Complesso di inferiorità: perché non mi sento mai abbastanza
Perché alcune persone non si sentono mai all'altezza, e non riescono a raggiungere gli obiettivi? Vediamo cosa significa soffrire di complesso di inferiorità e come provare a superarlo.
Perché alcune persone non si sentono mai all'altezza, e non riescono a raggiungere gli obiettivi? Vediamo cosa significa soffrire di complesso di inferiorità e come provare a superarlo.
Sentirsi inadeguati, incapaci, non all’altezza, sono tutti sentimenti tipici del complesso di inferiorità. Una condizione psicologica che porta chi ne soffre ad avere una serie di pensieri e emozioni negative, che lo convincono di essere meno di ciò che è in realtà.
I motivi che portano a questo risultato possono essere diversi, nascere già durante l’infanzia o svilupparsi in età adulta. In ogni caso è importante riconoscere il complesso di inferiorità e sapere come provare a superarlo per stare bene con se stessi e con gli altri.
In psicologia sono riconosciute diverse situazioni che prendono il nome di complesso. Per complesso si intende la condizione che deriva nella mente di una persona da una serie di sentimenti, coscienti o incoscienti, di tipo negativo. Questi sentimenti provocano ansia, insicurezza, fanno vacillare le certezze, ma sono allo stesso tempo inevitabili e non si possono modificare attraverso il ragionamento logico.
Durante i suoi studi, lo psicologo, psichiatra e psicanalista Alfred Adler ha suddiviso il complesso di inferiorità in due categorie: quello primario e quello secondario:
Obiettivi che possono essere lavorativi, sentimentali o di altro genere. Nella tipologia secondaria cresce il senso inconscio di inadeguatezza, che può portare anche a conseguenze più gravi come la depressione. Le cause del complesso di inferiorità primario possono essere diverse, tra cui soprattutto aspettative, abusi o critiche eccessive da parte dei genitori; un carattere introverso e sensibile; bullismo; scarsi risultati scolastici o nello sport.
Anche nel caso del complesso di inferiorità secondario i fattori scatenanti sono molteplici, spesso è proprio l’insieme di queste cause a portare sentimenti negativi. I principali fattori sono:
Il complesso di inferiorità si manifesta con dei sintomi abbastanza caratteristici, che tuttavia non sempre delineano un profilo di questo tipo. In ogni caso, chi presenta questi segnali, specialmente più o tutti insieme, prova un senso di inferiorità, che può facilmente diventare un vero e proprio complesso. Una caratteristica fondamentale di questo disturbo è la presenza costante di pensieri negativi. Quando una persona si esprime solamente tramite espressioni e discorsi negativi, sta dando sfogo a ciò che prova dentro, che se ne renda conto o meno.
Inoltre, chi soffre di complesso di inferiorità risulta particolarmente sensibile nelle dinamiche con gli altri. Particolarmente invidioso e permaloso, è restio a perdonare e a superare un’offesa ricevuta. Questo comportamento è dovuto alla presunzione di essere inferiore e alla convinzione di essere sempre giudicato dagli altri come tale. Qualsiasi dimostrazione che può essere interpretata come una presa in giro o una critica, lo rende più sensibile rispetto agli altri. Allo stesso modo prova invidia per chi ritiene invece superiore.
Legato a questo aspetto c’è anche quello di essere molto critico, sia con se stesso che con gli altri. Il complesso di inferiorità rende chi ne soffre un perfezionista, che arriva ad essere anche maniacale nei casi più gravi. Il perfezionismo si manifesta principalmente nei propri confronti, con un bisogno di compensare le mancanze, spesso solo presunte, e di ricevere approvazione. Ma anche rispetto agli altri, da cui si aspetta la perfezione che lui non può ottenere.
Un’ulteriore caratteristica è quella di minimizzare i propri successi e le proprie qualità, e al contrario invece ingigantire i difetti e le mancanze. Da tutto ciò deriva una sostanziale difficoltà nello stabilire relazioni con gli altri e nel gestire le proprie emozioni e reazioni, perché non si sente mai abbastanza.
