Crea un cloffice: la soluzione per chi lavora in smartworking ma non ha spazio
Realizzare un cloffice in casa propria: ecco i consigli per lavorare in smartworking in tutta comodità e in uno spazio intimo e suggestivo.
Realizzare un cloffice in casa propria: ecco i consigli per lavorare in smartworking in tutta comodità e in uno spazio intimo e suggestivo.
Non è facile, lo smartworking. Ci sono degli orari rigorosi da organizzare, bisogna resistere a delle tentazioni affinché il monte ore (o l’obiettivo da raggiungere) resti più o meno invariato rispetto a un lavoro in presenza.
Eppure la nostra casa è destinata per molti di noi a diventare il nostro ufficio, e allora come fare? Semplicemente possiamo dare a una piccola parte della nostra casa “l’aria” di un efficientissimo e accogliente ufficio, ovviamente per una sola persona, una sorta di rifugio in cui svolgere con tutti i comfort di rito lo smartworking, come spiega MyCustomCloset. Ma non lo chiameremo ufficio, lo chiameremo invece cloffice.
Il termine è, come spesso accade in questi casi, una parola composta formata da termini anglofoni, ossia «closet» (sgabuzzino) e «office» (appunto ufficio). In altre parole, il cloffice è un ufficio organizzato in uno sgabuzzino, possibilmente seguendo le idee alla base del riciclo creativo.
Naturalmente non tutti disponiamo di uno sgabuzzino, e quindi si aguzza l’ingegno per organizzarsi in qualche angolo con un separé oppure trovando collocazione in un sottoscala, anche se fa tanto Fantozzi. Niente paura, a differenza del celeberrimo ragioniere, il vostro sottoscala va reso sicuramente accogliente.
Il cloffice rappresenta quindi un escamotage per rendere lo smartworking il più possibile simile al lavoro in ufficio, ma con le comodità del lavoro da casa. In più elimina la possibilità di distrarsi: immaginate, siamo alla nostra postazione che abbiamo reso gradevole e comoda, ma al tempo stesso siamo mosse dal senso del dovere che ci spinge a completare le nostre consegne lavorative.
Questo ci permetterà inoltre di non perdere tempo e anzi guadagnarlo, perché non saremo tenute a effettuare un tot ore, a timbrare un cartellino, ma solo a espletare i nostri compiti, magari in meno tempo di quanto non faremmo in un ufficio vero e proprio.
Come spiega Bhg, la prima cosa da fare è trovare uno spazio adatto nel vostro sgabuzzino, magari mettendo un po’ d’ordine secondo i dettami di Marie Kondo. Se non avete uno sgabuzzino, trovate uno spazio libero in casa, che arrederete con un separé, o appunto potete servirvi della morfologia dell’appartamento sfruttando un sottoscala comodo ma inutilizzato.
Vi servono sicuramente un piano d’appoggio, dei cassetti e degli organizer che contengano tutto ciò che vi occorre al lavoro (forbici, cucitrici, risme di fogli, documenti e così via). Da Ikea trovate moltissime soluzioni, così come su YouTube potrete guardare dei tutorial sul riciclo creativo, utilizzando mobiletti, cassetti e organizer che avete già in casa (ma anche altro materiale da “ricostruire” ex novo).
La vostra postazione di lavoro deve essere ben illuminata. Se lo spazio non possiede illuminazione centrale (quindi un lampadario o una plafoniera), avete due soluzioni davanti. Farvi istallare l’illuminazione centrale o magari diffusa, con delle applique, chiamando un professionista o una professionista del mestiere.
Un’altra soluzione consiste, se disponete di prese di corrente (ma potete anche farvele installare), nello scegliere una lampada da tavolo oppure una lampada da terra. E anche qui potete sbizzarrirvi con qualche oggettino di design che sarà solo per i vostri occhi.
Per rendere un luogo accogliente, è necessario che anche le pareti riflettano nel vostro cloffice il resto del mood della casa. Quindi potete appendere dei quadretti, realizzare dei collage con le foto delle persone a cui tenete o ancora sistemare delle decorazioni a muro che vi piacciono.
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
Cosa ne pensi?