10 luoghi misteriosi da non perdere in Italia
"Lasciate ogni speranza voi ch'entrate", scriveva Dante. Pronte per un viaggio alla scoperta dei luoghi misteriosi più inquietanti d'Italia? Eccone 10, per un vero itinerario di viaggio nel terrore!
"Lasciate ogni speranza voi ch'entrate", scriveva Dante. Pronte per un viaggio alla scoperta dei luoghi misteriosi più inquietanti d'Italia? Eccone 10, per un vero itinerario di viaggio nel terrore!
Dove si trovano i luoghi più inquietanti e misteriosi d’Italia? Perché sono considerati tali? Per iniziare un viaggio alla scoperta di castelli infestati, case maledette e leggende popolari delle più terrificanti, basta leggere la nostra lista dei 10 posti da cui stare alla larga, o da visitare, per i cuori più impavidi. “Lasciate ogni speranza voi ch’entrate”…che il viaggio abbia inizio!
Siamo nella Capitale, a breve distanza dalla splendida Fontana del Tritone, così maestosa e bella che sembra impossibile pensare che nelle sue strette vicinanze, si possa trovare un luogo in cui è la morte a fare da padrona. Si tratta della Cripta dei Frati Capuccini di Via Veneto, situata al di sotto della Chiesa di Santa Maria della Concezione, luogo in cui sono custoditi i resti dei frati cappuccini qui trasportati nel 1870 dal cimitero del Convento di San Buonaventura. Sono ossa e teschi di oltre 4mila frati vissuti a cavallo fra il 1550 ed il 1800 a decorare le pareti della cripta, un macabro ornamento non poco inquietante, perché facendovi ingresso, non solo si respira l’odore acre della storia, ma si ha l’impressione di essere scrutati dai crani allineati in verticale.
Proprio all’ingresso della cripta poi, c’è una scritta che recita “Quello che voi sarete noi eravamo, quello che noi siamo voi sarete”, ed è proprio questa ad anticipare l’atmosfera sinistra che si diffonde non appena i visitatori vi mettono piede.
La Casa delle Anime o “Ca’ delle Anime” si trova in Via dei Giovi a Voltri, a pochi chilometri da Genova. Merita sicuramente posto fra i luoghi misteriosi più terrificanti d’Italia, se non altro perché su di essa continuano ad aleggiare numerose leggende. Si dice che la Casa delle Anime fosse appartenuta ad una famiglia di locandieri, che oltre ad ospitare numerosi viandanti, si concentravano sui più ricchi per riservargli un macabro destino. Si racconta infatti dell’esistenza di una stanza dotata di passaggio segreto, grazie al quale i locandieri si introducevano per derubare i propri clienti.
Se un cliente si svegliava però, o li riconosceva, veniva brutalmente ucciso, soffocato o mutilato, e i suoi resti (assieme a quelli di altri sfortunati) venivano gettati in una fossa comune dietro la locanda. Questa è solo la prima delle storie popolari che riguardano la casa. Si dice che rimase inabitata fino alla Seconda Guerra Mondiale, fin quando una normale famiglia pensò di utilizzarla per viverci stabilmente.
Purtroppo però la loro permanenza non durò a lungo: di notte si udivano porte sbattere e stoviglie rompersi senza alcuna ragione logica. La goccia che fece traboccare il vaso -sempre secondo la leggenda- fu il fatto che una giovane donna, di tanto in tanto, iniziò a presentarsi alla porta di casa chiedendo del suo ragazzo, verosimilmente ucciso dai locandieri e mai più rincasato. Alla notizia dell’assenza del suo amato, la fanciulla scomparve lasciando dietro di sè un profumo di rose. A quel punto la famiglia decise di abbandonare quel luogo maledetto.
Per chi vive in Sardegna o si trova lì in vacanza, è immancabile una visita al Museo Galluras di Luras, poco distante da Olbia. È il Museo della Femina Agabbadòra, cioè un’oscura signora realmente esistita nell’isola. La donna Agabbadòra era l’opposto della nutrice, interveniva cioè per porre fine alle sofferenze dei malati in fin di vita. Numerose testimonianze raccontano che ella si recava vestita di nero alla casa del malato di notte, su chiamata dei parenti. Si proccupava di togliere tutti i simboli sacri e le croci dalla stanza, e si apprestava a praticare l’eutanasia in modo assai cruento, ma a quanto pare indolore.
L’Agabbadòra portava con sé un martello di legno e colpiva il malato sulla fronte, oppure utilizzava un piccolo giogo: uno di questi martelli è custodito proprio nel Museo Galluras.
A pochi passi da Perugia, a Castel d’Arno, c’è il Giardino del Colonnello, situato all’interno di un Palazzo in cui visse tale Francesco Alfani, un nobile colonnello cui si vietò di far rientro a Perugia in ragione dei delitti commessi. Le leggende popolari parlano di questa figura come del responsabile di efferatezze come stupri, rapine nonché di circa 70 omicidi. Il palazzo era la base in cui il Colonnello tornava a rifugiarsi dopo i delitti, mentre il giardino a quanto pare, era adibito a cimitero improvvisato in cui i malcapitati venivano seppelliti vivi. Ad oggi il giardino è adibito a vigna e il palazzo è in decadenza, ma c’è ancora chi dichiara di sentire urla e richieste di aiuto provenienti proprio da lì.
