Vi è mai successo di sognare qualcosa che poi si è avverato? Molte persone giurano di sì, altre rifiutano categoricamente di ammettere che sia possibile. Qual è la verità sui sogni premonitori? Scopriamo cosa dicono gli esperti.

I sogni premonitori esistono?

La risposta a questa domanda non può essere un netto “sì” o “no”. C’è chi si oppone con forza all’idea che la mente umana possa, durante il sonno, dare indicazioni su eventi futuri. È il caso della teoria razionalista, secondo cui si tratterebbe piuttosto di suggestione, emotività, talvolta di semplici coincidenze.

I sogni premonitori, secondo questa teoria, sarebbero solo ipotesi che il nostro cervello elabora durante il riposo sulla base di informazioni e dettagli registrati, immagazzinati ed elaborati inconsapevolmente. Insomma, più che visioni premonitrici, sarebbero deduzioni: dall’esperienza quotidiana vengono ricostruiti a livello inconscio scenari, comportamenti, reazioni, frutto di desideri, paure, voglie.

Dall’altro lato c’è chi è convinto non solo che i sogni premonitori esistano, ma che siano addirittura manifestazioni divine, che mettono in contatto il soggetto con ciò che accadrà nel futuro.

Secondo la teoria quantistica, invece, durante i sogni premonitori lo spirito si libera dalla materia per procedere sui sentieri regolati dai ritmi spazio-temporali universali. Secondo questa teoria la realtà è costituita da quanti, brevi radiazioni elettromagnetiche, rapide pulsazioni mosse da forze non fisiche. Questi “pacchetti di luce” vibrano a velocità differenti su due piani.

Uno è il nostro piano tridimensionale, dove danno forma alla vita vegetale, animale, umana; insomma, al mondo così come lo percepiamo, vediamo e conosciamo. Nel resto dell’universo invece, si muovono con vibrazioni più veloci, che sfuggono all’umana percezione, dando vita a piani dimensionali diversi: le sedi delle cosiddette “possibilità multiple”. È da questi viaggi intradimensionali che deriverebbero le intuizioni e i presentimenti dei sogni premonitori.

Cosa dicono la scienza e la psicologia

La scienza non ha (ancora?) trovato prove a sostegno dell’esistenza di sogni veramente profetici e anche la psicologia dibatte da anni su questo tema. Già Carl Gustav Jung cercò di dare una spiegazione al fenomeno, dividendo i piccoli sogni – che dimentichiamo al risveglio – e grandi sogni, che mettendoci in contatto con energie primordiali ci aiutano a prevedere cosa potrebbe accadere. Non era d’accordo Sigmund Freud: per il padre della psicanalisi, infatti, non esiste qualcosa come i sogni premonitori, ma solo coincidenze tra ciò che sogniamo e ciò che accade.

Gli studi hanno cercato di individuare il motivo della possibile corrispondenza, confermando che non solo, prevedibilmente, le persone che credono più fortemente nei sogni premonitori avrebbero una maggiore tendenza a creare collegamenti tra eventi non correlati, ma i sogni premonitori potrebbero non sarebbero altro coincidenze, in parte dovute alla legge dei grandi numeri, spiegava anche il filosofo Robert Todd Carroll. Facciamo un numero elevatissimo di sogni, su argomenti molto diversi, ed è naturale che occasionalmente qualcosa nella vita reale corrisponda. Allo stesso modo, è possibile che la nostra mente crei connessioni subconsce tra quello che accade intorno a noi quando siamo svegli e quello che sogniamo.

Secondo una ricerca del 2014, inoltre, una possibile causa è il “richiamo selettivo”: i ricercatori hanno dato a 85 partecipanti un diario dei sogni fittizio e un diario di eventi reali, dicendo loro che lo stesso studente li aveva scritti entrambi come parte di uno studio separato. Il diario degli eventi conteneva una voce che confermava o smentiva ogni sogno registrato nell’altro diario.

I partecipanti avevano un migliore ricordo dei loro sogni confermato dagli eventi del diario. Questo ricordo selettivo era coerente tra i partecipanti, indipendentemente dal loro livello di fede nei sogni premonitori.

