Ci serve più ecosofia, per comprendere che l'uomo non è al centro dell'universo

Ambiente, natura, esseri viventi di specie diverse. Tutto contribuisce alla grande bellezza della Terra ma solo se si coesiste in perfetto equilibrio e rispetto. Possibile? Secondo i principi dell'ecosofia sì. Scopriamo insieme di cosa si tratta e perché, per un mondo e un futuro migliore, faremmo bene ad abbracciarla.

E se non tutto girasse intorno all’essere umano? Una domanda che se per qualcuno ha una risposta ovvia e scontata, no non gira tutto intorno a noi, per altri merita una spiegazione più ampia. Non è detto, infatti, che l’uomo si trovi all’apice della gerarchia tra esseri viventi. Ma, al contrario, esattamente come piante o animali, è solo una componente del tutto. Un principio semplice ma estremamente importante che sta alla base dell’ecosofia.

Fondamento cardine del movimento dell’ecologia profonda, venne introdotto per la prima volta all’università di Oslo nel 1960, dal filosofo ambientalista norvegese Arne Næss e poi ripreso successivamente da altri due filosofi, lo psicanalista francese Félix Guattari e il teologo ispano-indiano Raimon Panikkar.

Un concetto che ribalta la prospettiva antropocentrica, tipicamente occidentale e moderna (ovvero quella che metta al centro di tutto l’essere umano) per abbracciarne una nuova, diversa, nella quale l’uomo, in quanto parte del tutto, non è gerarca di nulla. Ma deve imparare a coesistere con tutto ciò che lo circonda in modo sano ed equilibrato.

Ma vediamo più nel dettaglio cos’è l’ecosofia, da dove nasce e perché è così importante comprenderne i principi per migliorare il mondo e il vivere futuro.

Cos’è l’ecosofia?

Come detto, il termine ecosofia nasce negli anni ’60, con lo scopo di indicare una tendenza e una direzione nuova che potesse scardinare o mettere in discussione il pensiero antropologico della centralità dell’essere umano rispetto a qualunque altra cosa.

Un vocabolo che si compone dalla radice eco (dal greco oïkos che significa casa, ambiente naturale, habitat) e sofia (conoscenza, saggezza, sapere).

Una sorta di saggezza ecologica o dell’ambiente, quindi, capace di rimettere in equilibrio l’uomo e la natura, offrendo una nuova visione e una sorta di cura all’egocentrismo e alla noncuranza dell’essere umano nei confronti dell’ambiente.

Nell’ecosofia, infatti, la natura diventa soggetto attivo e tutto è mirato al risanamento delle azioni compiute dall’uomo e conseguenti all’evoluzione della società all’interno dell’ambiente, donando una prospettiva e un approccio diverso, in cui esseri umani e natura coesistono e vivono alla pari, nello stesso universo e in stretto legame tra loro.

L’uomo, quindi, non è padrone ma è importante che capisca che il suo ruolo deve essere di aiuto, cooperazione e reciprocità, con l’ambiente e la natura tutta, offrendole e offrendosi una possibilità di vita migliore per il futuro.

Le origini dell’ecosofia

Un concetto che, originariamente (grazie al pensiero di Arne Næss), puntava a togliere l’essere umano dal suo piedistallo e dal ruolo di giudice e decisore unico dell’ambiente e di tutto ciò che lo abita, fornendogli delle basi per una vita nuova.

Per arrivare a sostenere e interiorizzare una ricerca personale che non sia rivolta soltanto verso se stessi ma che punti a tutti gli esseri viventi. Un pensiero che ha delle affinità con altre filosofie di vita come il Buddismo, e in cui si evidenzia come il sé non debba essere inteso unicamente come il proprio ego, ma piuttosto come qualcosa di più grande, che abbracci anche aspetti ecologici e ambientali.

Un pensiero nuovo, più attento e consapevole che qualche anno più tardi venne ripreso da altre due figure di spicco della filosofia contemporanea, Félix Guattari e Raimon Panikkar.

Evoluzione

Il primo, in particolare, all’interno della sua opera “Le tre ecologie“, del 1989, divise l’ecosofia in tre punti o tipi di ecologie fondamentali:

  • ambientale: che mette in luce il rapporto che l’uomo ha con l’ambiente;
  • sociale: ovvero le relazioni tra individui;
  • mentale: il rapporto con se stessi.

Un’esplorazione totale di tutto ciò che riguarda le diverse relazioni e i rapporti tra uomo e natura. E in cui si evidenzia come ogni pensiero, emozione o sentimento interiore dell’essere umano (e da cui poi scaturiscono le proprie scelte e gesti), abbiano una profonda connessione con ciò che vive all’esterno. Inteso sia come realtà sociale che come mondo naturale. In altre parole la Madre Terra.

Raimon Panikkar, invece, pur riprendendo gli aspetti di base dei primi due filosofi, arricchisce l’ecosofia del concetto di cosmoteandrismo, secondo il quale in ogni cosa “reale” esistono coscienza, libertà e materialità.

Come spiega nel suo libro “Ecosofia: la nuova saggezza. Per una spiritualità della terra”, infatti, il nostro pianeta in quanto soggetto vivente, ha dentro di sé una saggezza che le consente di prendersi cura di se stessa e delle creature che la abitano.

Non a caso si parla spesso (e sarebbe noto a tutti se solo la si guardasse) di come la natura si muova in perfetto equilibrio e armonia. Nella sua ciclicità, nel rapporto e nella coesistenza tra gli animali e in come questi sappiano vivere in base a regole e azioni precise dettate dalla natura stessa.

