Ecopelle: i capi, gli outfit e perché non è così sostenibile come si pensa
Che cos'è l'ecopelle e qual è la differenza con la similpelle o la finta pelle? Scopri le differenze e i capi iconici da avere nel guardaroba.
Che cos'è l'ecopelle e qual è la differenza con la similpelle o la finta pelle? Scopri le differenze e i capi iconici da avere nel guardaroba.
È chiamata dagli addetti ai lavori anche pelle ecologica o ecocuoio.
Per essere chiari, l’ecopelle è una pelle di origine animale conciata con tecniche a basso impatto per l’ambiente secondo una norma ben precisa che tutela anche il consumatore. Detto questo, bisogna tenere bene a mente che l’ecopelle è una pelle animale. In sostanza, diventa “ecologica” se trattata con agenti rigorosamente a basso impatto ambientale.
Quando decidiamo quindi di acquistare un capo in pelle (che sia ecopelle, pelle vera o finta pelle), dobbiamo fare i conti con tutti gli aspetti in gioco, tra cui l’origine animale e l’inquinamento.
Prediligere infatti la scelta di un capo in finta pelle significa comunque scegliere un capo che per essere prodotto inquina l’ambiente. Dall’altra parte, indossare un capo in vera pelle o in ecopelle significa essere consapevoli che l’origine di quella pelle è animale. Affidarsi a marchi di fiducia e produttori certificati e consapevoli rappresenta in ogni caso la scelta migliore.
Per questo bisogna fare un’attenta distinzione tra ecopelle e finta pelle, che spesso vengono confuse. L’equivoco è nato durante gli anni ‘90, quando il termine ecopelle veniva usato impropriamente per indicare un materiale artificiale, che è simile alla pelle ma viene ottenuto sostanzialmente dalla lavorazione della plastica.
Ancora oggi erroneamente usiamo il termine ecopelle per indicare la finta pelle di origine non animale.
L’ecopelle quindi è vera pelle lavorata nel rispetto dell’ambiente e delle regole istituite proprio per tutelare i lavoratori e i produttori. La similpelle invece è una pelle sintetica, lavorata con resine o materiali sintetici al fine di assumere un aspetto simile alla pelle naturale o al cuoio. Va da sé che l’ecopelle ha un costo chiaramente più elevato rispetto alla finta pelle, questo per via delle materie prime che vengono impiegate.
Quali sono i capi in ecopelle che tutti dovremmo nell’armadio? Abbiamo individuato un capospalla, un indumento e una scarpa. Nella loro versione in ecopelle sapranno diventare degli evergreen di qualità del vostro guardaroba, capaci di durare nel tempo:
È un capospalla iconico, praticamente mitico, simbolo di intere generazioni che non passa mai di moda. Rappresenta la giusta scelta durante le mezze stagioni e quando vogliamo creare un look dall’anima sportiva e rock.
Un capo d’abbigliamento che rimane in auge di stagione in stagione, non importa che sia lunga o corta, stretta a tubino o a pieghe, esiste una gonna di pelle perfetta per ognuno di noi.
Rappresentano una scarpa evergreen adatta a più stagioni e a condizioni atmosferiche, se si scelgono degli stivali di qualità saranno capaci di accompagnare i nostri passi per tanti anni. Le suole fanno la differenza in base al tipo di utilizzo di cui abbiamo bisogno.
Indossare un capo in pelle significa poter ottenere diversi tipi di look in base agli abbinamenti: la minigonna in pelle ad esempio può assumere un peso diverso in base a ciò che si sceglie di abbinare con essa. Insieme a una décolleté con tacco e a un collant lungo può far diventare un outfit estremamente elegante, mentre se indossata con degli anfibi si smorzano decisamente ente i toni per un perfetto look casual.
Il capo in pelle per antonomasia rimane sempre e comunque il giubbino (chiamato anche chiodo), protagonista degli anni ‘80 e ‘90 un pezzo iconico per la generazione punk rock: passano le stagioni ma lui non passa mai: consumato, borchiato, con le frange, non importa il modello, investire su un capo del genere significa ritrovarsi nell’armadio il perfetto capospalla per stagioni come la primavera o l’autunno.
Gli abbinamenti sono infiniti: il giubbino di pelle sta bene praticamente con ogni cosa, provare per credere.
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