“Cosa ti fa sentire a disagio in quanto donna?“: le vostre risposte
Il mansplaining. Il sessismo. Il catcalling. L'essere sminuite. Cosa vi mette davvero a disagio in quanto donne? Ve lo abbiamo chiesto, e queste sono state le vostre risposte.
Il mansplaining. Il sessismo. Il catcalling. L'essere sminuite. Cosa vi mette davvero a disagio in quanto donne? Ve lo abbiamo chiesto, e queste sono state le vostre risposte.
Che cosa ci mette davvero a disagio in quanto donne?
Lo abbiamo chiesto in un post a tutte voi, lasciandovi libere di raccontare cosa vi infastidisce, cosa non sopportate di quello che gli altri vi dicono solo perché siete donne.
Lo spunto per chiedervi, e chiederci, cosa ci infastidisca davvero delle parole o degli atteggiamenti degli altri nei confronti delle donne nasce dalla testimonianza di questa ragazza, E., che ci ha scritto:
Ho la fortuna di lavorare con dei colleghi giovani, molto aperti e attenti a determinate tematiche.⠀
Eppure, ogni tanto a qualcuno di loro ‘scappa’ una battuta infelice sulle donne o un qualche apprezzamento non richiesto.⠀
Lo fanno per ridere, lo so, e non per ferire, ma a me dà molto fastidio.⠀
Mi sento a disagio e non so come parlargliene. Ho paura che mi vedano come una rompipalle esagerata!
Perché la verità è che le donne si ritrovano spesso e volentieri, loro malgrado, sottoposte a situazioni spiacevoli, che non tutte sanno davvero come affrontare. Per eccessivo pudore, per paura di “disturbare” o di essere malviste, per paura.
Ma è proprio giocando su questo genere di atteggiamento, sulla remissività, sulla vergogna e sul timore di protestare ed esprimere il proprio dissenso, che comportamenti come il mansplaining, il catcalling o il sessismo trovano una via facile per continuare a prosperare. E chi li pratica lo fa nella ferrea convinzione di essere nel giusto, di non stare facendo nulla di male, perché, dopotutto, si è sempre fatto così.
Al nostro post “In quanto donna, mi sento davvero a disagio quando… “ avete risposto veramente in tantissime, sia su Facebook che su Instagram, e queste sono alcune delle risposte più significative che ci avete inviato.
Mi fanno sentire a disagio quando mi chiedono “se ho le mie cose”.
Quando dopo aver saputo che ho 30 anni mi chiedono cosa aspetto a fare un figlio.
Quando a una riunione parlano solo gli uomini, di cui fa parte il capo, oppure fanno una riunione a parte tra di loro escludendoci e facendoci sentire meno intelligenti e capaci, anche se spesso siamo solo meno aggressive e più riflessive. Tutto questo in un gruppo di ricerca a maggioranza femminile.
Mi sento a disagio quando mi dicono che devo dimagrire per star bene con mio marito, altrimenti se ne va a cercare un’altra.
Quando fanno battute vedendo una coppia dove la donna ha qualche anno in più dell’uomo.
Quando sento proverbi che parlano male delle donne.
Quando mi chiedono cosa aspetto a 23 anni a trovarmi un uomo per andare via da casa. Cazzarola ma sarò libera di andarmene perché voglio farlo da sola?!
Quando dicono che sei una donna con i co****ni per dire che abbiamo carattere, no? Odioso
Quando sei madre e casalinga e presumono che tu sia a casa a fare un tubo. Senza dare un valore al tuo tempo, dando così per scontato quello che fai perché “tanto sei a casa e devi farlo”
Quando nell’ambito lavorativo e sei più preparata degli uomini e lo dimostri vieni considerata antipatica, stronza, isterica.
Mi sento davvero a disagio quando un uomo si sente autorizzato a commentare in maniera spinta una mia foto e poi sentirmi dire che se sei sui social, te li devi aspettare certi commenti.
Mi sento a disagio quando viene criticata la mia scelta di non diventare madre. La risposta più tipica: con il tempo cambierai idea!
Mi sento a disagio quando racconto che ho subito una molestia sessuale e mi dicono “forse hai fatto qualcosa per provocarlo, ad esempio come eri vestita?”
Quando mi dicono “che donna!” quando cucino bene qualcosa. Sarebbe la cucina a rendermi una vera donna, ma davvero?!
Quando ai colloqui di lavoro la prima cosa che fanno è chiederti se hai intenzione di avere figli, perché sai poi c’è quella cosa brutta della maternità, devi stare a casa pagata, eh eh in caso ti dovresti licenziare… Ma vaff****o va!
Chiamano una donna puttana se è una stronza. E un uomo stronzo se è uno stronzo.
Giornalista, rockettara, animalista, book addicted, vivo il "qui e ora" come il Wing Chun mi insegna, scrivo da quando ho memoria, amo Barcellona e la Union Jack.
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