Sirena, per lavoro e per passione: "Quando nuoto con la coda mi sento libera"
Il sogno di diventare una sirenetta si fa realtà e diventa, addirittura, un lavoro. Anche se non ancora a tempo pieno.
Il sogno di diventare una sirenetta si fa realtà e diventa, addirittura, un lavoro. Anche se non ancora a tempo pieno.
Da piccole ci siamo tutte affezionate al cartone animato La Sirenetta e abbiamo sognato, nel nostro piccolo, di risvegliarci nella sottomarina città di Atlantica con una coda al posto delle gambe. Magari con piccoli amici, come l’immancabile Flounder o il granchio Sebastian, con cui nuotare in piena armonia nell’abisso marino.
In fin dei conti, chi da bambina non ha mai finto di essere una sirena almeno una volta al mare? E, vista la mermaid mania dilagante, non sembra essere solo una passione infantile.
E se, la maggior parte di noi, questo sogno l’ha accantonato, suo malgrado, crescendo, c’è chi non lo ha abbandonato neppure da grande, ma è rimasta fedele al mito delle sirene, tanto da… farne, non solo una passione, ma un lavoro.
In passato avevamo già parlato della 24enne sudafricana Brittany Oliver, la quale aveva unito i suoi studi di biologia marina al lavoro di sirena presso l’Atlantis The Palm di Dubai.
Oggi parliamo di Ginevra Mari (in arte Ginny Yukichan Mari), una dinamica ragazza italiana di 19 anni amante del cosplay e del mondo sottomarino, che realizza e indossa variopinte code ispirate alle sirene.
Inutile dire che vederla nuotare con la sua coda da sirena ci catapulta direttamente in un sogno fatto di coralli, acqua cristallina e mitologiche creature.
Incuriosite da questa sua insolita attività di moderna sirenetta, abbiamo deciso di conoscere meglio Ginevra e il suo magico mondo.
Come è nata questa tua forte passione per il mito delle sirene?
Questa passione per le sirene c’è sempre stata e da quando ero piccolina mi chiedevo, con tutto quello che si inventano, se poteva esserci un modo per esserlo.
Un giorno, all’età di 8 anni, cercai su youtube e rimasi impressionata, poiché molte bambine e ragazze filmavano dei video con le loro code (la maggior parte americane), alcune realizzate da loro altre comprate da alcuni siti.
Cominciai a chiedere ai miei genitori di comprarmene una, ma un po’ per paura che si trattasse di un banale capriccio, un po’ per timore che mi potessero prendere in giro, non me la comprarono.
Da lì, cercai in ogni modo di capire come poterne realizzarne una da sola. Cominciai ma poi lasciai perdere. Quando, a 10 anni, andammo in vacanza al mare decisi di terminarla. La indossai e cominciai a nuotarci in acqua. Le persone mi guardavano stupite e meravigliate, molti mi chiedevano le foto, i bambini erano felicissimi.
Non smisi più. In quel periodo conobbi anche il mondo del cosplay e quando vidi che durante la fiera del fumetto del Romics nessuno portava una sirena, ho deciso di unire entrambe le cose.
Da cosa trai ispirazione? Quando (e come) questa passione è diventata un lavoro?
Diciamo che spesso cerco su internet ispirazioni e modi per sfruttare a 360° i miei cosplay da sirena.
Purtroppo, ho notato che questa passione non è molto diffusa in Italia, per questo motivo ho iniziato a coltivarla principalmente come hobby e in secondo luogo come un lavoro occasionale.
Ho cominciato a propormi per feste in piscina e animazione oltre che realizzare code da sirena su commissione.
Purtroppo, non è il mio lavoro a tempo pieno perché il mio stato di salute non mi permette di sfruttarlo al massimo. Da gennaio ho cominciato a frequentare un corso di moda perché vorrei perfezionare le mie tecniche di cucito. Il mio obbiettivo principale è quello di diventare una brava stilista.
Costruisci da sola le code che indossi? Quanto tempo impieghi per costruire una coda e con che materiali sono realizzate?
Sì, le code e i costumi che indosso sono tutti realizzati da zero da me, comprese le singole gemme applicate. Grazie ad essi ho gareggiato e vinto anche diversi premi. Ho cominciato all’età di 10 anni e da lì in poi ho sempre cercato di migliorare. Per esempio, l’ultima coda (e, secondo il mio punto di vista, la migliore tra le ultime fatte) l’ho creata in un mese .
Ci ho lavorato giorno e notte. Questa tipologia di coda ha 12.000 paillettes con una forma a squama, tutte cucite a mano, ognuna grande 12mm. La pinna, invece, è realizzata in silicone Dragonskin, in tutto pesa 14 Kg.
Le code da sirena da lei realizzate che sono dei veri e propri gioielli policromatici dei colori più disparati.
Sono protagonisti le sfumature di blu e azzurro che ricordano le onde o i colori più accesi tendenti al rosso per simboleggiare la flora marina o, ancora, colori pastello più tenui.
Con il nome Atlantic Mermaid Creations, Ginevra realizza code su commissione. Tutte sono completamente utilizzabili per nuotare, il che le rende davvero magiche e desiderabili.
Possiamo visionare un esempio dei suoi lavori in questo emozionante video:
Come ti senti quando nuoti come una sirena?
Quando nuoto con la coda mi sento me stessa, mi sento libera… Quando i bambini nuotano insieme a me e mi dicono che sono la loro sirena preferita mi sciolgo. Secondo me è una sensazione che va provata sulla propria pelle per poterla capire fino in fondo.
La tua principessa preferita: lasciaci indovinare, Ariel?
Tutti danno per scontato che la mia principessa Disney preferita sia Ariel, ma non è così. Ariel mi piace esteticamente, ma non caratterialmente. La mia principessa preferita resta senza alcun dubbio Mulan per il suo carattere forte.
Progetti e sogni futuri?
Il mio obbiettivo principale è quello di diventare una brava stilista affermata. Vorrei continuare a dedicarmi alle gare cosplay e un giorno rappresentare l’Italia ai mondiali o europei… Ma c’è ancora molto lavoro da fare.
Niente è impossibile se uno si impegna e dà il massimo, bisogna crederci senza essere presuntosi!
Noi della redazione, non possiamo far altro che augurare il meglio a questa giovane e moderna Ariel.
E voi cosa ne pensate? Vorreste provare per un giorno questo lavoro da sogno?
Simona Cecilia, 22 anni. Amante del teatro, della musica e della scrittura. Nerd senza possibilità di redenzione con una strana ossessione per i gatti e il colore rosa.
Cosa ne pensi?