Il momento del divorzio costringe, inevitabilmente, ogni donna a rivedere il suo percorso di vita di coppia. Gli errori, i passi falsi, ciò che è andato storto, i rimorsi e rimpianti: viene tutto passato al setaccio. Volgendo gli occhi al passato molte donne divorziate si rendono conto di aver rinunciato alla loro indipendenza, alla loro autonomia, altre rimpiangono di non aver chiesto aiuto al compagno nei momenti di sconforto o di essersi fatte carico di tutti i problemi, senza condividerli con chi avevano accanto.Uno dei crucci maggiori riguarda i figli, la sofferenza loro arrecata.
Ma soprattutto la domanda che le donne divorziate si pongono è: cosa rifaremmo in modo diverso? Proprio questo interrogativo è stato proposto ad alcune donne divorziate che hanno raccontato le loro testimonianze di vita a distanza di diverso tempo dalla separazione con i mariti. A emergere è soprattutto l’acquisita consapevolezza, frutto di un percorso lungo e doloroso. Ecco cosa è emerso dall’indagine dell’Huffington Post.
1. Vorrei essermi presa le mie responsabilità
Vorrei essermi presa più seriamente le mie responsabilità. Ero così impegnata a trovare le colpe, da non prestare abbastanza attenzione a tutte le cose che avrei potuto fare diversamente. In parte, perché ero giovane e abbastanza immatura: non avevo capito che non posso dipendere da qualcun altro per sentirmi felice e soddisfatta. Ho pensato che la fine del matrimonio avrebbe segnato l’inizio della perfezione perché lui era il problema! Il nostro divorzio è stato devastante per i nostri figli, e da quella prospettiva, è un grande rimpianto.
Lisa Lavia Ryan pone l’accento su un fattore importante, evidenziato spesso in queste situazioni: la sofferenza arrecata ai figli, spesso troppo piccoli per poter capire quello che sta succedendo in famiglia.
2. Vorrei avere avuto il coraggio di finire le cose prima
Il mio rammarico è che ho permesso a una brutta situazione di andare avanti troppo a lungo. Con il senno di poi, vorrei aver avuto il coraggio e l’autocoscienza per affrontare la questione stessa, invece ho evitato le brutte verità della nostra esistenza insieme e ho lasciato che la relazione languisse mentre entrambi soffrivamo.
Tara Eisenhard di mestiere oggi fa proprio la divorce coach, figura professionale che aiuta a gestire (emotivamente e praticamente) il momento del divorzio, delicato processo di transizione e trasformazione.
3. Vorrei aver chiesto aiuto quando ne avevo bisogno
Ho un unico rimpianto dal mio matrimonio: non aver parlato quando mi sono sentito sopraffatta. Guardando indietro, tutto ciò che dovevo fare era dire al mio ex-marito: “Ho bisogno di aiuto“. Ora so che se avessi comunicato i miei sentimenti, avremmo potuto avere una migliore possibilità di vita coniugale.
Queste sono le parole di Valencia Morton, che cura il blog Millionairess Mama.
4. Vorrei aver mantenuto il mio senso di indipendenza
Ho dato tutto ciò che avevo al nostro rapporto, spesso mettendo da parte ciò che volevo io e ciò di cui io avevo bisogno, per quello che pensavo avrebbe migliorato il nostro matrimonio. Non puoi essere ciò che qualcun altro ha bisogno che tu sia se non puoi nemmeno essere ciò che devi essere per te stesso. Se potessi tornare indietro e rifare tutto da capo, mi renderei più prioritaria.
Queste sono le parole della scrittrice Eden Strong: nel suo blog la donna alle altre donne divorziate la sua vita da mamma single.
5. Essere una moglie non era l’unica cosa che mi definiva
Il più grande rimpianto che ho dal mio matrimonio è che non avevo autonomia. Ho creato una dinamica malsana vedendo mio marito come la persona più importante nella nostra relazione. Invece di coltivare una carriera significativa, hobby e interessi esterni per la mia crescita e il mio sviluppo, mi sono identificata troppo nel ruolo di moglie di mio marito. Ho fatto di questo ruolo la mia completa fonte di sentimenti e di valore, come donna, moglie e essere umano. Quando la dinamica è diventata malsana, non ero in grado di riconoscerla.
A scrivere è Patty Blue Hayes: il suo percorso di crescita e di affermazione è cominciato proprio dopo il divorzio, che l’ha costretta a fare i conti col dolore per poi guarire e creare una versione nuova di sé, migliore.
6. Vorrei aver imparato a parlare la sua lingua d’amore
Vorrei averlo amato come doveva essere amato. Guardando indietro so che le nostre lingue d’amore erano in costante conflitto. Entrambi sentiamo e mostriamo amore in modi molto diversi, cosa che non ho riconosciuto al momento. Quando faceva cose che riteneva importanti io lo criticavo, il che era esattamente l’opposto di ciò di cui aveva bisogno per sentirsi amato
Aubrey Keefer ha divorziato dal marito, da cui aveva avuto due figli, nel 2014. Non ha mai perso la positività e la convinzione che l’amore possa essere aiuto e conforto, per questo racconta la sua storia alle altre donne divorziate, incoraggiandole a non mollare mai.
7. Vorrei aver combattuto di più per me stessa
Vorrei aver combattuto per me stessa. Oggi sono una persona molto più forte di quanto non fossi 10 anni fa quando divorziammo. Ci sono così tante cose oggi che faccio diversamente nel mio secondo matrimonio. Ora combatto per me perché ho realizzato che ne valgo la pena.
Queste sono le parole della scrittrice Trish Eklund, oggi 40enne che ha ritrovato la felicità nel suo secondo marito.
Giornalista e speaker radiofonica, scrivo tanto e chiacchiero ancora di più. Eterna indecisa e inguaribile romantica, vivo la vita in un precario equilibrio tra pessimismo cosmico e sincero entusiasmo.
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