10 cose di cui eravamo convinte negli anni '90 ma ci sbagliavamo
Per la serie errori di gioventù, ecco 10 convinzioni degli anni '90 su cui abbiamo toppato alla grande.
Per la serie errori di gioventù, ecco 10 convinzioni degli anni '90 su cui abbiamo toppato alla grande.
Anche se la teen che è in te è più viva che mai, ci sono cose che ti faranno capire che gli anni ’90 sono passati da un pezzo e che molte convinzioni che avevi all’epoca erano, completamente, sbagliate! Negli anni’90, ad esempio, per avere una foto del tuo beniamino dovevi aspettare l’uscita del “Cioè”, mentre ora ti basta una ricerca su Google o su Instagram per vederne mille (e fingere di non averlo fatto). E che dire dei poster con cui amavamo tappezzare camera? Li credevamo insuperabili e invece…
Erano gli anni delle zeppe smisurate, dei film di Fantaghirò a Natale, dei pomeriggi di studio spezzati da Saylor Moon e da Piccoli Problemi di cuore. Per noi Will Smith era Willy, il principe di Bel Air e i dilemmi all’ordine del giorno erano: Take That o Backstreet Boys? Brandon o Dylan? Forse, se avessimo avuto una macchina del tempo per vederli oggi, ci saremmo dannati meno l’anima.
Insomma, gli anni ’90 ci hanno regalato ricordi indimenticabili ma anche una serie di certezze che credevamo indiscutibili e che invece sono crollate. Ne abbiamo raccolto 10 tra le più sbagliate, ti ci ritrovi?
Peccato che, oggi, ci scopriamo a fare gli stessi ragionamenti e abbiamo ereditato una certa attenzione maniacale per le faccende domestiche.
Eccola, la più grande fregatura che gli anni ’90 ci hanno regalato: la convinzione che la cultura ci avrebbe portato non solo un lavoro ma il lavoro della nostra vita. Quasi 30 anni dopo ci troviamo a omettere la laurea nel CV pur di lavorare.
La tessera del Blockbuster non era un semplice oggetto ma una filosofia di vita basata su tre valori inattaccabili: divano, pizza e film. I Blockbuster sono falliti ma non la scuola di pensiero del tempo, che sopravvive grazie ai provvidenziali siti di streaming.
Quanta cura nello scegliere un porta CD fashion in cui raccogliere la nostra musica preferita, non avevamo dubbi: i CD ci avrebbero accompagnato per sempre. Il “per sempre” è finito con il giustiziere delle musicassette: l’mp3!
Dopo la prima storia finita male, l’unica cosa sensata era appendere il cuore al chiodo, perché mai e poi mai avremmo amato ancora. Certo, come no.
All’epoca bastava uno squillo per far capire a qualcuno che lo pensavi e portarlo a scuola era fuori discussione. Ci avremmo scommesso il nostro indistruttibile Nokia sul fatto che negli anni i cellulari sarebbero stati sempre più piccoli. Peccato, però, che le tendenze attuali viaggino esattamente nella direzione opposta con cellulari più grandi, anche se più leggeri.
Il maschio degli anni ’90 era orgogliosamente villoso e portatore sano di sopracciglia incolte. Oggi, molti uomini sono più costanti nell’andare dall’estetista di molte donne.
Se negli anni ’90 si aveva a disposizione un gruzzoletto da investire, il mattone era la scelta giusta perché, in caso di necessità, si sarebbe potuto rivendere a un prezzo maggiore. Considerato il mercato attuale, l’imperativo è svendere.
Quanto adoravamo quelle bamboline? Troppo! Ci abbiamo messo un po’ ma alla fine siamo guarite.
Insegnanti e genitori ce lo ripetevano spesso: non avremmo avuto sempre una calcolatrice in tasca, dovevamo saper fare i conti. Oggi, ai calcoli ci pensa lo smartphone e ai problemi Google.
Buona penna, ottima forchetta. Ho tolto i sogni dal cassetto per metterci due lauree umanistiche e le scorte di cioccolato. Web-editor, ghost blogger e social media learner sono le definizioni "very cool" riportate sul mio CV. Ch...
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