La notizia del loro divorzio, nel settembre scorso, ha sconvolto il mondo dello spettacolo e milioni di fan in ogni angolo del pianeta; la loro coppia era diventata non solo una delle più belle di Hollywood, delle più affiatate, ma un vero e proprio marchio: i Brangelina, coloro che, per 12 anni (un record, se si pensa a quanto siano effimere certe storie nell’ambiente del cinema hollywoodiano) avevano fatto sognare donne e uomini, con la loro famiglia perfetta, numerosissima, composta da tre figli naturali e tre figli adottati, la loro bravura nella recitazione, la loro indiscutibile bellezza.

Moltissima acqua sembra passata sotto i ponti da quei tempi, e la situazione, nel corso dei mesi, è precipitata inesorabilmente toccando, spesso, abissi e scenari mai immaginati prima. La classica frase di rito “Ci separiamo di comune accordo per divergenze inconciliabili” ha presto lasciato il posto a indiscrezioni, rivelazioni scomode, che hanno svelato tutto un altro aspetto  di casa Jolie – Pitt. E poco c’entra, nel divorzio, il flirt attribuito all’interprete di Troy con la collega Marion Cotillard, smentito prepotentemente da entrambi, la realtà che si è venuta configurando in seguito alla conferma della separazione è ben più grave, e parla di rapporti burrascosi tra Brad e il figlio maggiore, quindicenne, Maddox, che sarebbero culminati con una furibonda lite durante un viaggio in aereo privato, dove sarebbero volate anche le mani; parla di una telefonata anonima fatta alle autorità, con l’ F.B.I. e il Dipartimento della Contea di Los Angeles dei Servizi per Bambini e Famiglie che hanno indagato Pitt per abuso di minori. Ma, se su queste notizie riportate dalla stampa internazionale possono permanere dubbi e perplessità, non è invece dubbia la confessione dell’attore di avere seri problemi con l’alcol, fatta nel corso di un’intervista a GQ, durante la quale ha persino chiesto scusa alla ex moglie, Jennifer Aniston.

Adesso è il turno di Angie di parlare, e l’attrice lo fa con Vanity Fair, che la raggiunge nella casa di Los Feliz, 11 mila metri quadrati appartenuti al regista Cecil B. DeMille, dove si è appena trasferita con il suo piccolo esercito di figli.

Rinascere dopo il divorzio

Fonte: web

Mentre Angelina sta ancora discutendo i termini legali del divorzio con Brad Pitt, nel corso di questi mesi la difficoltà più grande, ovviamente, è stata quella di dover affrontare tutto quello che prima faceva in coppia completamente da sola. Impegnata su più fronti, come attrice, regista, docente speciale alla London School of Economics, dove parla di diritti delle donne, senza dimenticare ovviamente il lavoro umanitario, la Jolie non si nasconde, e dice che comprendere di dover continuare a fare tutto da sé

È stato solo il momento più difficile, ma ci stiamo riprendendo. Questa casa è un grande salto in avanti per noi, e stiamo cercando di fare del nostro meglio per guarire la nostra famiglia 

Certo, gli strascichi della rottura dal suo compagno si fanno ancora sentire, ma lei cerca sempre di celare le sue emozioni, non solo pubblicamente. A chi le chiede se sia rimasta sorpresa dalle ammissioni di Pitt a GQ lei risponde “No”, ma poi aggiunge:

Noi ci interessiamo e ci occupiamo della nostra famiglia, e stiamo lavorando allo stesso scopo. Sono cresciuta molto preoccupata per mia madre [Marcheline Bertrand, separata dal padre di Angie, Jon Voight, ndr] Non voglio che i miei figli siano preoccupati per me. Penso che sia molto importante piangere nella doccia e non di fronte a loro. Devono sapere che tutto va bene anche quando non sei sicuro che sia così.

Già, i suoi figli, che lei definisce “coraggiosi”, anche se è piuttosto criptica quando le viene chiesto in che occasione lo siano stati.

Quando dovevano esserlo – dice – Stiamo solo cercando di guarire dagli eventi che hanno portato a questo… Non sono guariti dal divorzio. Stanno guarendo da alcuni… Dalla vita, dalle cose della vita.

Il momento del cambiamento

Fonte: web

Sembrano lontanissimi gli anni in cui Angelina Jolie faceva parlare di sé per gli ambigui rapporti con il fratello James (alla cerimonia degli Oscar del 2000 lo portò con sé e disse pubblicamente di amarlo, prima di baciarlo sulle labbra),per lo stile dark o perché girava con il ciondolo contenente una goccia di sangue dell’allora marito Billy Bob Thornton; il merito del cambiamento dell’attrice, della sua svolta verso l’impegno umanitario e verso una crescita umana lo si deve alla prima occasione in cui andò in Cambogia, durante le riprese del film Tomb Raider, in cui interpretava l’eroina archeologa dei videogames, Lara Croft. Lì, tra la povertà e la miseria estreme, Angie ha scoperto una nuova dimensione, diversa dal mondo dorato di Hollywood in cui era cresciuta.

