagonisti, alla Poesia, sono proprio loro. E non conta la tecnica, né il sincronismo: sono accette evoluzioni di ogni tipo, da quelle di testa ai voli d’angelo, dalle rincorse con la fune alle capriole in avanti o indietro. L’importante è divertirsi e godersi lo spettacolo: quello di una natura che, a volte, è capace di rapire il cuore.
A circa sei chilometri da Altamura, al centro dell’altopiano delle Murge, la terra precipita formando un enorme cratere. Un asteroide? Un vulcano? Niente di tutto questo: si tratta del Pulo, una dolina carsica, formatasi per fenomeni di erosione e corrosione, larga 550 metri e profonda quasi 80. Ai lati, l’afflusso dell’acqua ha plasmato delle piccole caverne che, in passato, accoglievano gli insediamenti di un’antica civiltà. Ma, oltre agli appassionati di storia, il Pulo conquista i patiti della mountain bike: ovviamente, se appartenete alla categoria, non dimenticate la GoPro!
Laureata in comunicazione d'impresa , ho una qualifica di grafica, una in multimedia e tanta passione per la scrittura. La mia tavolozza è il dizionario dei sinonimi. Amo giocare con le parole e, fortunatamente, lo faccio anche per...
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