La solitudine delle donne nubili e single involontarie
Le donne nubili e single involontarie devono affrontare difficili sfide quotidiane, in una società che ancora le vorrebbe 'angeli del focolare'.
Le donne nubili e single involontarie devono affrontare difficili sfide quotidiane, in una società che ancora le vorrebbe 'angeli del focolare'.
Alcune donne involontariamente single e nubili si stanno rivolgendo a spazi online (i cosiddetti femcel) per discutere delle sfide e del senso di solitudine che devono affrontare ogni giorno.
Come scrive Lizzie Cernik per il The Guardian, “molte donne tendono a credere che la loro stessa “bruttezza” sia la causa principale della loro solitudine”. Queste donne, infatti, sostengono di non essere nemmeno notate dagli uomini a causa del loro aspetto poco piacevole. In questo, la cultura misogina incentrata sulla bellezza ha un peso rilevante e impedisce loro darsi il giusto valore.
Il lookism, ovvero la discriminazione basata sull’apparenza, non è però è l’unico motivo per cui alcune nubili faticano a trovare anche solo un partner sessuale. Dietro l’angolo, infatti, c’è sempre la paura di subire violenza. Inoltre, la natura semi-anonima degli incontri fatti online ha contribuito ad alimentare questo timore in molte donne.
Cernik riporta la testimonianza di Maria, 53enne single da cinque anni: “molte donne sentono di non potersi esprimere in modo sensuale. È importante usare la parola “sensuale”, non “sessuale”. Per le donne come me, non si tratta dell’atto sessuale. Si tratta di avere l’intimità delle emozioni, così come le esperienze fisiche”.
Mary, un’altra donna intervistata da Cernik, afferma che il movimento MeToo ha contribuito in modo rilevante a scoraggiare gli uomini a creare una connessione con le donne: “Il movimento #MeToo è stato estremamente importante, ma, allo stesso tempo, ha creato una polarizzazione nella società. È come se nessuno sapesse più come uscire con qualcuno. Il successo delle app di incontri ci mostra che nessuno ha più la pazienza di conoscere davvero qualcuno”.
Secondo quanto affermato da Silva Neves, psicoterapeuta sessuale e relazionale del Consiglio di psicoterapia del Regno Unito, non è raro che le donne facciano fatica a trovare un partner che trovano attraente, soprattutto quando invecchiano.
“La società attribuisce un’importanza maggiore alla bellezza delle donne”, dichiara Neves al The Guardian. “Assimiliamo e interiorizziamo la misoginia sociale a tutti i livelli e anche le donne hanno maggiori probabilità di criticare il corpo di un’altra donna rispetto a quello di un uomo. Non è infrequente che le donne mature si preoccupino maggiormente del loro aspetto rispetto alle giovani, perché è stato loro insegnato che è importante essere attraenti se si vuole ‘conquistare’ un uomo. Molte donne si lamentano di non riuscire ad avere relazioni con gli uomini perché si sono lasciate andare”.
Secondo Neves, i successi ottenuti dalle donne – come l’istruzione, la ricchezza o una buona carriera – possono essere considerati minacciosi dagli uomini.
In un recente articolo pubblicato sul Wall Street Journal, l’economista Richard Vedder afferma che gli uomini costituiscono solo il 40% della popolazione studentesca universitaria negli Stati Uniti. Le donne stanno superando i loro coetanei maschi a livello scolastico e ritardano la creazione di una famiglia. Più importanti, fatti, sono la ricerca dell’indipendenza economica e la carriera.
Sebbene questo rappresenti un deciso passo avanti per la società, molti uomini tendono a sentirsi intimiditi e, in qualche modo, ‘defraudati’ della loro mascolinità. “Agli uomini non piace il fatto che non cucino e non pulisco, anche se pago qualcuno per fare entrambi i lavori”, afferma Elain, intervistata da Cernik. “Lo stereotipo del cacciatore maschio rimane piuttosto diffuso e a volte penso che sentano di non avere un ruolo”. E aggiunge: “Il fatto di non comportarsi come una Barbie e non svolgere tutte le faccende domestiche può essere sconvolgente per alcuni uomini”.
Giornalista sulle nuvole, i miei grandi amori sono i libri, il cinema d'autore e gli animali. Sepulveda e Tarantino: le mie ossessioni.
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