Il Castello di Valsinni (o di Favale) si trova nell’omonimo Comune in provincia di Matera. Si racconta che fra le sue mura si aggiri il fantasma della poetessa Isabella Morra, donna di grande talento ma altrettanto sfortunata. Ella infatti si innamorò perdutamente di un nobile spagnolo, acerrimo nemico della sua famiglia. I fratelli di Isabella perciò, venuti a conoscenza dell’intrigo, uccisero prima l’amante, e, successivamente, rinchiusero la povera sorella in una torre del castello.
Non esistono notizie certe sulla causa della morte di Isabella, ella probabilmente fu uccisa dal suo stesso dolore, o forse per mano dei suoi fratelli. Fatto sta che gli abitanti del posto raccontano di aver visto più volte una donna aggirarsi fra i bastioni e passeggiare davanti alle finestre del maniero. Ai racconti si aggiungono voci, strani rumori e la vista di luminarie accese senza poterne percepire la fonte.
Fra i luoghi misteriosi d’Italia c’è sicuramente il Cerchio di Annibale di La Thuile in Val D’Aosta, situato vicino al Colle del Piccolo San Bernardo. Si tratta di un cromlech, cioè una struttura a forma di cerchio costituita da massi di grande mole, risalenti all’età precristiana e molto simili alla roccia di Stonehenge. Il Cerchio di La Thuile si compone di ben 46 pietre e secondo gli studiosi aveva la funzione di osservatorio scientifico. Il luogo è molto suggestivo quanto misterioso, perché ad oggi non si conosce con certezza l’esatto scopo o utilizzo dei massi disposti in quella posizione.
Una curiosità: il giorno del solstizio d’estate il sole tramonta dietro le altezze del Lancebranlette proiettando sul cromlech un’ombra a forma di cerchio, che illumina solo la parte centrale della composizione, cioè quella ritenuta sacra.
Ecco uno dei luoghi più inquietanti e terrificanti d’Italia. È l’ex Istituto di Cura Antonini situato a Limbate (Monza) considerato l’ultimo enorme manicomio dei dintorni di Milano. Solo mettervi piede fa rabbrividire, tanto che molti visitatori, alla vista della porta e delle finestre con i vetri fracassati, avvertono l’energia negativa del luogo e scelgono di prendere la direzione opposta…a gambe levate. Fino alla sua chiusura il manicomio ospitò almeno 3mila pazienti e diventò più volte sovraffollato, specie durante la Prima Guerra Mondiale.
Oggi è in forte stato di decadenza, frequentato da tossicodipendenti e “abbellito” dal passaggio dei writers. Esistono tuttavia alcuni reportage fotografici che ne colgono l’essenza, che ancora trasmette il dolore e la sofferenza di chi vi abitò.
Si parla di questo castello, conosciuto come Castello della Rotta (cioè della sconfitta), come del più infestato dello Stivale. Posseduto anche dai Cavalieri di Malta e scenario di battaglie sanguinose nel corso dei secoli, il Castello di Moncalieri è stato oggetto dell’attenzione di curiosi e studiosi del paranormale a motivo delle numerose foto che ritrarrebbero spettri che si aggirano fra le sue stanze e fra le pertinenze. Rumori sinistri di zoccoli di cavalieri a cavallo, fantasmi di suore, frati, nobili e bambini formerebbero un corteo di morti visibile solo nella notte fra il 12 e il 13 giugno.
Questa cappella è conosciuta anche con il nome di Santa Maria della Pietà dei Sangro (o Pietatella) ed era nata sul termine del 15oo per ospitare le spoglie della famiglia di Sangro appunto. Al suo interno sono conservate 3 statue che si dice siano state realizzate con l’intervento di alchemici. L’opera che suscita più stupore è il Cristo Velato, perché, pur essendo realizzato in marmo, non ne rivela assolutamente la durezza, anzi, pare che il Cristo sia protetto da un sottile strato di seta. Magia pura?
Villa Palagonia si trova in Sicilia e prende il nome dall’omonimo principe cui appartenne nel 1715 (tale Ferdinando Gravina Cruyllas). E’ inquietante perché tutt’attorno presenta statue di mostri di ogni genere. Una volta erano circa 200, oggi ne rimangono poco più di 60, e la leggenda popolare vuole che siano portatrici di disgrazie come aborti e malanni, ma non solo. C’è chi dice che anche fra le mura di questa villa di aggiri un fantasma: lo spettro del principe Cruyllas.
Romana dal sangue napoletano e sarda d'adozione: vivo nella più bella isola del Mediterraneo. Scrivo articoli, guide, news e poesie. Amo il mare, i viaggi, la cultura e il folklore.
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