Quando un evento nella vita quotidiana sembra essere parallelo a qualcosa che è accaduto in un sogno, è più probabile che ricordiamo le somiglianze piuttosto che notare le differenze.

Come spiega il Cicap (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze):

Tendiamo a dimenticare rapidamente i sogni che contengono episodi che non si verificano nella realtà, mentre ricordiamo con grande enfasi quelli in cui gli eventi si realizzano. Se si facesse un’analisi statistica tra le previsioni avveratesi e quelle non avveratesi, si scoprirebbe di essere perfettamente all’interno delle leggi probabilistiche. Infine va fatta un’ulteriore considerazione. Di solito i sogni si ricordano con difficoltà. Di conseguenza capita spesso che ognuno di noi, in perfetta buona fede e del tutto inconsapevolmente, aggiusti a posteriori il ricordo del sogno per farlo combaciare con qualche episodio realmente accadutoci.

Come riconoscere un sogno premonitore

I sogni premonitori hanno la particolarità di essere molto vividi ed emotivamente coinvolgenti. Al risveglio ci si ricorda soprattutto sensazioni, ma sfugge il senso, il filo logico riconducibile alla propria realtà. Questi sentimenti indefinibili devono essere decodificati per svelare dettagli sul futuro o chiarire il presente.

I sogni premonitori possono essere:

  • chiaroudenti: una voce esterna al sogno porta un messaggio;
  • empatici: sogni che lasciano sensazioni e sentimenti molto marcati, ci si commuove per ciò che accade nel sogno, ma non si sa il perché;
  • telepatici: due persone si connettono nel mondo onirico e una si fa portatrice di un messaggio per l’altra;
  • di avvertimento: ciò che vediamo nel sogno è un avvertimento di ciò che accadrà nella vita reale;
  • apparizioni: un defunto appare in sogno per consegnare un messaggio.

Questi sogni, però, potrebbe anche solo essere il frutto di un periodo particolarmente stressante della nostra vita. In questo caso i sogni vanno presi solo come una proiezione del nostro stato d’animo inquieto, dunque descrittivi e non predittivi.

Esempi di sogni premonitori e i loro significati

Serpenti, denti che cadono, ma anche capelli, pidocchi e amori finiti. Secondo una ricerca questi sono alcuni dei sogni più comuni al mondo. Ma cosa significano? Ecco come interpretare il significato dei sogni e alcune simbologie ricorrenti:

  • scrivere il sogno su un foglio appena svegli, senza condizionamenti;
  • annotare le sensazioni lasciate dal sogno al risveglio;
  • cercare i simboli presenti nel sogno (animali, oggetti, persone, luoghi);
  • dare un significato ai simboli attraverso la tecnica delle libere associazioni. Consiste nell’associare la prima cosa che viene in mente, senza vergogna e senza razionalizzare;
  • cercare un riferimento nella vita passata, presente o futura.

Sognare serpenti

Sognare serpenti può avere diversi significati. Può simboleggiare il sesso maschile, da cui ci sentiamo attratti ma di cui allo stesso tempo abbiamo anche paura. La lingua biforcuta del serpente è indice di un inganno, un’insidia. Ancora, sognare un cambio di muta può indicare un cambiamento all’orizzonte.

I denti nei sogni

Sognare una caduta improvvisa dei denti indica che si è di fronte a una perdita di capacità, a un deterioramento delle proprie facoltà. Viceversa, sognare di mordere qualcosa o qualcuno indica la possibilità di mettere in atto le proprie abilità e vincere, anche facendo del male a qualcuno. Se in un sogno si vedono spuntare nuovi denti significa che nuove forze e nuove energie sono in arrivo in nostro soccorso.

Sognare capelli

I capelli sono simbolo di femminilità e forza. In un sogno, la caduta dei capelli potrebbe indicare difficoltà nel trovare un’intesa intima col proprio compagno o anche dover fronteggiare situazioni in cui ci sentiamo indifese.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!