Camino de Santiago: mini guida completa per chi vuol partire da sola o in compagnia

Sono sempre di più le persone che sognano di intraprendere il Cammino di Santiago, un pellegrinaggio che oggi non è legato solamente alla fede religiosa, che si percepisce comunque nei valori e nell'esperienza di spiritualità. Ma non tutti sanno le informazioni necessarie per farlo.

Se si pensa a una via di pellegrinaggio, una delle più note che salta subito alla mente è il Camino de Santiago de Compostela. Un percorso che si può fare in diversi modi, scegliere la lunghezza e il tempo impiegato, e che porta incredibili benefici. Un’esperienza che, secondo le testimonianze di chi l’ha fatta, ti cambia la vita.

Abbiamo raccolto tutte le informazioni in questa mini guida completa per chi vuole intraprendere il viaggio da soli o in compagnia.

Storia e significato del Camino de Santiago

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Santiago de Compostela è una città spagnola che oggi conta più di 90.000 abitanti. Viene considerata luogo di culto e pellegrinaggio da più di un millennio, e la storia della nascita del cammino è molto particolare.

Santiago de Compostela è una delle vie di peregrinazione più importanti della storia, tanto che viene considerata la terza città santa per la cristianità dopo Gerusalemme e Roma.

L’origine del nome della città e del pellegrinaggio è da ricercare nel Medioevo, in particolar modo tra l’XI e il XIII secolo, tanto che il termine pellegrino divenne sinonimo del viandante che si dirigeva a Santiago. Qui si trova la tomba di Giacomo il Maggiore, un apostolo di Gesù.

La tradizione narra che il suo ritrovamento avvenne una notte, durante la quale apparì una stella su un campo presso il colle Libredòn, che indicò a un eremita, Pelavo, il luogo dove giacevano le reliquie del Santo.

Per questo motivo la città prese il nome di Santiago de Compostela, anche chiamata San Giacomo di Compostella. “Santiago” è la contrattura iberica di San Giacomo, mentre “Compostela” viene dall’espressione latina “del campus stellae”, proprio per rappresentare la stella che ha guidato l’eremita nel campo dove ha ritrovato il sepolcro.

Il percorso e le tappe più suggestive

Il Camino de Santiago de Compostela non è univoco, esistono infatti più percorsi, a seconda del luogo di partenza, che portano al punto di arrivo, la Cattedrale della città, che si trova in Galizia, una regione della Spagna. Tuttavia, ci si riferisce al Cammino di Santiago principalmente parlando del Cammino Francese, che è lungo 764 km, parte da St. Jean Pied de Port ed è quello affrontato da chi arriva da fuori la Penisola Iberica.

Esistono poi una serie di percorsi alternativi, più o meno lunghi, che attraversano la Spagna da Nord, da Sud o da Est. Per affrontare il Cammino Francese, per chi viene dall’Italia, occorre mediamente un mese, si compiono indicativamente tra i 20 e i 30 km al giorno, che variano a seconda della preparazione e dello stato fisico di ognuno. Partendo dall’inizio si attraversano le regioni Navarra, la Rioja, Castiglia-León, le Asturie e si arriva in Galizia.

All’interno del percorso si incontrano diversi luoghi suggestivi, tra le località consigliate per una visita turistica e culturale, e quelle legate ad avvenimenti religiosi. La prima città che si può visitare è Pamplona, per poi vedere Burgos, nota specialmente per la cattedrale gotica, Leon, Logroño e Astorga, tutte città con ricchezza artistica e culturale.

Legato alle gesta dei paladini di Orlando, si attraversa poi Roncisvalle. E ancora Santo Domingo de la Calzada, unica cattedrale al mondo ad avere al suo interno una gabbia con due galline vive, San Juan de Ortega, antico monastero sperduto in un querceto a mille metri di quota, O Cebreiro, a 1300 metri di altitudine sulla cordigliera galaico-cantabrica, porta d’ingresso della Galizia, legato ad un miracolo eucaristico.

Perché fare il Cammino di Santiago? Benefici fisici e mentali

Scegliere di intraprendere il Camino de Santiago è una decisione personale, ognuno può avere diversi motivi e spinte per farlo.

Non è sufficiente, ovviamente, volerlo fare, ma è necessaria una preparazione, per organizzare il viaggio al meglio e trarne i benefici migliori. Percorrere infatti questa via di pellegrinaggio comporta diversi benefici a tutto l’organismo, ed è infatti un’esperienza molto consigliata.

Chi lo fa ritiene di aver guadagnato un livello incredibile di benessere, anche emotivo e spirituale, oltre che fisico e mentale.

Uno degli aspetti chiave del cammino è il senso di convivialità e connessione con gli altri pellegrini, che si impegnano, come per una regola non scritta, ad essere aperti e gentili verso i compagni di viaggio, e questo crea un profondo senso di comunità e sostegno.

Il Cammino regala ai viaggiatori alcuni benefici come un maggior apprezzamento per la vita e per il suo senso, il suo scopo, più attenzione e compassione verso gli altri, un profondo senso di spiritualità, non soltanto religiosa, ma anche legata alla natura, alla vita stessa.

