"Notate qualcosa di strano?" La nostra risposta all'assurdo post di Radio Maria
Ne abbiamo notate parecchie di cose strane in questo assurdo post di Radio Maria e, dato che lo hanno chiesto loro, abbiamo deciso di rispondere.
Ne abbiamo notate parecchie di cose strane in questo assurdo post di Radio Maria e, dato che lo hanno chiesto loro, abbiamo deciso di rispondere.
Un sentiero che scende dalla montagna, diversi tipi di famiglia rappresentati e un’idea, orribile, che viene fatta passare. È questo il senso del post pubblicato (poi rimosso e pubblicato di nuovo, con delle emoji al posto della domanda) dalla pagina Facebook di Radio Maria che, in tutta onestà, non ce la sentiamo di ignorare. Per questo, alla loro sorniona domanda “notate qualcosa di strano?” ci sentiamo di rispondere che sì, ne notiamo parecchie di cose strane.
In ordine, notiamo:
L’intento di palesare un peggioramento continuo della condizione femminile, ed è strano perché, rispetto al XVII secolo, le condizioni di vita sono migliorate parecchio (spesso a costo di difficili battaglie civili) quindi altro che peggioramento.
Altrettanto strano è sottolineare la decrescita della natalità, ma al contempo non prendere in considerazione l’annessa decrescita della mortalità infantile (prima causa di un’alta natalità), inoltre, a livello globale, la natalità è tutt’altro che in negativo.
Strano è far intendere che essere femministe significa regalare smartphone ai figli.
Strano è insinuare che chi possieda gatti non abbia o non voglia dei figli.
È inoltre strano notare l’assenza totale dell’uomo, come se questo non avesse alcun ruolo o responsabilità nella scelta di fare figli.
Mentre non è strano, ma assurdo e offensivo, che nel 2019 ci sia ancora chi voglia relegare la donna solo e unicamente al suo ruolo di madre.
Più figli hai più sei vicino al cielo, se non li hai sei giusto a un passo dell’inferno. È ora di smettere di giudicare le donne solo in base al numero di figli!
Infine, non è strano, ma ingiusto, condividere un’illustrazione senza citare l’autore.
Un po' scribacchino pretenzioso, un po' pirata che sogna la pensione, vivo in perenne crisi d'astinenza da Netflix e sono proprietario di un divano abusivamente occupato da un cane che si finge timido.
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