La vita di molti di noi è assolutamente frenetica, fra impegni lavorativi e personali… Ma siamo sicuri che sia davvero sempre così?

A tutti, più o meno, sarà capitato di lamentarsi/affermare con qualche conoscente quanto si è pieni di impegni e sempre di corsa, oppure di ascoltare da altre persone le stesse cose; a volte può persino capitare di imbattersi in vere e proprie “competizioni“, in cui si fa a gara a elencare tutti i propri impegni per vedere chi abbia la vita più frenetica.

In realtà, molto spesso dietro tutto questo si nasconde un’altra cosa, ovvero la volontà di mostrare agli altri di essere impegnati, anche se magari non lo si è realmente, o non così tanto come si fa credere. Questo fenomeno ha un nome preciso: busy bragging.

Cos’è il busy bragging?

In italiano si può tradurre con l’espressione “vantarsi di essere occupati”, dalle parole inglesi busy (occupato) e to brag (vantarsi), e indica proprio l’atteggiamento di chi enuncia tutti i vari impegni della sua giornata per mostrare di avere una vita piena e occupata; il blogger australiano per lo sviluppo personale e l’imprenditorialità Tim Denning ha scritto perché per alcune persone questo atteggiamento sia quasi una necessità.

Amano solo l’illusione di essere occupati – spiega – Gli impegni li fanno sentire importanti. Per loro significa ‘La mancanza di amore dei miei genitori verso di me da bambino è ok, perché ora sono una persona importante’, oppure si cerca di coprire un problema più profondo, o si ha paura di affrontare la verità.

Chi fa busy bragging trova soddisfazione nel dire di essere impegnato/a in una riunione, di avere poco tempo libero, di avere sempre un sacco di cose da fare. Anche se non sempre, nell’effettività delle cose, tutto ciò che dicono corrisponde al vero.

Tempo libero e stili di vita: i segnali per cui siamo “occupati”

Qualcuno vive effettivamente una vita piena di impegni, con poco tempo libero a disposizione e molte cose da fare, mentre altri fanno solo busy bragging; ma come si può scoprire se davvero siamo persone occupate o se ci vantiamo solo della nostra vita frenetica?

Questo articolo indica alcuni segnali per distinguere le due verità:

1. Dormi molto

Anche se è molto consigliato dormire 7-9 ore per notte, molte persone non ci riescono a causa del proprio stile di vita, perché magari rientrano a casa tardi, cenano tardi e vanno quindi a coricarsi molto dopo rispetto all’orario consigliato.

Se si riesce a dormire tra le 7 e le 9 ore per notte, è naturalmente un bene, ma questo significa che molto probabilmente non si è così impegnati come si tende a far credere.

2. Lavori meno di 47 ore a settimana

L’articolo si riferisce ovviamente al contesto americano, dove un impiegato medio lavora appunto 47 ore a settimana; nel caso italiano, siamo alle 40 ore settimanali.
Se si lavora meno rispetto a questi parametri, significa che non si è così impegnati, almeno a confronto con la popolazione “media”.

3. Non ricevi lo stesso numero di comunicazioni dei colleghi

La media di mail inviate e ricevute, ancora nel contesto americano, è di circa 121 email al giorno; la produttività della posta elettronica è quindi un indicatore della quantità di impegni effettivi.

4. Vedi regolarmente i tuoi amici e i tuoi cari

Riuscire a trascorrere del tempo di qualità con i genitori, i fratelli e le sorelle, o gli amici cari, magari per una cena, un aperitivo o una colazione, significa che forse quando ci lamentiamo dei nostri impegni stiamo solo facendo busy bragging.

5. Ti prendi regolarmente delle pause e delle vacanze

Se si trova il tempo di fare le vacanze regolarmente – almeno una settimana di giorni liberi in un dato anno – probabilmente si ha un livello “medio” di attività.

6. Guardi la tv

Può sembrare una cosa piuttosto curiosa, ma secondo questo articolo riuscire a ritagliarsi del tempo per guardare il proprio programma preferito, o per rilassarsi davanti a Netflix è un segno che non si è veramente così impegnati come si dice. L’americano medio guarda la tv 5 ore al giorno, e la media è identica anche per il nostro Paese.

Perché il busy bragging fa male?

Svariate ricerche di psicologia hanno suggerito che le persone sono più felici quando sono impegnate, rispetto a quando non hanno nulla da fare. Ma è il busy bragging a essere dannoso: in primis perché sarebbe importante capire quanto si è impegnati davvero e quanto invece si “faccia finta” o ci si vanti, millantando impegni che non si hanno realmente o si hanno in forma molto più blanda rispetto a quanto si dice.

L’idea di essere impegnati è inoltre spesso usata come un parametro per misurare il tenore di vita delle persone, come spiega la professoressa di psicologia clinica Lyndall Strazdins: “La mancanza di tempo è a volte percepita come un problema da ricchi, una cosa che non capita a chi non ha le stesse risorse economiche”.

Vantarsi di essere impegnati è una malattia che copre il vero problema: una scarsa comprensione di ciò che conta nella vita.

Scrive invece Denning. Lamentarsi dei propri impegni è diventato una sorta di status symbol che tuttavia rischia di farci perdere di vista le priorità, e soprattutto non ci fa comprendere da dove questa necessità spasmodica di vantarsi delle proprie occupazioni arrivi, ovvero da un sistema socioeconomico che ci misura esclusivamente in base alla produttività e ci strumentalizza come individui, come scriveva già nel 2014 Hanna Rosin in un articolo pubblicato su Slate.

L’attività è una virtù – scrive – quindi le persone hanno il terrore di sentire che potrebbero avere tempo libero, come ha scritto Tim Kreider in The ‘Busy’ Trap. * È l’equivalente di sentirsi dire che sei ridondante o obsoleto.

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