Il complesso di inferiorità comporta diverse conseguenze, più o meno gravi, che hanno un effetto sulla vita di chi ne soffre. Le conseguenze immediate del senso di inadeguatezza si riscontrano nel modo di affrontare gli aspetti della vita come il mondo del lavoro e quotidiane, viste sempre con competizione. Questo porta, come un circolo vizioso, ad avere difficoltà nel raggiungere gli obiettivi, perché il soggetto parte già con l’idea di perdere, e di conseguenza compete in maniera peggiore rispetto agli altri, che hanno più fiducia in se stessi.
Spesso il complesso di inferiorità ha come conseguenza diretta atteggiamenti contrari, volti a compensare il senso di inadeguatezza. Si può notare nel soggetto una tendenza all’aggressività, a comportamenti anti-sociali, prepotenti e scorretti. Una compensazione che talvolta sfocia addirittura nel complesso di superiorità, considerato opposto a quello di inferiorità ma con il quale invece esiste un confine molto labile. Capita sovente che per bilanciare l’inferiorità che pensa di avere rispetto agli altri, chi ne soffre trasformi il suo atteggiamento in manie di grandezza ed eccessiva autostima tipiche di chi si sente superiore, ma non ci crede veramente.
Il senso di fallimento d’altra parte, se perpetrato, può portare alle conseguenze più gravi, tra cui la depressione. Si scatena infatti un meccanismo per cui dalle continue sconfitte deriva un forte scoraggiamento che porta ad ulteriori fallimenti. Il fallimento, nei maggiori ambiti della vita, può portare all’isolamento sociale, a comportamenti depressivi e anche, nei casi peggiori, a tendenze suicide.
È importante e necessario rendersi conto tempestivamente di soffrire di questo complesso, affinché non peggiori. In realtà, più che il soggetto stesso, nel quale come abbiamo visto anche il ragionamento logico non ha effetto, devono essere le persone accanto a lui ad accorgersi del problema. Una volta compreso che si tratta di un complesso psicologico, da cui si può uscire, esistono dei comportamenti utili ed efficaci per accrescere l’autostima, che è l’unico modo per superare veramente il complesso di inferiorità.
Innanzitutto, è importante che chi ha un complesso come quello di inferiorità comprenda che gli avvenimenti non sono tutti legati a lui. Una delle caratteristiche di queste persone è infatti un certo egocentrismo, che li convince che tutti guardino e giudichino i suoi insuccessi. Se inizia invece a pensare che ci sono cose che dipendono dalle sue azioni, ma tante altre che invece accadono e basta, può capire quali sono gli obiettivi per cui vale la pena lottare, e quelli che invece non dipendono interamente da lui e i cui risultati non possono essere cambiati.
Per aumentare l’autostima, è bene non voler riuscire in tutto, e concentrarsi maggiormente su ciò che piace e appassiona. Questi sono gli ambiti dove solitamente si è anche più bravi, perché ci si mette naturalmente più passione e impegno. È quindi più facile riuscire e avere successo facendo ciò che si ama, e anche se non sempre si riesce, dà comunque più soddisfazione, perché emergono le proprie capacità.
Sembra impossibile in questi casi, ma è importante per superare il problema, convincersi a cercare gli aspetti positivi anche nei difetti e nelle sconfitte. Ognuno di noi ha molte qualità, che non sempre riesce a mostrare. Chi soffre di complesso di inferiorità fa ancora più fatica, perché non pensa di averne, e vede solo i suoi difetti. Per ribaltare i pensieri negativi che lo affliggono, deve imparare a vedere del positivo anche nel negativo.
Uno dei metodi forse più efficaci per superare il senso di inferiorità è imparare, sforzandosi se necessario, a riconoscere e celebrare ogni vittoria. Partendo dalle più piccole, che possono sembrare insignificanti, ma che rappresentano invece un successo. In questo modo si arriva a una maggiore consapevolezza di essere all’altezza di qualcosa, perché si è riusciti a farla.
Se si inizia con questi piccoli passi, che per una persona che soffre di complesso di inferiorità sono difficili e importanti, si può riuscire a guardare le cose nella prospettiva giusta. Dando il giusto peso ai fallimenti, ma anche ai successi, giorno dopo giorno, con uno stato d’animo più aperto e la mente più pronta ad affrontare le sfide quotidiane. Dalle più piccole fino, con il tempo, a quelle più grandi.
Amante della lettura, della musica e serie tv addicted, aspiro a diventare scrittrice di romanzi. Nel frattempo coltivo la mia passione scrivendo articoli su ciò che più mi piace: benessere, enogastronomia, cultura e attualità.
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