Margaret Sanger, la donna che ci donò il diritto di decidere quando e se avere figli
Pioniera e rivoluzionaria nel campo del controllo delle nascite, per molti Margaret Sanger resta ancora oggi una figura controversa e difficile da catalogare
Pioniera e rivoluzionaria nel campo del controllo delle nascite, per molti Margaret Sanger resta ancora oggi una figura controversa e difficile da catalogare
Oltre un secolo fa, il 16 ottobre 1916, Margaret Sanger apriva la sua prima clinica per il controllo delle nascite negli Stati Uniti. Fervente attivista in tema di diritti delle donne, fece qualcosa di molto rivoluzionario ai suoi tempi, attirando l’ira dei conservatori.
Credeva nella contraccezione e riteneva che i bambini dovessero nascere dal desiderio consapevole della madre, che aveva il potere e la libertà di prevenire la concezione. Fu proprio grazie a lei che negli Stati Uniti vide la luce ciò che oggi viene chiamato Planned Parenthood, ovvero l’insieme delle associazioni nazionali che si battevano (e si battono ancora oggi) per la libertà di scelta femminile.
Il ruolo di Margaret Sanger nell’America di inizio Novecento fu dunque fondamentale, ma ancora oggi la sua figura è oggetto di dibattito, come ricorda un articolo del TIME di qualche tempo fa. In particolare, a far discutere è il suo controverso legame con le teorie eugenetiche: in più occasioni sostenne infatti che le nascite dovessero essere limitate nelle fasce sociali che non avrebbero consentito una vita dignitosa ai bambini.
Nata a Corning (New York) il 14 settembre 1879, Margaret Louise Higgins (il suo nome da nubile) era figlia di due immigrati irlandesi. Suo padre Michael, un ex soldato diventato scalpellino, fu molto probabilmente la sua ispirazione più grande, dato che aveva studiato medicina, si dichiarava ateo e a favore del suffragio femminile. Sua madre Anne, invece, aveva avuto ben 18 gravidanze, di cui solo 11 andate a buon fine.
Margaret poté studiare come infermiera grazie all’aiuto economico delle sorelle, ma nel 1902 decise comunque di rinunciare per sposare l’architetto William Sanger. Nonostante fosse affetta da tubercolosi attiva, riuscì ad avere tre figli e a condurre una vita serena in campagna. L’incendio della loro casa, nel 1911, costrinse però la famiglia a trasferirsi a New York e a cambiare vita.
Frequentando le comunità più povere della città, come infermiera, Margaret Sargent sviluppò un forte senso civico e politico. Appoggiò i comitati delle donne socialiste di New York, le unioni dei lavoratori e entrò a far parte di un circolo di intellettuali e artisti attivisti. Ciò la spinse a scrivere due editoriali sul femminismo emergente e sulla sessualità, ottenendo grande successo per via della loro schiettezza. Pochi anni dopo, nel 1916, i suoi articoli divennero un libro intitolato What every girl should now, ovvero tutto ciò che ogni ragazza dovrebbe sapere.
Nei primi decenni del secolo scorso il tasso di mortalità infantile era del 40% e quasi la metà dei decessi era dovuto a infezioni. L’aborto era illegale, ma veniva praticato comunque e con metodi barbari, che spesso portavano alla morte delle madri. Il controllo delle nascite, un concetto ideato proprio da Margaret Sanger, era essenziale per rivoluzionare la salute femminile.
Lo stato, però, non era dalla sue parte: persino la sua rubrica era considerata fuorilegge. Costretta a fuggire da New York, la Sanger si rifugiò in Europa, in attesa di venti più favorevoli. Tornata a casa qualche anno dopo, percepì un mutamento nell’opinione pubblica e aprì la sua prima clinica insieme alla sorella. Dieci giorni e 464 pazienti dopo, la polizia le costrinse alla chiusura. Troppo tardi: le donne stavano prendendo coscienza e volevano prendersi la loro libertà. Il successivo arresto di Margaret, uno degli otto “collezionati” in tutta la sua vita, scatenò definitivamente l’opinione pubblica a suo favore.
Dopo la Prima Guerra Mondiale, che l’aveva allontanata dalle posizioni più radicali, Margaret Sargent si dedicò anima e corpo alla ricerca di fondi per la sua associazione dedicata alla pianificazione familiare. Viaggiò in tutto il mondo per incontrare le persone che si occupavano della sua stessa battaglia e al ritorno investì tutta se stessa nella comunicazione. In particolar modo, si avvicinò alla comunità afroamericana e aprì una clinica ad Harlem, attirando critiche da chi la credeva erroneamente un’operazione razzista.
Nel 1948 nacque ufficialmente Planned Parenthood, la più grande organizzazione internazionale non governativa per la salute pubblica, la pianificazione familiare e il controllo delle nascite. Margaret Sanger venne eletta come prima presidente dell’organizzazione e continuò a servire in quel ruolo fino a ottant’anni. Morì a causa di un’insufficienza cardiaca congestizia nel 1966 a Tucson, in Arizona, all’età di 86 anni.
Web content writer e traduttrice. Parlo poco, scrivo tanto e cito spesso Yeats.
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