Vacanza? Sì, dai social. Digital detox, 4 consigli per disconnettersi davvero
L'utilizzo che facciamo dei social e della tecnologia rischia di fagocitare tutto il nostro tempo. Alcune mosse per ristabilire un rapporto più sano con il digitale.
L'utilizzo che facciamo dei social e della tecnologia rischia di fagocitare tutto il nostro tempo. Alcune mosse per ristabilire un rapporto più sano con il digitale.
Il rischio di essere fagocitati (e diventare vittime di cronofagia) e di vedere distrutto il nostro tempo libero perché troppo impegnati nelle performance social è altissimo. Da qui nasce l’esigenza di una digital detox, la disintossicazione dai social e dai dispositivi digitali.
Secondo un’indagine Dscout, sono in media 2600 le volte in cui controlliamo lo schermo del telefono al giorno, oltre 5400 per gli utenti forti. Nella fascia d’età che va dai 18 ai 24 anni, ben un giovane su due si alzerebbe durante la notte per controllare il telefono ed è sempre più frequente l’abitudine di trascorrere tutta la notte utilizzando device tecnologici.
Con il termine digital detox si intende un periodo di tempo che si passa volontariamente lontano dai social o comunque in cui non si utilizzano smartphone e altri strumenti digitali, allo scopo di instaurare una più sana relazione con il mezzo tecnologico.
Alessio Carciofi, founder e CEO di Your Digital Detox, prima realtà in Italia a dedicata allo studio e alla promozione di un rapporto più sano con il digitale, ha pubblicato due libri sull’argomento dal titolo Digital Detox: il modo più facile per ritrovare l’equilibrio e Digital Felix, in cui introduce il concetto di benessere digitale.
Per Carciofi esistono due approcci distinti al digital detox. Uno filoamericano che pratica “la disconnessione forzata da tutti gli smartphone, i device o dalla strumentazione digitale per un paio di giorni o poco più”; l’altro approccio, più tipicamente mediterraneo, vede il digital detox come una pausa finalizzata alla comprensione delle possibilità per sfruttare il digitale in maniera positiva.
Ovviamente, fare digital detox e disintossicarsi dai social non significa demonizzare il digitale e eliminarlo dalla nostra vita. Anche perché proprio l’ultimo anno e mezzo e la pandemia ci hanno fatto comprendere l’importanza e la fortuna delle interazioni digitali, che in più di un’occasione ci hanno salvato.
Tuttavia, è importante mettersi un po’ a ‘dieta’ dalla tecnologia. Una ricerca dell”Harvard Business Review ha confermato la correlazione tra l’utilizzo dei social e il nostro livello di stress. In poche parole, più usiamo il telefono (o altri dispositivi) più siamo infelici.
Essere dipendenti dagli strumenti tecnologici può condurre a vere e proprie patologie di matrice psico-fisica, come ad esempio:
Compresi i motivi per cui è necessario staccare un po’ la spina dai social, cerchiamo di capire in che modo possiamo riuscire ad attuare la digital detox.
È importante essere motivati. Sentire lo stimolo a ritrovare il contatto con se stessi è il primo passo per iniziare la disintossicazione. Riempire la propria giornata di attività potrebbe essere un buon modo per distrarsi e non lasciarsi fagocitare dalla tecnologia.
Tenere il cellulare sul comodino potrebbe indurci in tentazione. La mattina dovremmo evitare, per almeno un’ora, di utilizzare il nostro telefono e di andare sui social. Ciò ci permetterà di iniziare meglio la giornata e di rimanere più concentrati.
Costruire relazioni concrete, al di fuori del digitale, è sicuramente il modo migliore per uscire dalla spirale di dipendenza social. Intratteniamo conversazioni, soprattutto a tavola, momento che dovrebbe essere di massimo relax e che spesso roviniamo per controllare i social.
Non meno importante è darsi un tempo. Non bisogna smettere di utilizzare i social, ma farlo per un numero limitato di ore potrebbe farci stare meglio. Monitoriamo il tempo che passiamo al telefono e imponiamoci degli obiettivi da rispettare.
La nostra salute ne beneficerà!
Femminista un po' filosofo. Cresciuto in riva al mare. Scrivo per ampliare il mio sguardo sul mondo e provare a interpretare la realtà.
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