Le persone sagge dicono che ogni età ha la sua bellezza. Solitamente lo dicono intorno ai trent’anni, cosa che non solo toglie loro credibilità ma fa pure venir voglia di picchiarle forte. Eppure hanno ragione: persino l’arrivo della menopausa, cioè giro di boa che ufficializza l’ingresso nell’età di mezzo, presenta aspetta positivi. Se infatti si escludono caldane, dolori articolari, vuoti di memoria e secchezze laddove una volta era tutta lubrificazione, la menopausa è uno stato ormonale che porta con sé dei vantaggi (semiseri). Quanti? Almeno cinque.

La scomparsa delle mestruazioni

Ricordate le app per il controllo del ciclo e i circoletti rossi sul calendario, la paura di sporcare i pantaloni e l’assorbente sempre in borsa ché non si sa mai? Ricordate le ferie decise in base a leggi matematiche secondo cui la probabilità di avere le mestruazioni era data dal rapporto tra i casi favorevoli e quelli possibili, e nonostante il risultato fosse negativo il ciclo faceva irruzione sin dal primo giorno di vacanza? Ricordate i pomeriggi a bordo piscina in ostaggio di crampi e sanguinamenti molesti, passati a lanciare occhiate eloquenti ad altre ragazze vestite in shorts per dissimulare? Lo ricordate? No, appunto. E questo porta al secondo aspetto positivo:

La fine degli amori disfunzionali

Siamo uterine, ora che è tutto finito possiamo ammetterlo. Accecate dal tourbillon estrogenico abbiamo confuso lo scoppiare dei follicoli con lo scoppiare di grandi passioni, scambiato per amore quella che era una banale ovulazione e c’è persino chi si è ritrovata sposata per colpa di picchi ormonali particolarmente estroversi. Poi arrivavano le fasi luteiniche che ci rendevano gonfie e brufolose, sì, ma anche presenti a noi stesse, e divorziavamo.

E questo porta al terzo vantaggio della menopausa.

Lo sdoganamento dell’ipocondria

“Ammettiamolo, le patologie sono molto più varie e interessanti rispetto ai drammi amorosi in cui si discute sempre delle stesse menate” dichiara un’amica la cui chat è passata dal sesso promiscuo alla posologia del Gaviscon. “Parlare di screen mammografici è comunque preferibile al sentire per l’ennesima volta la storia di lui che nega di fronte alle spunte blu. Una volta i nostri discorsi erano un groviglio di melodramma, gossip, disagio psichico, scarsa autostima e dichiarazioni selvaggissime. Ora si parla solo di mal di schiena e colesterolo nel sangue. Secondo me non torneremo a parlare di pene (amorose), invece si entrerà sempre più nello specifico del fecaloma, del ginocchio vibrante e altre amenità. Ma chi lo dice che ciò sia un male?”

Già, chi lo dice? A differenza delle pene amorose i dolori articolari hanno rimedio e sono trasversali, il che ci porta al quarto vantaggio:

La rinascita

Se il legame tra menopausa e acciacchi è così forte è perché in Occidente se ne parla esclusivamente con parole che esprimono perdita, carenza e termine, evidenziando i disagi che il cambiamento ormonale comporta. In Oriente, invece, è tutta un’altra storia. In Cina, ad esempio, la menopausa è considerata una rinascita, tanto che viene chiamata “Seconda Primavera”. Per la medicina tradizionale cinese la menopausa è un alleato contro l’invecchiamento e non la sua causa, perché l’interruzione del ciclo mestruale consente alla donna di riequilibrare yin e yang e indirizzare verso se stesse quelle forze prima destinate alla riproduzione. Nella cultura indiana la menopausa è rappresentata dalla Dea Kalì che balla sopra un cadavere, metafora del cambiamento e della trasformazione.

Insomma non siamo vecchie, viviamo solo nella parte di mondo sbagliata. E questo porta al quinto vantaggio della menopausa.

L’indifferenza

La menopausa è l’ultimo tabù, un’ammissione di vecchiezza che ci si affanna a ritardare, nascondere e negare. Eppure è proprio quando si è dentro che regala il suo insegnamento più grande, e cioè che non ce ne frega più nulla di essere in menopausa.

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