Propositi per il nuovo anno: la lista dei soli che ha senso fare
Alcuni propositi per il nuovo anno fattibili: ecco una breve lista di 7 propositi da cui attingere e prendere spunto.
Alcuni propositi per il nuovo anno fattibili: ecco una breve lista di 7 propositi da cui attingere e prendere spunto.
Quando arriva dicembre è per tutte noi il momento di stilare i buoni propositi per il nuovo anno. Succede ogni volta, ma in effetti quanto siamo riuscite a rispettarli in passato? Abbiamo deciso di fare attività fisica, abbiamo perfino pagato un mese in palestra e poi non ci siamo mai andate. Oppure ci siamo ripromesse di frequentare di più le nostre migliori amiche e non l’abbiamo fatto. O ancora abbiamo pensato di perdere quei due chili in mezza giornata di astensione dai carboidrati. Niente ha funzionato dei nostri propositi per il nuovo anno e allora stavolta cambiamo registro e proviamo con qualcosa di più realistico.
Non è semplicemente una questione di volontà, a volte siamo solo fagocitate dalla quotidianità e non riusciamo a rispettare i nostri propositi per il nuovo anno. È che quando li pensiamo, puntiamo troppo in alto ed è chiaro che anche la volontà più forte non può che cedere di fronte a qualcosa che forse forse neppure ci interessa veramente. E allora è a questo che dobbiamo puntare, a qualcosa che ci interessa. E se non riusciamo a rientrare in quei pantaloni aderenti di pelle che comprammo nel 1997, pazienza: il corpo cambia (e siamo sempre e comunque bellissime), facciamocene una ragione e mettiamo da parte i pantaloni per nostra nipote.
Questa è una cosa importante. Non cedete a quelli che dicono che si tratti di un eccesso. I cambiamenti avvengono anche attraverso il linguaggio: tanti mestieri che ieri erano appannaggio esclusivo degli uomini sono stati conquistati dalle donne. Avvocate – e non avvocatesse, attenzione alla desinenza – architette, ministre, sindache: tutte queste categorie non solo hanno un ruolo nella società, ma rappresentano parole esistenti in base alle declinazioni dell’etimologia: quindi la lingua italiana dice che possiamo utilizzarle. Non dovete credere a noi, ma all’Accademia della Crusca.
Sarebbe irrealistico dire che potremmo eliminare il junk food una volta per tutte dalla nostra alimentazione. E allora cerchiamo di limitarlo all’osso, magari a quando usciamo con le amiche oppure a quando abbiamo la sindrome premestruale e mangeremmo un velociraptor in un museo. Una volta a settimana non potrà farci male, oppure no?
Forse un tempo eravamo persone da 50 libri all’anno. Un tempo. Tutto cambia: arrivano gli impegni di lavoro, quelli con eventuali famigliari – come il partner, un figlio o anche i nipotini – e poi il solito tran tran. Va a finire che l’unico momento per leggere è quello prima di andare a dormire – e il nostro partner, quando viene a letto ci trova addormentate in catalessi con un rivolo di bava alla bocca e il libro inevitabilmente aperto sopra la nostra testa. Sforziamoci di leggere di più – o di coltivare un’altra passione. Leggere è più facile, perché abbiamo tanti tempi morti durante la giornata: quando siamo in fila in banca o alla posta, in attesa dal medico o su un mezzo pubblico. Sfruttiamo al meglio questo tempo e ci sentiremo meglio noi stesse.
La filosofia dell’agente Cooper in Twin Peaks non sbaglia mai. Concedersi un regalo ogni giorno significa fare una concessione al proprio sé, come un sonnellino fuori orario (ma non sul posto di lavoro), un dolcetto a fine pasto (una volta a settimana o addio proposito di cui al punto 2), o anche un paio di orecchini da una bancarella. Ci aiuterà a rilassarci, a sentire quanto ci amiamo e a sorridere.
Questo è un buon proposito sia per voi che per le persone che vi circondano. All’ennesima catena su WhatsApp o all’ennesima fake news ne va della vostra credibilità. Quando leggete qualcosa sui social network o Internet in generale, “perdete” un attimo di tempo a rintracciare tutto su Google oppure a riflettere se ci sono buchi nella narrazione: forse se avete dubbi, quello che leggete non è qualcosa da condividere con qualcun altro.
A questo proposito, si può cercare, di tanto in tanto di staccare dai social network o dagli smartphone in generale. Se siete a una cena tra amici, per esempio, forse è il caso quanto meno di silenziare il vostro device. Questa è un proposito facile da fare, soprattutto se la compagnia è piacevole.
Noi donne a volte possiamo essere le peggiori amiche di noi stesse. Siamo giudicanti, utilizziamo termini che non dovremmo e risentiamo di retaggi maschilisti che non dovremmo perpetuare. Ci rendiamo conto che questo potrebbe essere un obiettivo che appare irrealistico, ma invece non lo è: richiede riflessione e, stavolta sì, tanta forza di volontà. Sappiamo di potercela fare, sta tutto a noi.
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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