*** Aggiornamento di maggio 2021 ***

Sapevo che mi trattavano come una Lolita” così l’attrice Natalie Portman ha parlato delle sue prime esperienze da attrice, avvenute appena tredicenne, e della sessualizzazione cui ha sentito di essere sottoposta.

Il fatto di sentirmi sessualizzata da bambina ha condizionato il mio modo di vivere il sesso – ha spiegato ospite del podcast Armachair Expert di Dax Shepard – Mi ha fatto anche paura e mi ha spinto a credere che l’unico modo in cui potevo sentirmi al sicuro fosse sembrare conservatrice e seriosa.

Natalie ha esordito nel film cult Léon di Luc Besson nel ruolo di Mathilda, passando poi, due anni più tardi, a quello di Marty in Beautiful girls.

Quando ero adolescente, mi dicevo di non voler girare nessuna scena di sesso in un film. Per questo sceglievo ruoli per niente sexy: temevo che gli altri continuassero a percepirmi in quel modo. A quell’età hai già la tua sessualità, il tuo desiderio, la tua voglia di esplorare. Ma non puoi sentirti al sicuro quando vedi che diversi uomini adulti si approcciano a te con interesse e tu vuoi solo dire no, no, no!

Così Natalie ha deciso di assumere un atteggiamento molto serio e riservato:

Effettivamente mi sono resa conto di aver costruito questa immagine consapevolmente solo per sentirmi tranquilla e protetta. Se qualcuno mi rispetta, pensavo, non mi vedrà come un oggetto. Ha funzionato. E finalmente ho cominciato a sentirmi a mio agio e al sicuro.

Attivista per i diritti degli animali, Natalie Portman è molto vicina alle tematiche femministe, come evidenziato durante il discorso pronunciato in occasione del Variety Power of Women nel 2018, di cui abbiamo parlato nell’articolo originale.

*** Articolo originale ***

Basta con la retorica che una donna è pazza o difficile. Se un uomo ti dice che una donna è pazza o difficile, chiedigli: ‘E tu che male le hai fatto?’

Natalie Portman non ha usato mezzi termini nel suo discorso accalorato su abusi sessuali, empowerment femminile e uguaglianza di genere pronunciato in occasione del Variety Power of Women 2018, la premiazione della rivista americana Variety che tutti gli anni sceglie e premia cinque donne che hanno lasciato un segno sulla società con le loro opere filantropiche.

Nel suo discorso la Portman ha anche elargito dei consigli per valorizzare il lavoro femminile e riconoscere alle donne i ruoli di leadership che raggiungono con tante più difficoltà rispetto ai loro colleghi uomini. L’attrice ha anche fatto più volte riferimento a Harvey Weinstein, produttore cinematografico travolto dallo scandalo delle molestie che ha dato il via al movimento #MeToo, di cui Natalie è una fervida sostenitrice, e a Brett Ratner, anche lui regista e produttore cinematografico denunciato per molestie sessuali che ha intentato una causa per diffamazione contro la donna che lo ha accusato. «Pensa di non poter essere incriminato solo perché ha miliardi di dollari da spendere in avvocati, e lei no», ha detto la Portman.

L’attrice ha poi elencato una serie di punti che si possono seguire per migliorare la situazione lavorativa femminile e arrivare ad una parità di genere.

Non lasciamo il lavoro perché siamo mamme

Questa è pura retorica, lo abbiamo sentito talmente tante volte che a volte ci crediamo davvero. La realtà sappiamo bene che non è questa questa: una donna è perfettamente in grado di dedicarsi al lavoro ed essere un’ottima mamma, contemporaneamente. La Portman a questo proposito ha detto:

Nel nostro settore, solo l’11% dei 250 migliori film dell’anno scorso sono stati girati da donne. Le donne non si impegnano tanto negli studi solo per arrivare al secondo posto ed essere escluse dalle promozioni, le donne non lasciano il lavoro perché sono mamme, le donne si licenziano perché sono discriminate, o vittime di abusi, o indesiderate.

Educare i bulli

Fonte: istock

Chi approfitta della propria posizione per soggiogare gli altri e approfittare delle debolezze altrui non cambierà solo perché farà penitenza o prometterà di non fare più il “cattivo” o, come dice la stessa Natalie perché sentiranno “un caldo sentimento di ravvedimento nel cuore”. Servono dei seri provvedimenti contro chi usa il proprio potere sugli altri per ottenere favori (forse a Weinstein saranno fischiate le orecchie…), i bulli vanno combattuti duramente, senza mezzi termini, la Portman su questo punto non ha dubbi.

È pazza o è difficile

Fonte: istock

Mentre stava parlando di Weinstein, la Portman ha ricordato al pubblico quante sue colleghe abbiano deciso di abbandonare il loro lavoro dopo aver subito delle violenze o rifiutato delle avances e che dopo tutto questo, hanno dovuto anche affrontare calunnie e diffamazioni.

Mettiamo fine a questa retorica, se un uomo vi dice che una donna è pazza o è difficile, chiedetegli E tu cosa le hai fatto?, perché quella è la formula magica. Lui sta solo cercando di screditarla.

Il vero potere è l’unione di più forze

Una delle grandi paure di alcuni uomini è la perdita del loro potere, vedono le donne come una minaccia alla loro leadership. A tal proposito Natalie Portman ha detto che:

Molti uomini credono che se una donna ottiene il rispetto, le risorse e il valore che le spetta, saranno loro a rimetterci. Ma non è così, lo possiamo vedere ad esempio nel mondo animale: più latte viene dato ai ai cuccioli, più latte producono le mamme. Più amore concedi, più te ne sarà dato. Ma lo stesso può essere detto del fuoco: quando accendi la torcia di qualcun altro con la tua, non assopisci il tuo fuoco, al contrario insieme sarete più luminosi ed emanerete più calore insieme.

 

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!