Il testo che segue lo riportiamo fedelmente, così come lo abbiamo ricevuto tramite WhatsApp al numero 347 5411671 che Roba da Donne ha dedicato a chi vuole raccontare la sua storia di bullismo, per ricevere aiuto, per condividere la sua esperienza dando supporto a chi soffre, per fare rete.
A rispondere a questi messaggi, all’interno della rubrica Non te lo posso dire – Alziamo la voce VS il bullismo, in genere è la scrittrice Nadia Busato. Ma in questo caso la riflessione di questa lettrice merita di avere uno spazio a sé.
Questo nasce come messaggio privato e, anche se abbiamo cambiato il nome della protagonista, la testimonianza, il dolore e la sofferenza sono assolutamente reali.

Ciao sono Susy (nome inventato), ora ho 16 anni e quando ne avevo circa 10/11 ho subito degli attacchi di bullismo. Ero una semplice bambina che frequentava una scuola di danza. Da premettere che facevo danza da quando avevo 3 anni, ma per una decisione di mia madre ho cambiato scuola di ballo e per questo motivo mi sono ritrovata a socializzare con delle nuove compagne e con una nuova maestra. Mi sentivo libera quando danzavo, ero praticamente me stessa… Non avevo un fisico da perfetta ballerina: ero bassina, con qualche chiletto in più.

Forse era proprio questo che infastidiva le mie nuove compagne di ballo: anche con le mie imperfezioni, che mentre ballavo non notavo, riuscivo a rendere qualsiasi ballo, di qualsiasi genere, dall’hip hop al classico, qualcosa di mio. Dovevo combattere ogni giorno anche con il cambiamento del mio fisico: iniziavano a crescere i peli sotto le ascelle, iniziava a crescermi un po’ il seno, i peli sulle gambe eccetera…

Ma erano cose a cui una bambina di 11 anni non bada, però gli sguardi e gli sghignazzi delle altre bambine mi facevano capire che qualcosa non andava in me o presumibilmente nel mio fisico.

Ero sommersa di insulti che passavano da orecchie a orecchie ed io cercavo di pensarci sempre meno, sempre meno… Quando un giorno scoppiai a piangere e presi la decisione drastica di non andare più a danza. Mi sono sentita per la prima volta nella vita sconfitta. Decisi di dare la notizia a mia madre senza spiegare il motivo e lei sorpresa mi chiese ovviamente il perché di questa decisione…

Sapeva che io amavo perdutamente la danza e che nessun motivo al mondo mi avrebbe impedito di lasciare ciò che ormai era diventato una passione. Passavo così i giorni in lacrime senza che mia madre se ne accorgesse, perché mi vergogno anche oggi, a 16 anni, di mostrarmi fragile. Mia madre un giorno se ne accorse e addolcita dai miei occhi pieni di lacrime decise di aiutarmi raccontando tutto alla mia nuova maestra di ballo.

Io mi sentivo davvero in colpa: avevo accusato le mie compagne di danza. Ebbene sì, era questa la mia preoccupazione, pensavo che il problema fosse del mio stupido corpo che non la smetteva di svilupparsi.

Oggi purtroppo non faccio più danza a causa di un bruttissimo incidente, oggi non ho un fisico perfetto come quando avevo 10 anni, ma sono consapevole che quando ballavo insieme ai miei difetti riuscivo a fare grandi cose, e se tutti riuscissimo a trovare il nostro equilibrio anche con un fisico che la società di oggi chiama “imperfetto”, probabilmente potremmo accettare il nostro corpo così come è, e amarci per quelli che siamo… Perché così diversi siamo davvero belli! Un bacio a voi…

Susy.

Se sei vittima di bullismo, segui la nostra rubrica “Non te lo posso dire – Alziamo la voce VS il bullismo” o raccontaci la tua storia, scrivendo via WhatsApp a questo numero (anonimato garantito):

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