Piena di talento, ma anche schiva e riservata, a dispetto delle incursioni del gossip nella sua vita: è stata questo l’attrice e cantante Alida Chelli. Classe 1943, l’artista è scomparsa nel 2012 dopo una lunga malattia, ma ha lasciato dietro di sé molti ricordi non solo relativi alla sua arte, ma anche al suo splendido carattere.

Quando morì infatti, l’ex compagno Pippo Baudo, con cui ebbe una relazione durata 7 anni a cavallo tra i ’70 e gli ’80, all’Ansa disse di Chelli che era stata

un’artista eccezionale, clamoro­sa, che però non credeva molto nelle sue qualità. Non ha fatto molte cose perché aveva paura e non voleva cimentarsi, ma gli amici, soprattutto Garinei e Giovannini, che la stimava­no, la costringevano a salire sul palcosceni­co, e allora sbaragliava tutti.

Alida Chelli, il cui cognome per intero era Rustichelli, veniva da una famiglia in cui l’amore per la musica era fondamentale: suo padre e suo fratello erano infatti compositori e il primo lavoro importante dell’artista nel mondo dello spettacolo è la canzone Sinnò me moro, che il padre aveva scritto per la colonna sonora del film Un maledetto imbroglio di Pietro Germi, trasposizione del romanzo Quer pasticciaccio brutto de via Merulana di Carlo Emilio Gadda.

È interessante come Alida Chelli, per amor d’arte, sia diventata una vera icona della musica e dei musical romaneschi, complici i suoi lavori in particolare a teatro – in realtà Chelli aveva vissuto a Carpi, in Emilia Romagna. Nel 1961 debuttò a teatro con De Pretore Vincenzo di Eduardo De Filippo, e poi in fu protagonista di diverse opere di Garinei e Giovannini come Niente sesso siamo inglesi, Aggiungi un posto a tavola e Rugantino, il cui personaggio di Rosetta Chelli portò successivamente in tv nell’omonimo sceneggiato del 1978. Analogamente non si può dimenticare il suo Cyrano accanto a Domenico Modugno.

Paradossalmente, nonostante la sua presenza scenica e il suo talento, Alida Chelli veniva seguita anche e soprattutto per la sua vita privata. In particolare, colpì l’immaginario collettivo la sua relazione e il matrimonio con il collega Walter Chiari, conosciuto nel 1966 sul set di un film in Australia: i due furono sposati dal 1969 al 1981. Tra alti e bassi andò in scena sui rotocalchi la loro storia d’amore, dalla quale nacque nel 1970 Simone Annichiarico.

Eppure sono molte le ragioni per cui ricordare Alida Chelli. Abbiamo già citato la carriera in teatro, ma l’attrice e cantante ha registrato otto 45 giri tra il 1959 e il 1985, ha preso parte a diverse trasmissioni televisive, tra cui il varietà Supersera nel 1985 e la sit-com Casa dolce casa dal 1992 al 1884, per non parlare delle apparizioni in 9 film dal ’59 all’81, tra cui lo stracult Spaghetti a mezzanotte con Lino Banfi.

È davvero molto difficile cercare e trovare in rete interviste ad Alida Chelli. Tuttavia, su YouTube si trova un video che ritrae l’artista insieme a Raffaella Carrà in Pronto, Raffaella. E lì Alida Chelli parla del più e del meno, scherza con la compianta conduttrice, ma soprattutto dice una frase che ci fa capire quanto badasse più alla sostanza che non alla forma, quanto contasse per lei la riservatezza e quando tutto ciò che faceva fosse per lei ordinaria amministrazione, mentre per noi che la guardavamo era tutto straordinario.

Mi piace – dice nel video d’archivio, che risale al 1985 – essere protagonista nella vita quotidiana più che nel lavoro.

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