I cinquant’anni spiegati da Jennifer Lopez
C'è chi ha descritto JLo "ancora affascinante per avere cinquant'anni" perché se non riescono a colpirci per l'aspetto, cercano di farlo per l'età.
C'è chi ha descritto JLo "ancora affascinante per avere cinquant'anni" perché se non riescono a colpirci per l'aspetto, cercano di farlo per l'età.
Com’è che diceva una famosa canzone? “Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”. Bene, deve averla imparata a memoria Jennifer Lopez, che dopo diciassette anni, a sorpresa, ha fatto rivivere una delle coppie più amate dei primissimi anni del Duemila, i Bennifer: pare infatti che sia rinato l’amore tra la bellissima cantante e attrice portoricana e Ben Affleck, con cui sarebbe dovuta convolare a nozze nel 2004.
Gossip a parte, questa è l’ennesima prova del fatto che JLo si interessi davvero poco dei pregiudizi e dei giudizi della gente rispetto a se stessa e alla propria vita, come ha dimostrato, un paio d’anni fa, sfilando nello stesso jungle dress Versace che nel 2000 fece girare la testa al mondo intero, sollevando moltissimi applausi e qualche critica, come raccontato nell’articolo originale.
Per alcuni giorni non s’è parlato altro che del passaggio in passerella di una signora di mezza età afflitta da sedere grosso, fianchi larghi e polpacci da terzino. La signora, lo sappiamo tutti, era Jennifer Lopez e la critica che le veniva mossa nei social era che fosse larga di fianchi, grossa di sedere e con polpacci da terzino, ma qua e là si poteva leggere qualcuno disposto a riconoscerle una certa avvenenza a dispetto dell’età.
«Ancora affascinante per avere cinquant’anni» , dichiaravano condiscendenti i leoni da tastiera. Gli stolti ignoravano che se Jennifer Lopez aveva potuto fare quello che ha fatto – sfilare con un abito simile a quello indossato vent’anni prima ma con molti più spacchi, scolli e trasparenze – era per due ragioni.
La prima: perché Jennifer Lopez ha combattuto – e vinto – ben altre battaglie, sdoganando tratti latini e forme generose quando nel mondo imperversava la bellezza bionda ed eterea di Gwyneth Paltrow senza farsi scoraggiare da capelli crespi, fidanzati scemi e gente che non le riconosceva alcun talento, entrando in un mondo che non la voleva e imponendosi come sua regina. Per usare le parole della scrittrice Eugenia Fattori «Non c’è nulla che Jennifer Lopez non possa fare, e stare su una passerella a 50 anni è solo una delle manifestazioni della sua onnipotenza.»
La seconda: perché Jennifer Lopez ha, per l’appunto, cinquant’anni, e ci sono ben poche cose che fanno paura a questa età: sfilare in passerella con il titolo di donna più bella del mondo non rientra tra queste.
Così ai detrattori della Nostra, nell’impossibilità di criticarne i volumi del corpo assunti a paradigma di bellezza contemporanea, non è rimasto altro che tentare di sminuirla in ragione dell’età. Perché se abbiamo imparato da JLo che un corpo forte e tonico è preferibile a un corpo magro, il fatto che quel corpo abbia un’età anagrafica tale da collocarlo nella parte discendente della parabola rimane un punto a sfavore. A meno che…
A meno che questa non sia un’altra delle battaglie dell’artista decisa, questa volta, a usare la portata eversiva dell’età per scardinare i cliché legati a questa, così come trent’anni prima aveva usato la propria fisicità in funzione disruptive per sovvertire i canoni estetici hollywoodiani . Perché, se così fosse, Jennifer potrebbe contare sull’appoggio incondizionato delle coetanee che riconoscono in lei la loro stessa cazzimma.
«“È meglio oggi che venti anni fa” dicono in molti, e questo è esattamente il punto» concorda Maria Rosa Neri, consulente di immagine per over50.
«La Lopez che sfila con l’abito indossato vent’anni prima, che però le sta meglio, rappresenta il paradigma di tutte le cinquantenni che concordano nel sentirsi più sicure, libere, attraenti e spregiudicate di quanto non fossero in gioventù. E più vecchie, certamente, anche se non ci piace parlare di invecchiamento quanto di progressione.»
L’ultima manifestazione dell’onnipotenza Lopeziana sembra dunque essere quella di ridefinire il concetto di “cinquantenne”.
Quelle di oggi sono donne che progettano cosa fare ‘da grandi’ a un’età in cui, per loro madri, i giochi erano fatti; donne che decidono di tirare fuori i sogni lasciati ammuffire nel cassetto, che rimettono ai piedi le scarpette da ballo abbandonate in adolescenza, che comprano il biglietto aereo per quel viaggio che sognavano da sempre. Donne che hanno conservato l’entusiasmo della gioventù e acquisito esperienza e ora hanno solo voglia di somigliare alle persone che pensavano di diventare quando erano bambine, prima che le urgenze quotidiane le sopraffacessero.
E può persino capitare che la lunga pratica alla cura di sé e degli altri ne abbia migliorato aspetto, postura e cazzimma, tanto da portarle un giorno su un red carpet a percorrere la strada che Jennifer Lopez ha aperto loro. In fondo, migliorarsi non è che uno dei modi di declinare l’età.
Milanese per sbaglio e perugina per scelta, sto attraversando quella fase della vita in cui il sesso appagante ha molto a che vedere con la speranza.
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