Matrimonio civile, cos'è e come si organizza
In Italia, una delle possibilità per le coppie è il matrimonio civile. Che è diverso sia dal matrimonio religioso sia dall'unione civile.
In Italia, una delle possibilità per le coppie è il matrimonio civile. Che è diverso sia dal matrimonio religioso sia dall'unione civile.
Una delle alternative possibili, quando si vuole passare la vita con un’altra persona, è il matrimonio civile. Si tratta di un istituto statale, quindi laico, che però in termini di diritti e doveri dei coniugi non presenta grandi differenze con il matrimonio religioso. A parte la religione stessa, ovviamente. Ma come funziona?
L’iter per avviare la burocrazia necessaria per il matrimonio civile parte con una richiesta allo stato civile del vostro comune. Alla domanda, corredata da marche da bollo, devono essere allegati altri documenti, come quelli di identità, l’estratto di stato civile e, nel caso di precedente matrimonio, il certificato di divorzio o quello di morte del precedente coniuge. Di fronte a un funzionario comunale, avverrà poi la promessa, che dà il via alle pubblicazioni sull’albo pretorio. Le pubblicazioni vengono esposte per un minimo di 8 giorni. Dal momento della promessa, si hanno sei mesi a disposizione per sposarsi o si dovrà ricominciare tutto l’iter. Infine, bisogna ricordare che, secondo la legge italiana, in caso di divorzio, non ci si potrà risposare con la stessa persona, come accadde per esempio a Elizabeth Taylor e Richard Burton.
A volte può capitare un po’ di confusione, ma per la legge, matrimonio e unione civile sono due istituti differenti con una base simile. Si tratta di due modi per costruire una vita insieme fatta di diritti e doveri, ma diritti diversi e doveri diversi. Per esempio, nell’unione civile non c’è il dovere alla fedeltà e manca il diritto alla genitorialità, ma non si ha bisogno di una tempistica particolare per separazione e divorzio. In entrambi i casi c’è però la possibilità di comunione dei beni e il diritto-dovere ad assistere il partner malato. Inoltre una coppia composta da persone dello stesso sesso può contrarre unione ma non matrimonio civile. L’unione civile è infatti un istituto che riguarda le coppie omosessuali, ma la stessa legge comprende due altri istituti per coppie eterosessuali: le convivenze di fatto e i contratti di convivenza.
Il rito del matrimonio civile viene officiato in una location comunale – tra poco approfondiremo. A officiare, ci sarà di solito il sindaco o un facente funzioni, come un assessore o un consigliere comunale. La sposa potrà fare il suo ingresso a braccetto con il padre – o, in assenza, di un’altra persona a scelta, tra parenti e amici – con il bouquet, andando a raggiungere lo sposo e i testimoni – almeno due – di fronte al sindaco. Quest’ultimo pronuncerà la formula classica con le promesse nuziali.
Il matrimonio civile è decisamente più easy rispetto al matrimonio religioso, ma anche più sobrio. Fermo restando che si debba sempre prestare rispetto per l’istituzione comunale che ospiterà il rito. Innanzi tutto, le partecipazioni possono essere meno tradizionali, soprattutto se la coppia conviveva da prima: l’indirizzo che viene riportato non deve essere quello dei genitori degli sposi – che non vengono neppure citati – ma degli sposi veri e propri. Durante il rito non ci sono particolari prescrizioni se non sull’abito da sposa, che non deve avere il velo, secondo il galateo, né uno strascico troppo lungo.
Cosa indossare per un matrimonio civile? In realtà non esistono prescrizioni particolari, come non esistono per il matrimonio religioso: la moda, negli ultimi anni, sembra anzi voler mandare in pensione l’abito bianco e il velo, in favore di qualcosa di molto più moderno. Per gli uomini il problema non sussiste, perché possono indossare quello che vogliono, basta essere ordinati ed eleganti: di solito, un completo con giacca e cravatta risolve tutto. Anche per la donna l’eleganza è essenziale e sufficiente. Ciò non toglie però che, volendo, una possa optare per un abito da sposa classico, bianco e col velo, se lo preferisce. Ma, come abbiamo detto prima, il galateo non lo consiglia.
Il matrimonio civile – così come l’unione civile – può essere officiato in qualunque luogo di pertinenza del proprio comune di appartenenza, anche all’aperto, in base a un regolamento comunale. Non tutte le proprietà comunali infatti possono essere adibite al rito. Per esempio, se un comune ha in proprietà o gestisce una villa col prato inglese – molto diffuse nelle nostre province – e una biblioteca, è possibile che la villa possa rientrare nei luoghi che un comune ha dedicato al rito civile mentre la biblioteca non rientra, o viceversa. La situazione più diffusa è sicuramente quella del rito nell’ufficio del sindaco, ma non c’è bisogno di essere pigri: si può scegliere il luogo che si vuole, purché sia disponibile.
Molte aziende private, negli ultimi anni, si stanno dotando in tal senso, per offrire ai futuri coniugi un luogo suggestivo, soprattutto all’aperto. Alcune strutture per cerimonie, inoltre, organizzano quella che prende il nome di cerimonia simbolica. In pratica, il matrimonio vero e proprio avviene negli uffici comunali davanti a un pubblico ristrettissimo, mentre il rito simbolico avviene in spiaggia, in un bosco o in un altro luogo all’aperto particolarmente piacevole davanti a tutti gli invitati.
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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