"Sarò vedovo prima dei 30 anni", scriveva. Anna è morta il giorno prima delle nozze
Anna non ce l'ha fatta. È morta prima del suo matrimonio. Ma quello che ha fatto è straordinario.
Anna non ce l'ha fatta. È morta prima del suo matrimonio. Ma quello che ha fatto è straordinario.
Ne avevamo parlato quest’estate: la loro storia d’amore aveva commosso tutte noi.
Purtroppo però Anna non ce l’ha fatta: è morta il 16 settembre 2016, uccisa dal tumore al cervello terminale dal quale lei e il suo compagno sapevano da tempo non sarebbe potuta guarire.
Ad annunciarlo è stata la famiglia sulla pagina Facebook del blog “Inside My Haed – Dentro la mia testa”, che Anna stessa aveva aperto dopo aver saputo la diagnosi fatale. Non per compiangersi, ma per iniziare una raccolta fondi sulla ricerca che, lei lo sapeva bene, non sarebbe servita a lei ma ad altri.
Anna è morta serenamente nelle prime ore del mattino. Non posso esprimere a parole il dolore che noi tutti sentiamo ma, nella tristezza, siamo molto orgogliosi del coraggio, dello spirito e della determinazione che ha mostrato durante tutta malattia. Se mai c’è stata una persona capace di mostrarci come si vive, questa è Anna Louise Swabey, la nostra bellissima, coraggiosa ragazza.
Non sorprende sapere che Anna avesse lasciato anche precise indicazioni per il suo funerale, colorato e allegro, in perfetto stile con la gioia di vivere che la malattia non le ha portato via e che anima il suo blog, su cui ora spicca una dolcissima e straziante, ma soprattutto piena di gratitudine, lettera della sorella.
Abiti colorati, niente cravatte nere e niente fiori, ma donazioni per la ricerca.
Lei ha voluto che a essere celebrata sia la sua vita, non una triste incombenza.
Se ricordate la sua storia (altrimenti potete leggerla qui di seguito), Anna doveva sposarsi con il suo compagno, ma la morte è arrivata esattamente il giorno prima.
E anche su questo, Anna, consapevole che non ce l’avrebbe fatta, ha lasciato precise disposizioni a familiari e amici, chiedendo loro di andare a festeggiare negli alloggi prenotati per il week end di celebrazione del matrimonio, così come avrebbe dovuto essere. E così è stato, per quanto dura.
Anna ha fatto della sua breve vita un capolavoro.
Il suo obiettivo – scrive la famiglia . era quello di aumentare la consapevolezza sul tumore al cervello e raccogliere quanti più fondi possibile per la ricerca.
Al 17 settembre 2016, la sua raccolta fondi ha toccato i 92 mila dollari e la battaglia di Anna e della sua associazione è destinata a continuare. Grazie a lei.
Ecco la sua storia, di cui avevamo scritto, e le bellissime parole del suo amore, Andy.
Il mistero dell’amore è più grande del mistero della morte? Oscar Wilde ne era sicuro quando scrisse “Salomè”, mutuando un motto latino: amor vincit omnia. E anche se l’amore non può davvero sconfiggere tutto – non può sconfiggere la malattia, non può sconfiggere la morte – rende la vita più bella. Come più bella è la vita di due persone quando sono coinvolte dalla propria storia d’amore. Anche se il finale già scritto e purtroppo non c’è l’happy ending.
La storia in questione è quella che unisce Andy Bell, un ingegnere di 26 anni, e Anna Swabey, la manager di un esercizio commerciale di 24 anni. I due, britannici, si sono conosciuti grazie a un’app di incontri. Dopo una settimana di messaggini, lui era già cotto: lei era bellissima nella foto del profilo, era divertente e ironica nelle risposte. Così lui ha pensato di invitarla a uscire. Ma la risposta che lei gli ha dato era inaspettata: lei ha un tumore al cervello e morirà entro i prossimi tre anni, a meno che non si riesca a trovare una cura.
Andy però ha voluto incontrare ugualmente Anna e i due si sono innamorati l’uno dell’altra. Frequentandosi hanno maturato l’idea di sposarsi, cosa che avverrà il prossimo settembre di fronte a 160 invitati a Yorkshire Dales. La vita sta andando comunque avanti, Anna ha festeggiato il suo addio al nubilato circondata dalle persone che più le sono vicine. I futuri marito e moglie sono attualmente inseparabili: lui le è stato vicino anche negli ultimi 12 appuntamenti con la chemioterapia. Perché sì, Anna cerca di curarsi, ma i medici non le danno molte speranze per quanto riguarda l’aspettativa di vita.
E quando i genitori di uno e dell’altra hanno saputo della relazione seria tra Andy e Anna si sono molto preoccupati. I genitori di lei perché desiderano per la figlia che la sua vita scorra tranquilla, i genitori di lui perché temono che il figlio soffra. Ma ormai i fili di Andy e Anna sono annodati strettamente tra loro, anche se non ancora per sua maestà britannica: il matrimonio li unirà finché morte non li separi, ma è come fossero già sposati, tanto forte è la loro unione. Un’unione che Anna racconta sul suo blog: qui l’amore è più forte di qualunque cosa. Non perché vincerà alla fine, ma perché ha già trionfato.
Come si può facilmente immaginare, Andy è di grande supporto per Anna, che di recente è stata invitata a un dibattito al Parlamento britannico. La discussione riguardava lo stato della ricerca relativa alla cura dei tumori al cervello. La malattia di Anna è orribile, ma lei non pensa solo a sé stessa, pensa anche agli altri che potrebbero essere affetti dal suo stesso male in futuro. Perché Anna ha paura di morire e ha paura di non assomigliare più a se stessa: il cancro al cervello estrania, rende persone differenti, annulla chi si è stati fino a quel momento.
Per supportare la ricerca, Anna raccoglie anche dei fondi, sia attraverso il blog, sia attraverso eventi benefici come gare podistiche, che vengono documentate anche attraverso fotografie sui suoi canali social, come Facebook.
Il primo post del blog racconta dettagliatamente la storia di Anna, chi era prima della diagnosi, nel febbraio 2015, chi è nel momento in cui si mette a scrivere per la prima volta e chi desidera essere in futuro. A questo proposito, i sogni di Anna non sono molto diversi da quelli di tante altre ragazze come lei:
Voglio sconfiggere la mia prognosi, vivrò finché non sarò vecchia, mi sposerò e avrò dei bambini e avrò una vita come l’ho sempre sognata! Ma, io non sono certo leggera e comprendo che sarà davvero dura e qualche compromesso dovrà essere senza dubbio fatto.
Ma quello che Anna vuole è fare la differenza e Andy l’aiuterà in questo. Non perché una donna abbia bisogno di un uomo per raggiungere i traguardi che desidera e che merita, ma perché con la forza dell’amore tutto diventa almeno un po’ più leggero, come un peso da sostenere in due.
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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