Paure, ansie, stress, angosce, pessimismo: sono sentimenti che avvelenano giorno dopo giorno la nostra pace interiore, minandola alla base e impedendoci di vivere serenamente con noi stessi innanzitutto, e dunque anche con gli altri e col mondo che ci circonda.

La società moderna è frenetica e pericolosa, ci espone a tanti problemi ed è facile essere preda dello sconforto, della solitudine. Liberarsi di queste negatività è l’unico modo per vivere in serenità e stabilire una sana connessione con noi stessi e l’universo. Si tratta di un percorso che va scelto con consapevolezza, preparati al fatto che necessita di un costante lavoro quotidiano, perché ritrovare la pace interiore è un processo lungo, da costruire tassello dopo tassello.

Come trovare la pace interiore: 4 consigli

Il concetto di pace interiore si riflette non solo sullo stato mentale. Abbandonare i pensieri negativi, i demoni interiori e i sentimenti malati contribuisce anche al raggiungimento del benessere fisico. I benefici sono tanti: maggiore consapevolezza, meno ansia verso il futuro, qualità della vita superiore alla media. Chi raggiunge la pace interiore vive a pieno il presente, senza fretta e frenesia, cogliendo i doni che la vita ci regala giorno dopo giorno.

Non è facile, certo, ma è una condizione che tutti possiamo raggiungere col giusto impegno e la giusta dedizione, ma soprattutto, con una buona dose di amore verso se stessi. Piccoli consigli, in tal senso, sono:

  • non tentare a tutti i costi di cambiare gli altri;
  • superare la paura di sbagliare;
  • non lasciarsi influenzare dal giudizio altrui;
  • eliminare la necessità di avere ragione a tutti i costi;
  • rinunciare all’ossessione per il controllo sulla propria e l’altrui vita;
  • abbandonare i rimpianti e i rimorsi.

Entrando nello specifico, ecco 4 consigli da mettere in pratica quotidianamente.

1. Praticare il silenzio

pace interiore
Fonte: Pixabay

Il silenzio è capace di guarire, per questo una volta al giorno – e per almeno un’ora e mezza o due – bisognerebbe immergersi nel silenzio più totale, rilassandosi al buio, in uno spazio dove ci si sente a proprio agio.

In questo modo, si sta soli con se stessi a contatto con i propri bisogni e le proprie necessità, si zittiscono le voci interiori, si calma la mente inquieta e si ritrova l’equilibrio. Di grande aiuto sono anche la meditazione e lo yoga.

2. L’unico tempo è il presente

L’uomo per sua natura non riesce a staccarsi completamente dal passato e dal futuro, calandosi esclusivamente nell’oggi, nel presente, nella contemporaneità. Viene spontaneo rifugiarsi in ricordi del passato o rimuginare su episodi accaduti tempo prima, così come è impossibile non porsi domande sul futuro, su cosa accadrà, su cosa c’è in serbo per noi. Tutto questo, però, non fa altro che accrescere le preoccupazioni, le ansie, le paure, le angosce. Bisogna innanzitutto accettare la realtà per quel che è, senza sfuggirvi andando indietro o avanti nel tempo, ma concentrandosi su ciò che offre. Inutile pensare a cose già accadute o preoccuparsi in anticipo per quelle che accadranno.

Solo nel presente si può trovare la serenità e si può stare in una condizione di benessere, soprattutto liberandosi dai rimorsi, dalle colpe e dai rimpianti. Il perdono per scelte e azioni del passato è essenziale, perché senza di esso si è turbati interiormente, ci si sottrae energia positiva. Vale sia per il perdono verso gli altri che soprattutto verso se stessi.

3. Il potere della gratitudine

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Fonte: Pixabay

Ogni giorno dovremmo riconoscere quello che la vita ci ha dato e ringraziare, invece di soffermarci su ciò che ci manca.

La gratitudine è un sentimento importante perché consente di imparare ad apprezzare le cose e le persone che il più delle volte si danno per scontate. Quando siamo invece grati per ciò che abbiamo, apriamo il nostro cuore alla serenità e alla felicità, mettendo in equilibrio i sentimenti.

4. Le critiche non costruttive sono da evitare

La tendenza a fare paragoni, confrontare e criticare è comune un po’ a tutti, eppure può essere molto dannosa. Una critica non costruttiva di solito è un’espressione di rigidità mentale e di rifiuto della realtà, da cui emerge l’insoddisfazione di chi la fa e che espone chi la riceve al dolore.

Per questo bisognerebbe evitare tutto ciò che non può contribuire a un’effettiva crescita, a un vero miglioramento, a una svolta positiva, perché le critiche distruttive hanno solo conseguenze negative. Meglio tendere alla tolleranza e alla flessibilità.

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