Millicent Garrett Fawcett: "Cosa vogliono le donne lo sanno da sole"
Dama Millicent Garrett Fawcett: l'attivismo di una donna che lottò per la parità. Grazie a lei 6 milioni di donne inglesi ottennero il diritto al voto.
Dama Millicent Garrett Fawcett: l'attivismo di una donna che lottò per la parità. Grazie a lei 6 milioni di donne inglesi ottennero il diritto al voto.
Nel 2018, nella Parliament Square di Londra, piazza in cui sono presenti le statue di alcune delle più grandi figure politiche della storia, è stata eretta la prima scultura raffigurante una donna: si tratta di Millicent Garrett Fawcett. Attivista, suffragista e una tra le prime femministe della storia. Sullo stendardo rappresentato nella statua, si può leggere uno dei suoi più famosi motti:
Il coraggio chiama al coraggio ovunque, e la sua voce non può essere rifiutata.
Settima di dieci figli, Millicent Garret nacque ad Aldeburgh nel 1847. Da giovanissima i suoi genitori la iscrissero in una scuola privata di Londra, città nella quale si trasferì per accompagnare negli studi sua sorella maggiore Elizabeth Garrett, colei che diventerà la prima donna medico in Inghilterra.
La vita di Millicent cambiò radicalmente nel momento in cui, a 19 anni, ascoltò un comizio di John Stuart Mill in cui si parlava di parità dei diritti. Queste idee fecero subito presa su di lei e ben presto si trovò coinvolta nella campagna di Mill per l’ottenimento del suffragio universale.
Da questo momento in poi il leitmotiv di tutta l’esistenza di Millicent Garrett Fawcett sarà la battaglia per i diritti delle donne, battaglia che vedrà come alleato anche suo marito, Henry Fawcett, parlamentare liberare che Millicent incontrerà proprio grazie a Mill.
Non posso dire di essere diventata una suffragista. Lo sono sempre stata, da quando sono stata abbastanza grande per riflettere sui principi del governo rappresentativo.
Durante i primi anni di matrimonio, Millicent si dedicò alla scrittura e all’elaborazione delle sue posizioni politiche. Nel 1868 aderì al Comitato sul Suffragio di Londra e, nello stesso mese in cui partorì la sua prima e unica figlia, pubblicò il suo primo articolo “The Education of the Women of the Middle and Upper Classes”. Nel marzo del 1870 tenne il suo primo discorso pubblico a Brighton, mentre nel 1875 si impegnò nella co-fondazione del Newham College.
La sua carriera subì un’unica battuta d’arresto nel 1884, in occasione della morte del marito. Ripresa l’attività, un anno dopo, si concentrò maggiormente sulla politica fino a che, nel 1897, ottenne l’incarico di leader del National Union of Women’s Suffrage Societies; ruolo che ricoprirà fino al 1919, dopo aver ottenuto la sua più grande vittoria politica. L’anno prima, infatti, anche grazie al suo impegno, con l’approvazione del Rappresentation of the People Act, sei milioni di donne avevano ottenuto il diritto di voto.
In occasione della guerra in Sudafrica, nel 1901, venne inviata come leader della commissione delle donne per interessarsi alle condizioni dei campi di concentramento in cui erano stati internate le famiglie dei soldati boeri; nessuna donna inglese aveva mai esercitato una tale responsabilità.
Allo scoppio della Prima Guerra mondiale, continuò la campagna del NUWSS per la concessione del diritto di voto alle donne. Proprio in questo periodo si acuirono i contrasti con la leader di un altro movimento, Emmeline Pankhurst. Il Women’s Social and Political Union, di cui Pankhurst era alla guida, supportava il conflitto e, in generale, adottava posizioni violente con le quali Fawcett non si trovava in accordo:
Non riesco a vedere come dare fuoco a case, chiese e cestini e distruggere quadri di valore potrebbe aiutare a convincere le persone che le donne dovrebbero essere autorizzate (a votare).
Millicent Garrett Fawcett si spense il 5 agosto 1929. Nominata Dama dell’Impero britannico per i suoi meriti e per aver combattuto nel corso della sua intera vita per i diritti delle donne e per la loro autodeterminazione, contro lo strapotere patriarcale.
Per quanto benevoli possano essere gli uomini nelle loro intenzioni, non possono sapere cosa vogliono le donne e cosa si adatta alle necessità della vita delle donne, così come le donne sanno queste cose da sole.
Femminista un po' filosofo. Cresciuto in riva al mare. Scrivo per ampliare il mio sguardo sul mondo e provare a interpretare la realtà.
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