“Ciao, bella milfona!”

Caro collega che credi di avermi fatto un complimento: non è così. Prima di liquidare il mio fastidio per dabbenaggine, ascolta: milf è un acronimo il cui significato letterale è “mother I’d love to fuck” , usato per la prima volta nel film American Pie e passato nel linguaggio comune a indicare donne sessualmente appetibili a dispetto dell’età.

Milf e dilf: tra maschilismo e ageismo

Questa sigla ha un significato solo da un punto di vista maschile: gli uomini che la utilizzano si pongono automaticamente in una posizione di privilegio che consente di misurare le donne in base alla loro avvenenza. Insomma, milf è un complimento solo per chi abbia una visione maschilista della faccenda, in realtà un’oggettivazione che rafforza idee patriarcali secondo cui le donne sono interessanti solo come oggetti sessuali perché credimi, a nessuna verrebbe in mente di definirsi in base all’effetto che fa su di un uomo.

“Obiezione. Ogni volta che diamo un giudizio su una persona ci poniamo su una posizione di alterità, e non di privilegio, rispetto quella persona. Inoltre tendiamo tutti a definirci in base all’effetto che abbiamo sugli altri, uomini e donne, e questo di per sé non è una cosa né rara né negativa. Ad esempio, a tutti piace essere considerati sexy.”

Mmh, va bene. Ma se pensi che valutare una persona in base al suo grado di trombabilità sia innocuo e trasversale – non stiamo anche noi donne a sospirare davanti a Jason Momoa? – lasci che ti spieghi la differenza: milf è sessista perché non esiste un esiste un corrispettivo maschile.

“Ma non è vero! Esiste dilf che ne è l’esatto corrispettivo, usato in ambiente gay (ma non solo) e per il quale è difficile intravedere influenze sessiste”.

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Okay, forse non è un termine così sessista. Però è ageista! Ha a che fare con il pregiudizio basato sull’età perché lascia intendere che non possa esservi alcuna vita sessuale quando non si è più giovani. Cary Grant affermava che “quando una ragazza ha meno di 21 anni è protetta dalla legge, quando ha superato i 65 dalla natura” ma mi chiedo se avrebbe il coraggio di dire una cosa del genere alle tante signore che vivono amori tardivi o di lungo corso con l’entusiasmo dei vent’anni.

Gilf e cougar

Inoltre, un uomo può essere attraente a vent’anni, come Timothée Chalamet, o a novanta, come Sean Connery, senza che a nessuno venga in mente di appioppargli un’etichetta in base all’età. Secondo Wikipedia invece, che al termine dedica un’analisi accuratissima, superati i sessant’anni rimanendo appetibili le milf evolverebbero in gilf (“granny i’d love to fuck”), entrambe categorie cliccatissime nei siti di pornografia online.

Se poi le signore non si accontentano a essere oggetto di desiderio, ma decidono di esserne soggetto, ecco che diventano cougar e se pensi che la cosa possa avere un’accezione positiva, pensa meglio. Essere cougar significa attuare un atteggiamento predatorio verso gli uomini più giovani. Per contro, non esiste un termine analogo per indicare un atteggiamento predatorio di uomini maturi verso giovani donne – a eccezione forse di “sugar daddy”, utilizzato in un’accezione molto più benevola.

Cougar è ad esempio Madame Brigitte, moglie del presidente francese Macron: come ebbe a dire lui stesso, “se avessi vent’anni più di mia moglie, nessuno penserebbe che non potremmo legittimamente stare assieme”. E questo la dice lunga sulla misoginia di queste categorie.

“E qui sei in torto, amica mia. Cougar è una donna matura e furba che seduce il ragazzetto tonto, sugar daddy è il tonto maturo che si fa fregare dalla ragazzina. Qui la vera vittima del pregiudizio è l’uomo che in entrambi i casi viene dipinto come un deficiente. Ammetterai anche tu che sia preferibile essere considerati furbi, che tonti.”

Be’, forse sì. In ogni caso vorrei far notare che l’acronimo milf pone implicitamente le madri al di fuori del consesso delle persone sessualmente attive: diversamente non sarebbe necessario indicarle come un’eccezione.

“Ma figurati! Il “mother” dell’acronimo è strettamente legato all’origine del termine, ovvero American Pie, e al personaggio della “mamma di Stifler” che non aveva nemmeno un nome. In ogni caso sarai felice di sapere che ai Paesi di lingua inglese piace inventare acronimi che a noi piace importare. Per ovviare le connotazioni negative di milf e cougar si sono inventati WHIP – woman who is hot, intelligent and in her prime – e c’è il rischio che un domani io possa salutarti con un cameratesco e socialmente accettabile Ciao, WHIP! Che ne dici?”

Che ci ho ripensato. Milf andrà benissimo.

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