E soprattutto una riscoperta di sé: il Cammino ha modificato in alcune persone i valori, gli atteggiamenti e le credenze, come se avessero provato una vera e propria trasformazione personale.

Da sole o in compagnia? L’esperienza femminile sul Cammino

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Il Camino de Santiago è un’esperienza che per qualcuno diventa trasformativa, e per riuscire a godere al meglio dei suoi effetti di solito si consiglia di affrontarlo da soli. Si tratta infatti di una prova molto personale, ognuno la affronta come riesce e con lo spirito che preferisce, ed è difficile trovare un’altra persona che sia completamente sulla stessa lunghezza d’onda.

Ovviamente non è vietato scegliere di fare questo viaggio con qualcuno, però bisogna tener conto che il cammino non porterà gli stessi effetti rispetto a farlo da soli. Ci saranno sicuramente dei vantaggi, ma l’esperienza sarà diversa.

Da soli il camino diventa una prova per se stessi, un percorso di conoscenza interiore, di riscoperta di sé, ma anche di capire dove possiamo arrivare, cosa vogliamo.

Avere qualcuno che si conosce accanto rischia di non far vivere l’esperienza in questo senso di prova esistenziale, ma più come un’avventura. Entrambe possono regalare qualcosa, se si ha la possibilità si può anche rifare più volte, e una di queste in un viaggio di gruppo o in compagnia, per provare un’esperienza diversa.

L’esperienza femminile

Il viaggio quindi è consigliato in solitudine, almeno una volta nella vita. Questo non significa camminare da soli senza rivolgere la parola a nessuno, ma partire da soli, senza amici o famigliari. Ma dato che i pellegrini sono più di 400.000 all’anno di media, provenienti da tutto il mondo, è completamente sicuro per una donna partire da sola? Sono tantissime le donne che compiono il Camino de Santiago, ed è quindi facile trovare altre persone nella stessa situazione.

Infatti lo spirito stesso del cammino, dei pellegrini e delle comunità locali è di grande solidarietà e convivialità. Esistono inoltre diversi punti viola lungo il cammino, gestiti da volontari e organizzazioni, dedicate alle donne che hanno bisogno di aiuto o si sentono insicure a proseguire il viaggio. Una realtà importante e fondamentale per rendere il percorso il più inclusivo possibile. Si possono trovare tantissime testimonianze di donne che hanno percorso il cammino di Santiago, ne riportiamo 3.

Angela

La storia di Angela è significativa, perché la donna ha realizzato il cammino a 83 anni, percorrendo quasi 1000 km in 39 giorni, completamente in solitaria. Come raccontato su Bergamo News,

Durante il suo faticoso viaggio ha incontrato tanta gente: “Belle persone che mi hanno adottata, mi hanno viziata, erano sempre piene di premure nei miei confronti […] Ogni giorno succedeva qualcosa di bello. E poi la mia fede mia ha sempre sostenuta. E non ho nemmeno sentito troppo la fatica. Quando ero stanca mi sdraiavo e dormivo: sulle panchine, sui bordi delle fontane, per terra, nei prati, perfino in chiesa. Mi bastava chiudere gli occhi un quarto d’ora per riprendermi. Anche qui a casa quando fa caldo dormo per terra. Sono abituata”.

Roberta

Ha affrontato metà del Cammino, partendo da Saint Jean Pied de Port e arrivando a Burgos, e dell’esperienza, parlando a portalemondo.com, ricorda:

In molti l’idea del Camino nasce con una vocazione religiosa, ma durante la mia esperienza ho incontrato un gran numero di persone che stavano affrontando il viaggio più per motivi spirituali. Io non faccio parte di nessuna di queste categorie!

Ti spiego; se mi chiedi quando ho deciso di fare il cammino ti posso rispondere che non lo so! Avevo il desiderio di fare un viaggio da sola, soltanto con il mio zaino sulle spalle, che non avesse nulla di ‘turistico’. Il Cammino è soprattutto fatica mentale e fisica.

Si deve studiare e ci si deve preparare prima di partire. Non ci si può svegliare un giorno e decidere: ‘Basta, domani parto per Compostela!’ Inoltre dovete essere capaci a saper stare da soli o, se non siete abituati ad esserlo, cercate di prepararvi per questo. Oltre alla fatica fisica ti trovi tanto tempo da solo con te stesso e riesci ad esplorare aspetti del tuo essere molto profondi. Non sempre si è preparati a questo!

Jimena Garcés

Si tratta della primissima testimonianza di una donna pellegrina documentata. Jimena, moglie di Alfonso III il Grande, peregrinò a Compostela in due occasioni nel IX secolo. Esistono antichi documenti che menzionano che Jimena peregrinò a Santiago per causa devotione, nonostante i viaggi religiosi fossero parte del suo compito di regina. Il Cronicón Iriense documenta che sia il re che la regina offrirono numerosi doni e donazioni alla chiesa di Santiago.