Ho trovato gente così gentile e calda e aperta, e, sì, molto complessa – ricorda – Qui, in giro, puoi vedere molte persone con molte cose, ma che spesso non esprimono felicità. Andate là, e vedrete che le famiglie usciranno con la coperta e il loro equipaggiamento da pic-nic solo per guardare un tramonto.

Lì, in Cambogia, acquista un libro che le cambierà, in parte, la vita: quello delle memorie di Loung Ung, la cui famiglia è stata sterminata nella metà degli anni ’70 dai Khmer rossi. Nel 2001 diventa ambasciatrice delle Nazioni Unite, e in seguito pensa ad adottare un bambino cambogiano, idea di cui parla proprio ad Ung, di cui nel frattempo diventa amica.

Le ho chiesto se sarebbe stato offensivo se un’estranea, come me, avesse chiesto di un orfano, o se sarebbe stata una cosa bella.

Angelina inizia tutte le pratiche per l’adozione, ma quando gli vengono presentati tutti gli orfani lei dice

Non sentivo la connessione. Poi mi dicono: ‘Ce n’è ancora un altro’. Il piccolo Maddox stava in una culla appesa al soffitto. Io l’ho guardato, lui ha guardato me. E ho pianto e pianto.

 

Il nuovo progetto e la pausa

Fonte: vanity fair

Paradossalmente, come spesso accade, il momento del divorzio è coinciso con la realizzazione di un sogno professionale: Angie si è infatti rimessa dietro alla macchina da presa, dopo Unbroken, per realizzare First they killed my father, che racconta proprio la vicenda di Loung Ung, ispirata al suo libro Il lungo nastro rosso, e degli oltre due milioni di cambogiani, più di un quarto dell’intera popolazione, coinvolta nel genocidio perpetrato dai Khmer. Il film, interamente in lingua khmer, uscirà quest’anno, e dopo la promozione, Angelina dice di volersi prendere una pausa.

Voglio solo preparare la colazione e tenere in ordine la casa. Questa è la mia passione. Su richiesta dei miei figli, sto facendo dei corsi di cucina. Prima di mettermi a dormire, di notte, penso, ho fatto un buon lavoro come mamma? Oppure è stata una giornata normale, nella media?

Nel frattempo, ha anche fatto pace con il papà, Jon Voight.

È stato molto bravo a capire che i ragazzi avevano bisogno del loro nonno in questo momento. Ho dovuto fare una riunione di terapia ieri sera e lui era qui nei paraggi. Ha una specie di regola, non farli giocare con te. Sii soltanto un nonno figo, creativo che racconta storie e legge un libro.

L’Africa, prossima tappa

Fonte: vanity fair

Angelina e i figli partiranno a breve per un viaggio in Africa, tra la Namibia, dove Shiloh è nata, e il Kenya, dove sarà impegnata in una campagna di prevenzione contro la violenza sessuale, nata da una collaborazione con l’ex ministro degli Esteri britannico, William Hague. Verrà tenuto un corso ai militari stanziati nella regione per prevenire gli assalti sessuali alle giovani donne delle zone di crisi. Non il viaggio ideale per dei ragazzi, ma Angelina dice:

Sono consapevole che i ragazzi sono adolescenti, e forse preferiscono guardare la TV con i loro amici, ed essendo già stati in Africa potrebbero non essere eccitati come i più piccoli. Ma non mi sfidano veramente. Soltanto mi chiedono ogni tanto ‘Cosa faremo lì?’. Io dico loro che ho pianificato attività divertenti per loro e, in ogni caso, sanno che è importante, e sanno che la mamma pensa che sarà importante quando saranno più grandi.

E poi, Angelina aveva bisogno di evadere per un po’, di allontanarsi da casa.

Ho provato per nove mesi a essere veramente brava, a essere una casalinga e raccogliere la cacca del cane e a pulire i piatti e a leggere le storie prima di andare a letto. Ma ora ho bisogno di prendere i miei stivali e fare un viaggio. L’altro giorno ha fatto uno scherzo a Knox secondo le regole di ‘Fingiamo di essere normali’. Ho detto ‘Chi vuole essere normale? Non siamo normali. Non siamo mai normali. ‘Grazie – sì! Non siamo normali. Accettiamo di non essere normali!’

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