"Perché sono andata in bici fino a Capo Nord": il viaggio di Antonella

In sella alla sua city bike, Antonella Gentile è partita da Barletta e, in quattro mesi e mezzo, ha percorso quasi 5000 km, raggiungendo Capo Nord. Il tutto tenendo alto il vessillo di Amref, per sensibilizzare le persone incontrate nel suo incredibile viaggio.

In sella alla sua bicicletta per percorrere poco meno di 5000 chilometri, dall’Italia alla Norvegia, passando per Austria, Germania, Danimarca e Svezia.

L’impresa di Antonella Gentile, trentatreenne di Barletta, ha anche uno scopo benefico: sponsorizzare Amref, l’organizzazione che si occupa di migliorare le condizioni della popolazione africana tramite il coinvolgimento delle comunità locali, e sensibilizzare le persone incontrate lungo il percorso rispetto al delicato tema degli aiuti al Continente Nero.

No, il suo “giro del mondo” non è durato 80 giorni come nel famoso libro di Jules Verne, ma è stato un giro per buona parte dell’Europa durato quattro mesi e mezzo: da quando, cioè, il 17 giugno 2017, la giovane studentessa di Lingue Orientali a Napoli ha “mollato” il bed&breakfast di famiglia per montare in sella alla sua Olimpia, la sua city-bike rossa e grigia, “di quelle con sei marce e il cestino, è costata 150 euro, non avevo un gran budget“, racconta lei a tuttobiciweb.

Fonte: facebook @imieiviaggiinitaliaenelmondo

Voleva inseguire un sogno, Antonella, viaggiare, visitare quanti più posti possibili. Ma, perché no, anche diffondere un messaggio di umanità, di speranza e di aiuto.

Chiedevo a chi mi seguiva di aiutare Amref – dice oggi lei, rientrata da quel meraviglioso viaggio con l’obiettivo in tasca – Volevo che il mio viaggio servisse a qualcuno, e ho scelto un progetto idrico in Kenya. Mentre pedalavo pensavo alle donne dei villaggi africani che ogni giorno fanno moltissimi chilometri a piedi per andare a prendere l’acqua dai pozzi. Invitavo chi mi seguiva a donare ad Amref, non solo a me. E così il mio viaggio ha avuto un senso“.

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Fonte: facebook @imieiviaggiinitaliaenelmondo

Come a dire, unire l’utile al dilettevole. E quel “dilettevole”, l’ha portata alla scoperta di posti magnifici, di paradisi inesplorati o quasi, di luoghi incontaminati come le isole Lofoten, arcipelago della Norvegia che si estende a nord-est tra le contee di Nordland e Troms, o il circolo polare artico. Il tutto armata appena di  qualche maglietta e felpa, una tuta, due paia di scarpe. E una tenda da piantare la sera – ricorda – Poi avevo il telefono, un piccolo computer e una mini-attrezzatura per fare i video, però sono negata e sono venuti malissimo. Due borse da mettere sulla bici, e via“.

Neppure lei ci credeva, quando si era detta “arrivo a Capo Nord“. Tanto che il suo bagaglio era composto solo di abbigliamento estivo. Del resto, quella spedizione l’aveva già tentata, solo che la contrazione di un nervo l’aveva bloccata praticamente in partenza, quando da Barletta aveva raggiunto Roma.

Alla sua seconda occasione, però, Antonella non ha fallito, ha imparato strada facendo il senso del sacrificio, la tenacia e la forza di volontà, si è allenata lì, in sella alla sua bici, giorno dopo giorno. 25 chilometri i primi giorni, poi diventati via via sempre di più, fino a raggiungere i 90 percorsi quotidianamente. Nel suo percorso la ragazza ha incontrato visi e storie diverse, ma anche moltissima umanità, tante persone che le hanno dato una mano. Come quella coppia di italiani incrociata mentre tornava in Norvegia, dove vive, per sposarsi, che le ha offerto dei vestiti pesanti, dato che lei non era attrezzata per il freddo.

Fonte: facebook @imieiviaggiinitaliaenelmondo

Antonella ha documentato tutto con immagini e post sulla sua pagina Facebook, I miei viaggi in Italia e nel mondo, che, passo dopo passo, contemporaneamente alla sua pedalata, ha acquistato sempre più sostenitori, sempre più ammiratori decisi a seguire la straordinaria impresa della ragazza pugliese.

Al rientro, a fine ottobre, persino il TG1 ha deciso di fare un servizio su di lei, raccogliendo la sua testimonianza, in questo video.

Certo il tragitto non è stato tutto rose e fiori: ha incontrato la pioggia, la neve, persino un tipo che l’ha molestata verbalmente, riuscendo però, fortunatamente, solo a intimorirla. Gli ultimi 380 chilometri li ha fatti in autobus e in auto con due ragazzi che l’hanno accompagnata a Capo Nord. “C’era troppa neve e non sarebbe stato possibile fare l’ultimo pezzo in bici – racconta lei a OnuitaliaAbbiamo messo la mia bicicletta nella loro macchina e mi hanno portato a Capo Nord e di quel tratto ho fatto in bici solo il lungo tunnel a una cinquantina di chilometri dalla meta, perché sentivo che senza quello il mio viaggio non poteva dirsi concluso. Capo Nord non ha nulla di speciale ma mi ha dato la possibilità di rivivere e ricordare tanti momenti meravigliosi di quello che è stato il viaggio più emozionante di tutta la mia vita“.

Oggi Antonella, rientrata in Italia, ha deciso di mettere la sua avventura nero su bianco, scrivendo un libro (di cui però preferisce tenere segreto il titolo, per scaramanzia!) e ha già le idee chiare su come lo presenterà: naturalmente in tour per l’Italia con la sua fidata city bike, tanto che dalla pagina social ha lanciato un appello ai proprietari di strutture alberghiere, b&b e agriturismi, per capire chi sarebbe disposto a ospitarla nelle sue tappe in giro per la penisola.

E chissà che la moderna Phileas Fogg non decida poi di ripartire. Forse però, questa volta, con un bagaglio almeno un po’ più pesante.

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