Quando una canzone ti emoziona ti viene la pelle d'oca? Ecco perché sei speciale
Se ascoltando brani musicali avverti brividi in tutto il corpo potresti avere il cervello strutturato in modo diverso dagli altri
Se ascoltando brani musicali avverti brividi in tutto il corpo potresti avere il cervello strutturato in modo diverso dagli altri
Ti è mai capitato di avere la pelle d’oca dopo aver ascoltato un pezzo di musica? Può succedere sempre quando senti una canzone che ti ricorda il tuo primo incontro, la nascita di tuo figlio o comunque un evento importante per te che ti evoca sensazioni forti e riporta alla mente le emozioni di quel momento particolare. Oppure può accadere al primo ascolto, quando un particolare intreccio di note o una voce dal timbro caldo e sensuale ti emoziona al tal punto da farti venire la pelle d’oca su tutto il corpo.
Ti sembra eccessivo? Pensi di essere “troppo” emotiva? In realtà non è così, anzi ti diciamo che non capita a tutti e se ti succede vuol dire che sei una persona speciale, è stato dimostrato scientificamente!
Una ricerca condotta da un gruppo di studenti di Harvard ha evidenziato che le persone che avvertono la pelle d’oca dopo aver ascoltato le loro canzoni preferite hanno un cervello strutturato in modo diverso da chi invece non prova queste emozioni. In pratica potrebbero esserci più fibre che mettono in collegamento la parte cerebrale che si attiva grazie agli stimoli uditivi con l’area che invece elabora le sensazioni emotive.
Lo studio ha coinvolto 20 studenti che sono stati monitorati durante l’ascolto in cuffia delle loro canzoni preferite, dieci di loro hanno avuto effettivamente la pelle d’oca, gli altri invece, nonostante si fossero dichiarati appassionati di musica, non hanno provato alcun brivido durante l’ascolto. Utilizzando la risonanza magnetica si è potuto osservare le connessioni tra le varie aree del cervello e la qualità della loro comunicazione. È emerso che tra i due gruppi esaminati c’erano grosse differenze in termini di connessione tra tre aree del cervello. Gli studenti che avevano avvertito i brividi durante l’ascolto avevano un maggior numero di fibre nervose tra la zona del cervello che reagisce agli stimoli uditivi (corteccia uditiva), l’area cerebrale in cui si ha la vera e propria elaborazione dei sentimenti (corteccia insulare anteriore) e la parte che invece monitora le emozioni (corteccia prefrontale). Da questo si potrebbe dedurre che la presenza di più fibre incrementi l’efficienza di comunicazione tra diverse regioni del cervello.
Si potrebbe quindi concludere che chi prova la pelle d’oca durante l’ascolto della musica è più portato a provare emotivamente sensazioni fortissime ed intense.
Matthew Sachs, uno dei ricercatori che ha partecipato allo studio in questione spiega che sarebbe quindi la qualità della connettività del cervello a determinare il coinvolgimento emotivo a livello fisiologico durante l’ascolto di alcuni brani musicali.
“Pensiamo che la connettività tra la corteccia uditiva e queste altre regioni consenta alla musica di avere una profonda risposta emotiva in queste persone.- ha precisato Sachs. – Non si può confermare se questa capacità sia innata e che quindi queste persone abbiano più fibre cerebrali in modo naturale oppure venga sviluppata col tempo. Possiamo dire però che queste differenze potrebbero spiegare il comportamento che vediamo”.
La ricerca si è basata su un piccolo gruppo di persone, un campione piuttosto ristretto che però ha consentito di iniziare uno studio interessante che può avere risvolti in tanti campi della medicina.
Sachs ritiene che i risultati possano essere d’aiuto per capire qual è la causa neurologica delle reazioni alla musica con la pelle d’oca e se questo potrebbe essere d’aiuto per un esame più approfondito di particolari studi psicologici e del loro trattamento.
Sebbene lo studio fosse solo di piccole dimensioni, Sachs sta conducendo ulteriori ricerche che esamineranno l’attività del cervello durante l’ascolto di canzoni che registrano determinate reazioni.
“La depressione causa l’incapacità di provare il piacere delle cose di tutti i giorni. – ha dichiarato Sachs – Si potrebbe pensare all’uso della musica come mezzo per sondare le proprie emozioni e sentimenti insieme all’aiuto di un terapeuta”.
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