Rachel Brosnahan, la vita della fantastica signora Maisel quando non è Midge
Smessi i panni di Midge Maisel, Rachel Brosnahan resta comunque una femminista convinta, con molti interessi e passioni.
Smessi i panni di Midge Maisel, Rachel Brosnahan resta comunque una femminista convinta, con molti interessi e passioni.
È la protagonista di una delle serie femministe più riuscite e apprezzate degli ultimi anni, ma anche quando smette i panni di Miriam “Midge” Maisel, eroina moderna attorno a cui ruota La fantastica signora Maisel, Rachel Brosnahan, trentunenne attrice cresciuta in Illinois, non è poi così diversa dal personaggio che, più di ogni altro, le ha dato la fama.
Attenta ai diritti delle donne, coinvolta nelle lotte per l’eliminazione del gender gap e del sessismo, Brosnahan non fa mistero di prediligere ruoli che esaltino i temi dell’emancipazione e dell’indipendenza femminile; ecco perché ha accettato il ruolo della taciturna moglie del gangster in I’m your woman, film del 2020 diretto da Julia Hart che parla molto di donne e alle donne.
Mi considero una femminista – ha dichiarato nel 2020 a Io Donna, parlando proprio di quella pellicola – per me significa lottare perché le donne abbiano più voce in capitolo su ciò che vogliono essere, su come deve essere guidato il nostro settore, in fin dei conti, il mondo.
Arrivata ragazzina a New York con moltissime aspirazioni, Rachel Brosnahan ha studiato alla prestigiosa Tisch School of the Arts, unendosi quindi al gruppo di star, da Woody Allen ad Angelina Jolie, Ethan Hawke e Martin Scorsese, che hanno frequentato l’istituto. Amante dello sport, dinamica, attiva, Brosnahan ha esordito nel 2013 nel film di Richard LaGravenese, Beautiful Creatures – La sedicesima luna, comparendo poi in diverse serie, tra cui Orange Is the New Black, Grey’s Anatomy, CSI: Miami, Mercy, The Good Wife, Gossip Girl, e House of Cards, grazie al quale, interpretando il ruolo della prostituta Rachel Posner, ha vinto il suo primo Emmy.
La vera celebrità, però, gliel’ha data senza ombra di dubbio la sua Midge Maisel, diventata stand up comedian dopo l’abbandono (con tradimento) del marito, in un contesto storico – gli anni ’50 – in cui alle donne era tutt’al più permesso essere brave mogli e madri. E a proposito del mondo della commedia, ha detto in un’intervista per il Corriere nel luglio 2021, quando è arrivata in Italia per ricevere il Woman Power Award al Filming Italy Sardegna Festival, che è:
Terribilmente maschilista, le donne attrici vengono criticate per non essere divertenti, e quando dimostrano di esserlo sono criticate comunque, permangono pregiudizi, non vengono prese seriamente, al contrario dei partner maschili. Una delle battaglie sacrosante di Maisel nei suoi show è di combattere stereotipi sessisti. Lenny Bruce, il famoso cabarettista, nella serie, che comincia nel 1958, la mette in guardia su quanto sia cattivo l’ambiente.
Brosnahan è comunque una giovane donna con molti interessi, tanto da essere nel consiglio di Covenant House, che fornisce cibo, riparo e assistenza in caso di crisi ai giovani senzatetto e in fuga.
Nel 2013 sono stata invitata da alcuni membri della comunità di Broadway a unirmi alla Covenant House Sleep Out a sostegno dell’organizzazione e del lavoro che svolgono – ha spiegato – Sono rimasta colpita dall’incontro che ho avuto con un ragazzo di 23 anni. Mi spiegava come era finito a Covenant House, quali erano i suoi sogni, le sue speranze e i suoi obiettivi. Anch’io avevo 23 anni e rimasi colpita da come, con qualche piccolo cambiamento nelle circostanze della vita, avremmo potuti essere seduti a parti inverse. Non mi sembrava giusto.
Sulla cresta dell’onda da quasi dieci anni, Rachel Brosnahan ha comunque acquisito nel tempo una maturità e una consapevolezza diverse rispetto a quando ha iniziato, e oggi, guardandosi indietro, dice di se stessa:
Sono una persona che ha difficoltà a celebrare me stessa, ma ama celebrare le altre persone. Probabilmente sono molto orgogliosa di essere diventata più brava a dire di no e a mettere dei limiti proteggendo la mia vita privata. Da attrice, sai di essere fortunata, e sai che ogni lavoro potrebbe essere l’ultimo. E a volte credo che questo conduca a una mentalità per cui devi per forza dire sì a tutto ciò che ti si presenta.
Ma per me non è la strada giusta. Quindi sono diventata più brava a proteggere i miei spazi personali e la mia salute, fisica e mentale. C’è stato un periodo in cui mi sono persa così tanti eventi importanti, mi sono persa un sacco di matrimoni, ho rinunciato alla laurea per il lavoro. E non me ne pento, ma più vado avanti, più capisco quanto sia importante proteggere le cose personali. Sono orgogliosa di continuare a migliorare in questo man mano che il tempo passa.
Giornalista, rockettara, animalista, book addicted, vivo il "qui e ora" come il Wing Chun mi insegna, scrivo da quando ho memoria, amo Barcellona e la Union Jack.
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