Proprio per questo, secondo Panikkar, non ha senso parlare di antropocentrismo, poiché rappresenta un modo di vedere a gire parziale e sbilanciato, rispetto a ciò che è davvero la vita.

I principi dell’ecosofia

Scopo dell’ecosofia, quindi, è quello di ottenere e raggiungere una visione completa e totale della nostra vita e condizione, all’interno di un contesto globale più grande. Sia come singolo che come intero genere umano, in rapporto a tutto ciò che è vivente.

Per questo, così come per l’ecologia profonda di cui ne è parte integrante, anche l’ecosofia si fonda su otto principi essenziali, elencati direttamente dal suo promotore, Arne Næss, nel suo libro “Introduzione all’ecologia”. Ecco quali.

Introduzione all'ecologia

Introduzione all'ecologia

Crisi ecologica ed esseri umani. Sempre più spesso si sente parlare di quanto siano le azioni dell'uomo a compromettere la vita sulla Terra, compresa la nostra. Il cambiamento climatico, la biodiversità e lo sviluppo sostenibile sono solo alcuni degli argomenti che hanno promosso una visione diversa del vivere e un interesse verso ciò che viene definita una filosofia dell'ecologia. In questo libro, Arne Naess, analizza e spiega ciò che sta avvenendo e come è necessario agire per il bene della vita tutta.
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Gli otto principi di base

  • La prosperità della vita umana e non umana sulla Terra ha un valore proprio, intrinseco. Il valore nelle forme di vita “non-umane” è indipendente dall’utilità che il mondo umano gli attribuisce per soddisfare i propri scopi.
  • Sia la ricchezza che le diversità delle varie forme di vita sono dei valori e contribuiscono alla prosperità della vita umana e non-umana su tutta la Terra.
  • Nessun essere umano ha il diritto di ridurre questa ricchezza e diversità, a meno che non si tratti di soddisfare i propri bisogni “vitali”.
  • La prosperità della vita e delle culture umane è compatibile con una sostanziale diminuzione della popolazione umana. La prosperità della vita definita non-umana richiede tale diminuzione;
  • L’interferenza umana attuale, nei confronti del mondo non-umano, è eccessiva, e questa situazione sta peggiorando molto rapidamente;
  • Alla luce di quanto detto nei punti precedenti, è necessario modificare le politiche. I cambiamenti in questo senso influenzano le strutture economiche, tecnologiche e ideologiche di base. In questo modo la situazione che ne risulterà sarà profondamente diversa da quella di oggi, e consentirà di vivere un’esperienza più gioiosa e la connessione di tutte le cose.
  • Come cambiamento ideologico si intende quello di imparare ad apprezzare la qualità della vita piuttosto che di perseguire e ricercare un tenore di vita sempre più alto. Così da raggiungere anche una consapevolezza profonda della differenza che c’è tra “grande fisico” e “intenso”.
  • Tutti coloro che sottoscrivono i punti precedenti, hanno l’obbligo di attuare in modo diretto o indiretto tutti i cambiamenti che sono necessari.

Una serie di “regole” che non fanno altro che sottolineare quanto sia importante (e quanto dovrebbe essere scontato) il rispetto per tutto ciò che esiste e che vive, indipendentemente dall’essere o meno parte delle specie umana.

Solo così, infatti, è possibile preservare ciò che ci circonda, inteso come biodiversità, ecosistemi, natura, ecc. e, di conseguenza l’umanità stessa. Nel suo rapporto con il mondo in cui vive ma anche, e soprattutto, in quello con se stessa.

Ecosofia e modernità

Un aspetto importantissimo per sanare una società che per molto versi, troppo spesso (ormai quasi come un modus operandi) non ha riguardo per ciò ce la circonda o che è diverso, mostrando violenza, noncuranza e mancanza di rispetto verso il prossimo, l’ambiente e verso di sé, in una perdita di valori crescente (che si evince dalla devastazione etica, sociale ed ecologica che caratterizza il nostro tempo) che ci allontana da quelle che dovrebbero essere le nostre radici.

Una società che cancella tutti quegli equilibri e ritmi che fanno parte (o almeno dovrebbero) della nostra stessa natura. E che di fatto, comportano tutta una serie di aspetti negativi, oltre che per l’ambiente, anche a livello psichico.

Fortunatamente, però, non c’è solo questo lato della medaglia. Sono molte, infatti, le persone che hanno fatto dell’ecosofia e del pensiero consapevole verso il benessere dell’ambiente il proprio principio cardine di vita.

E questo, al di là dei filosofi, ce lo dimostrano aziende, designer, influencer, creativi e persone di tutto il mondo che, nelle azioni e nelle scelte quotidiane, mostrano una modalità di vita più attenta, semplice e sostenibile.

Proponendo stili di vita diversi, in armonia e immersi nella natura. Allevando, coltivando, rispettando ciò che ci circonda. Evitando la plastica o il consumo eccessivo, cambiando le proprie scelte alimentari. Ma anche promuovendo e creando prodotti ricavati da materiali riciclati (dall’abbigliamento, al design), costruendo abitazioni sostenibili. Fino alla riscoperta di ciò che ci dona l’ambiente, ma sempre in una logica di rispetto.

Abbracciando ciò che ci indica l’ecosofia e prendendo coscienza delle relazioni che intercorrono tra natura ed esseri umani. Per creare relazioni più sane, armoniose e di pace con il Pianeta intero e con i propri simili e potendo ripristinare il corretto equilibrio necessario a garantire un futuro ricco di bellezza e vita a chiunque si trovi sulla Terra.

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