Terapie di "riorientamento sessuale": "Ecco come si possono curare i gay"
Amare una persona dello stesso sesso può considerarsi una malattia? A quanto pare per alcuni sì e queste "terapie di riorientamento sessuale" sono ciò che ne derivano.
Amare una persona dello stesso sesso può considerarsi una malattia? A quanto pare per alcuni sì e queste "terapie di riorientamento sessuale" sono ciò che ne derivano.
E pensare che ancora oggi c’è chi crede che l’omosessualità sia una malattia. Per tutta la vita abbiamo visto battaglie, rivolte, proteste da parte di persone omosessuali che hanno urlato al mondo intero il loro diritto di “essere” e non di “essere giudicati”. Rivolte che, se da un lato sono servite per cambiare l’opinione pubblica, dall’altro lato, invece, pare che siano state solamente un mucchio di parole buttate al vento, visto che, ancora oggi, si parla di terapie e guarigione.
Nel 1999 l’omosessualità fu rimossa dalla lista delle malattie psichiatriche riconosciute in Russia. E mentre nel 2013 venivano proposte leggi assurde contro i gay; oggigiorno, secondo quanto riportato da un’inchiesta della BBC, esperti come psicoterapeuti (ma anche predicatori) parlano di terapie volte a curare il loro orientamento sessuale. Come se amare qualcuno possa definirsi patologico.
Fortunatamente, dall’altro lato ci sono i ministri degli Esteri della Francia, della Gran Bretagna, dell’Olanda, della Svezia e della Germania che hanno chiesto a Sergej Viktorovič Lavrov (ministro degli Esteri della Russia), di mettere un punto alla triste vicenda delle persecuzioni gay in Cecenia. Avevamo affrontato il discorso in questo articolo:
Nel suo articolo, la BBC riporta le parole allucinanti dello psicoterapeuta Jan Goland, il quale mette in evidenza tutto il suo orgoglio nell’aver curato 78 gay e 8 transessuali a Nižnij Novgorod, città della Russia europea centrale. Il metodo da lui utilizzato è un trattamento che ha durata fino a 18 mesi che gli fu tramandato dal suo insegnante Nikolaj Ivanov.
Questa specie di cura si sviluppa in tre fasi: durante la prima fase l’omosessuale o il transessuale viene sottoposto a delle sessioni di ipnosi (che possono durare anche fino a 8 ore) per scacciare l’attrazione provata nei confronti di una persona dello stesso sesso. Queste sessioni sono abbastanza dure, considerando che sono a metà tra una terapia per i disturbi dell’identità e la psicoanalisi. La seconda fase consiste nel sollecitare l’attrazione verso una persona del sesso opposto fino ad arrivare alla terza e ultima fase che consiste nell’avere dei veri e propri rapporti sessuali.
Ma questo non è l’unico caso scioccante di “guarigione gay“. Anche su internet ci sono vari dottori (o almeno, è quanto dicono di essere), che alla digitazione “come curare gli omosessuali“, offrono delle consulenze che aiuterebbero il soggetto a “guarire”. Un esempio sono i fratelli Nikitenko, degli ipnologi (veri o meno non si sa), che offrono queste “miracolose cure” al prezzo di 5.000 rubli (80 euro circa). Secondo quest’ultimi, l’omosessualità non è altro che un’ossessione, più comunemente definita “disordine compulsivo ossessivo” e basta ascoltare le loro audio-ipnosi per due mesi al fine di guarire completamente.
E poi, ovviamente, non manca chi crede che l’omosessualità sia un peccato, perché la storia è sempre quella: Dio ha creato l’uomo e la donna per procreare; di conseguenza amare una persona dello stesso sesso è innaturale e va contro il suo volere. A tal proposito, il pastore russo Evgenij Peresvetov ha fondato un’organizzazione protestante chiamata Vosstanovlenije (dal russo = guarigione, riabilitazione, risurrezione) volta a “liberare i gay dal peccato” perché considerati, appunto, sotto “dipendenza”.
Ma com’è che si dice? Tutto il mondo è paese e la Russia non è l’unico Stato in cui i gay vengono considerati malati, ossessionati o sotto l’effetto di una dipendenza. Incredibilmente, anche gli Stati Uniti (Paese dove vige da sempre una mente molto aperta) hanno contribuito alla diffusione di “terapie di conversione” o di “riorientamento sessuale“. In questo caso, però, il Paese vuole che quest’ultime siano bandite, ragion per cui è stato creato il famoso movimento 50 Bills 50 States volto a censurare queste assurde terapie (oltre che negli Stati in cui sono ancora presenti, anche a livello nazionale). A Malta sono già state vietate nel dicembre del 2016.
Amante dei viaggi, della fotografia, della musica e della scrittura. Adoro tutto ciò che è arte e ancor di più unire queste passioni in esperienze uniche.
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