"Far studiare le femmine è inutile": il diritto negato dell'istruzione femminile
Ancora oggi l'istruzione rappresenta in molti Paesi un diritto negato per le bambine, risultato di una discriminazione di genere che affonda le sue radici in una cultura patriarcale e che condanna le donne a una vita di povertà, violenze e subordinazione.
L’istruzione è un diritto fondamentale a cui dovrebbero avere accesso tutti e che spesso diamo per scontato. Purtroppo, infatti, oggi i dati ci raccontano una realtà che vede ancora una forte discriminazione di genere a danno della popolazione femminile. Soprattutto in alcune aree del mondo, l’istruzione femminile rappresenta ancora una meta da conquistare.
L’istruzione delle ragazze rafforza le economie, riduce le disuguaglianze e contribuisce a creare società più stabili ed efficienti. Le ragazze che ricevono un’istruzione hanno infatti minori probabilità di sposarsi giovani e più possibilità di condurre una vita sana e produttiva: guadagnano redditi più alti, partecipano alle decisioni che le riguardano e costruiscono un futuro migliore per sé e per le loro famiglie.
Eppure, in molte culture, l’istruzione femminile viene ancora vista come una pratica inutile e controproducente.
L’istruzione per le ragazze è però qualcosa che va oltre il semplice accesso alla scuola. Riguarda anche la sicurezza e la tutela della loro incolumità fisica e il sostegno nel loro percorso di studi e nelle carriere che scelgono di seguire, comprese quelle in cui sono troppo spesso sottorappresentate, perché abbiano a tutti gli effetti gli stessi diritti e le stesse possibilità degli uomini.
Vediamo più nel dettaglio la situazione attuale nel mondo e nel nostro Paese circa la condizione femminile in rapporto all’istruzione e quali sono le tappe necessarie per garantirla su ampia scala e farla diventare un diritto inalienabile che trascenda le questioni di genere.