Chi era Lady Godiva e perché cavalcò nuda per le vie della sua città
La storia affascinante di Lady Godiva, la nobildonna che secondo la leggenda cavalcò nuda per salvare il suo popolo dalle tasse.
La storia affascinante di Lady Godiva, la nobildonna che secondo la leggenda cavalcò nuda per salvare il suo popolo dalle tasse.
Il suo nome è entrato a far parte della cultura popolare, venendo inserito in libri e canzoni. I Queen, in uno dei loro pezzi più famosi, Don’t stop me now, scrivevano ad esempio
I’m a shooting star leaping through the sky
Like a tiger defying the laws of gravity
I’m a racing car passing by like Lady Godiva
I’m gonna go, go, go
There’s no stopping me
Perché Lady Godiva è una delle figure femminili più interessanti della storia, e poco importa se l’episodio per cui è diventata così famosa, tanto che si racconta di lei ancora a distanza di secoli, probabilmente non è mai avvenuto; nell’immaginario collettivo lei sarà per sempre l’amazzone nuda che col suo gesto risparmiò al suo popolo gravose tassazione.
Per chi non conoscesse la sua storia, vi invitiamo a proseguire nella lettura dell’articolo.
Siamo a Coventry, nell’Inghilterra del 990 d.C., in un momento in cui sul trono britannico sedevano i re danesi ma le varie contee erano amministrate da signorotti locali, come il conte di Mercia, Leofrico, marito di Lady Godiva – il cui vero cognome, presumibilmente, era Godgifu o Godgyfu, ovvero regalo di Dio, poi latinizzato appunto in Godiva -; secondo il Liber Eliensis, scritto alla fine del XII secolo da un monaco dell’Isola di Ely, era vedova quando contrasse matrimonio con Leofrico.
Ferventi religiosi entrambi, donarono moltissimo alla Chiesa e pare che, dietro pressioni di Godiva, Leofrico si convinse a fondare, nel 1043, il monastero benedettino di Coventry; quando però il re impose tassazioni più pesanti al popolo, Leofrico dovette attenersi alle volontà del sovrano, incontrando l’opposizione della moglie che, mossa proprio dal suo spirito caritatevole, e percependo la sofferenza dei sudditi, chiese che la tassazione non fosse applicata.
A questo punto, pare che Leofrico disse alla moglie che non avrebbe alzato le tasse se lei avesse cavalcato nuda per le strade di Coventry; sfida che Godiva accettò senza colpo ferire, presentandosi in sella al cavallo completamente senza veli, con la sola richiesta, fatta al popolo, di restare nelle case e non guardarla.
Tutti gli abitanti acconsentirono, consapevoli che la loro signora stesse compiendo quel gesto per loro, ad eccezione di un giovanotto, un sarto di nome Tom che, mosso da troppa curiosità, fece un buco negli scuri della finestra per osservare il passaggio della sua signora; la curiosità del ragazzo fu però punita, visto che diventò cieco e venne ribattezzato con l’appellativo di Peeping Tom, che oggi, nello slang inglese, ha assunto il significato di “guardone”.
L’impresa di Lady Godiva fu invece ripagata, visto che il marito accettò di non alzare le tasse al popolo; dopo la morte di Leofrico, Godiva continuò a governare da sola sulla Mercia, guadagnandosi il rispetto anche dai nuovi sovrani normanni, che nel frattempo si erano insediati nel Paese.
Gli storici che hanno studiato la figura di Lady Godiva hanno ipotizzato che forse la cavalcata nuda non ci fu mai, ma fu solo una leggenda, ideata dopo la morte della nobildonna, avvenuta tra il 1066 e il 1086, per dare credito a Coventry e dotarla di un mito riguardante la sua fondazione, un po’ come avvenuto con Romolo e Remo per Roma.
Esistono infatti varie versioni che raccontano dell’impresa di Godiva: per qualcuno attraversò il mercato di Coventry da un’estremità all’altra mentre gli abitanti erano tutti riuniti per strada, scortata solo da due cavalieri (è la versione presente nella Flores Historiarum di Roger di Wendover, un collezionista di aneddoti morto nel 1236), mentre la versione che è arrivata a noi è quella che abbiamo appena raccontato. Anche la figura di Peeping Tom, inoltre, comparve per la prima volta nelle cronache nel VXII secolo, e per qualcuno richiamerebbe il mito classico di Diana e Atteone.
Poco importa, comunque, che il fatto si sia verificato realmente; la leggenda e il mito hanno contribuito a rendere Lady Godiva un personaggio estremamente popolare, citato come detto in letteratura, in musica, a cui sono stati dedicati dipinti (il più famoso è quello di John Collier, esposto all’Herbert Art Gallery and Museum di Coventry) e sculture.
Giornalista, rockettara, animalista, book addicted, vivo il "qui e ora" come il Wing Chun mi insegna, scrivo da quando ho memoria, amo Barcellona e la Union Jack.
Cosa ne pensi?