La distrazione di un momento, un tragica fatalità, un incidente terribile che, nonostante le conseguenze drammatiche, poteva addirittura avere risvolti peggiori.

Quello che ha vissuto la ventisettenne Courtney Waldon, di Tallapoosa, Georgia, nel mese di settembre del 2016, è qualcosa di difficilmente dimenticabile; anche perché la ragazza dovrà portare per sempre sul viso i segni e le cicatrici a ricordo di quella tremenda giornata che, forse, doveva essere di divertimento e relax assieme al marito, sposato da appena due mesi, e alla loro bimba, Caroline, di 5 anni.

Era il 30 settembre del 2016 e Courtney, seduta accanto a un fornello da campeggio intenta a guardare lo smartphone mentre cucinava, si è ritrovata improvvisamente avvolta dalle fiamme divampate dopo che il marito aveva cercato di ravvivare il fuoco, aggiungendovi del gas. Si  è trattato appena di qualche secondo, la giovane mamma è rimasta avviluppata in quell’inferno bollente, riportando ustioni gravissime, di quarto grado, sul viso, e di terzo grado su mani, piedi e gambe.

Un miracolo che sia ancora viva, avvenuto, come le hanno spiegato i medici dell’ambulanza intervenuta dopo pochissimi minuti, proprio grazie alla vicinanza del locale ospedale. Un minuto di ritardo le sarebbe stato fatale.

Mi sono fermata, e rotolata mentre urlavo – ha detto Courtney a People ricordando i terribili momenti in cui si è trovata inghiottita dalle fiamme – Pensavo di morire. In ambulanza ho iniziato a pregare, i dottori mi hanno detto che se fossero arrivati un minuto dopo sarei morta.

Fonte: facebook

La convalescenza, naturalmente, è lunga e tortuosa: Courtney passa 30 giorni in coma indotto, e altri 21 di degenza, dove subisce 20 interventi chirurgici per limitare i danni provocati dalle ustioni. La strada che la aspetta non è finita, dovrà sopportare altri interventi nei prossimi anni, ma lei non perde la fiducia e, spinta anche da una fede incrollabile, vuole vedere solo il lato positivo della vicenda.

Non dovrei essere qui, ma ci sono. So che ci sono persone che stanno peggio di me. Ho sempre creduto che tutto accada per una ragione, e lo credo ancora.

Eppure, di motivi per essere arrabbiata con il mondo Courtney ne avrebbe eccome; come se non bastasse, dopo i 51 giorni passati in  ospedale lottando tra la vita e la morte la donna ha scoperto, rientrando a casa, che il marito l’aveva abbandonata, dicendo che non sarebbe stato in grado di gestirla in quella situazione.

Ha però una ragione più importante per continuare a sorridere e a lottare: sua figlia Caroline. Alla piccola è stato detto dell’incidente della mamma solo pochi giorni prima del suo rientro a casa.

Fonte: facebook

Le avevano spiegato che la mia faccia non sarebbe stata più la stessa – dice Courtney – quando sono arrivata, mi ha guardata stupita e incredula. Ma quando le ho detto ‘ Sono io piccola, sono  la mamma’, lei mi è venuta incontro e mi ha abbracciato forte.

Adesso Courtney, con una ritrovata forza, spera di ritrovare completamente anche la serenità per mandare avanti la sua famiglia, anche senza il partner; ha fiducia nel suo pieno recupero e desidera far conoscere la sua storia affinché possa essere d’aiuto per chiunque.

Che si tratti di ustioni, di un incidente stradale, o anche se solo il marito di qualcuno le imbroglia, questo è il mio obiettivo. 

Fra le incredibili beffe nella storia di Courtney, nel gennaio scorso anche la casa dove lei viveva con la figlia è stata dichiarata inagibile; la pagina Facebook Courtney’s Comeback, creata apposta per aiutare a raccogliere fondi, sta cercando aiuto da chiunque possa offrire materiali edilizi, donandoli o mettendoli a disposizione a basso costo, per realizzare una nuova abitazione per loro due sul terreno dei genitori della donna, con la collaborazione anche del Ministero dei Rifugiati della West Georgia.

Inoltre, è stata creata una pagina Go Found Me, che ha già raccolto 200 mila dollari, per aiutare la famiglia di Courtney a sostenere le ingenti spese mediche legate alle prossime operazioni che la ragazza dovrà subire.

Noi ammiriamo molto il coraggio e la determinazione di questa giovane mamma.

 

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