Sindrome di Procuste: forse ce l'hai se a volte invidi chi ha più successo di te
Vivere con un costante senso di inferiorità e boicottare chi riteniamo migliore di noi: ecco cos'è la sindrome di Procuste.
Vivere con un costante senso di inferiorità e boicottare chi riteniamo migliore di noi: ecco cos'è la sindrome di Procuste.
Procuste continuò indisturbato con la sua mattanza fino a quando Teseo invertì il gioco, sfidando l’uomo a vedere se il suo corpo si adattava alle dimensioni del letto. Quando lui si sdraiò, Teseo lo imbavagliò e lo legò, riservandogli la stessa sorte.
Oggi il mito di Procuste ha dato il nome a una sindrome, con cui si indicano le persone che cercano di denigrare tutto coloro che considerano migliori di se stessi. Ovviamente non parliamo di persone che mutilano fisicamente le persone per cui provano invidia, ma che ricorrono però a sabotaggi, umiliazioni psicologiche e inganni per metterle fuori dai giochi.
La psicologia interpreta la sindrome di Procuste proprio con il disprezzo che una persona prova verso chi ritiene abbia maggiori capacità e talento, ma che non si limita solo a una mera invidia: chi soffre di questa sindrome, come detto, spesso può ricorrere anche ad azioni che non solo tentano di sminuire, ma addirittura di sabotare l’altro. Alla base di questa sindrome c’è, ovviamente, una frustrazione che si traduce in competitività negativa, per cui ci si sente meglio solo vedendo peggiorare gli altri.
La sindrome di Procuste viene generalmente applicata all’ambito professionale, o sportivo, ma in realtà si ritrova anche nell’ambiente familiare e, in generale, sociale, ovvero in qualunque settore ci possa essere un individuo in grado di mettere in atto azioni scorrette per assicurarsi che gli altri non abbiano successo nelle proprie opere.
Chi ne soffre vive in un mondo parallelo in cui spesso è sconnesso dalla realtà, dato che è fondato su giudizi irrazionali basati unicamente sulle proprie idee; allo stesso tempo, la persone con sindrome di Procuste vivono in maniera pessima il rapporto con gli altri, dato che percepire qualcuno come brillante e capace le porta automaticamente a pensare di non esserlo; inoltre, non accettano neppure l’idea che qualcuno possa essere migliore sotto qualche punto di vista ma, piuttosto che fare un’autocritica costruttiva cercando di crescere sotto quell’aspetto, si limitano a tentare di imitare chi ritengono migliore o, nel caso di fallimento, a sabotarlo.
Parliamo di una condanna eterna alla mediocrità, che infatti non raramente porta queste persone a sviluppare disturbi mentali tipici del comportamento disadattivo
Occorre valutare alcuni segnali fondamentali, tra cui:
Chi ha la sindrome di Procuste vive perennemente in guardia, in attesa di essere attaccato o della nuova umiliazione; se siamo vittime di una persona con sindrome di Procuste possiamo:
Se invece ci rendiamo conto di essere proprio noi a soffrirne, cosa possiamo fare?
Giornalista, rockettara, animalista, book addicted, vivo il "qui e ora" come il Wing Chun mi insegna, scrivo da quando ho memoria, amo Barcellona e la Union Jack.
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