Cosa aspettarsi dal Camino de Santiago? 5 consigli pratici

Il Camino de Santiago è a tutti gli effetti un percorso di trekking lungo, specialmente il Cammino Francese. Per affrontarlo è necessaria la giusta preparazione, sia dal punto di vista dell’allenamento fisico e mentale, sia per quanto riguarda cosa portarsi e come organizzarsi.

Vediamo alcuni consigli pratici e utili per chi vuole affrontare il Cammino.

1. Preparazione e motivazione

Il Cammino di Santiago va affrontato solamente dopo una ponderata riflessione e un periodo adeguato di preparazione. Significa prepararsi non solo fisicamente, praticando cammini più corti o passeggiate costanti per mesi prima della partenza, ma anche mentalmente. L’obiettivo è avere bene presente la motivazione al viaggio, perché si vuole intraprendere il cammino, cosa spinge a fare questa esperienza così diversa da altri trekking.

2. Organizzazione

Una volta deciso di partire, è necessario essere ben organizzati per il viaggio, decidere in partenza le tappe, cercare prima gli alloggi, in modo da andarci direttamente senza doverli trovare all’ultimo minuto. Avere un buon piano è un ottimo punto di partenza, ma nello stesso tempo, anche se sembra contraddittorio, in un viaggio di questo tipo è importante essere flessibili, specialmente sulle tappe.

Non è necessario impiegare il tempo che si è previsto in precedenza, ogni cammino è a sé, così come ogni tappa può risultare più o meno veloce e facile per una persona. Meglio lasciarsi un agio di chilometri e piuttosto fermarsi prima se si è molto stanchi, e impiegare più tempo. In questo modo si riuscirà a portare a termine il percorso.

Per poter accedere gli alloggi è necessario avere la Credencial, una sorta di passaporto che fornisce la possibilità di aggiudicarsi un letto al momento dell’arrivo negli ostelli sparsi lungo tutto il percorso.

3. Zaini leggeri

Tutto preparato e organizzato, è tempo di mettersi in cammino, cosa si porta? Tenendo conto che si tratta di trascorrere un mese o anche di più a piedi (o in bicicletta) ogni giorno con lo zaino in spalla contenente tutti gli averi necessari, è importantissimo preparare il bagaglio nel modo migliore. Lo zaino è l’unica alternativa realizzabile, perché si indossa sulle spalle e permette di avere braccia e gambe libere per la camminata.

Lo zaino deve essere proporzionato in dimensioni e peso al proprio corpo: non può essere troppo pesante, né troppo grande. Si consiglia di non superare la decina di chili. In ogni alloggio c’è la possibilità di lavare i panni e riposare per la notte, oltre che per mangiare. Di conseguenza, pochi cambi di vestiario e intimo, che si riutilizzano nelle varie tappe. Gli oggetti più pesanti si mettono sul fondo dello zaino, mentre quelli di pronto uso in cima, più facili da recuperare.

4. Abbigliamento

È importante portare tutto il necessario per ogni evenienza di clima e tempo meteorologico, dato che si cammina per tutto il giorno senza rifugi certi. L’elemento più importante sono le calzature: non devono essere nuove, ma usate abbastanza per permettere al piede di essere abituato a indossarle, in modo da evitare dolori e vesciche ai piedi.

Meglio scegliere scarponcini da trekking o da montagna con la suola dura, e portare un cambio più leggero per i momenti di riposo. Anche le calze sono importanti, meglio di cotone senza cuciture o i calzettoni di lana, da mantenere sempre puliti.

Per quanto riguarda i vestiti, basteranno due magliette, un pile per i momenti di freddo, una giacca leggera e/o k-way per eventuali piogge, due paia di pantaloni o pantaloncini a seconda del periodo scelto, e qualche paia di mutande e calzini. C’è chi sceglie di portarsi un pigiama o tuta per le notti in ostello, anche se è più pratico dormire con i vestiti da trekking per le partenze anche molto presto il mattino.

Oltre all’abbigliamento, è bene avere un sacco a pelo leggero per gli alloggi, un asciugamano e articoli per l’igiene personale. Importante una torcia, anche frontale per non impegnare le mani, un cappello e la crema solare, e una bottiglia d’acqua.

5. Kit pronto soccorso

Dato che si cammina molto, è facile e probabile che ci si possa far male in qualche modo. Se non è una ferita o un dolore grave, ci si può curare e proseguire il viaggio. Un buon consiglio è portare con sé un piccolo kit di pronto soccorso, con tutto l’indispensabile per la cura specialmente dei piedi e la protezione della pelle. Ad esempio bendaggi, cerotti, forbicine, creme.

Inoltre, è possibile farsi male alle gambe: ginocchia, tendini e piedi sono punti deboli del camminatore, per distorsioni o lesioni che si devono curare immediatamente, con analgesici, fasce e pomate antinfiammatorie, in modo da risolvere il problema il prima possibile senza che peggiori. Per qualsiasi dolore, malanno o ferita più gravi, è estremamente consigliato interrompere il cammino e rivolgersi a un medico.

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