Gelosia tra amici: il tabù di cui nessuno parla
Facciamo fatica ad ammetterla – anche a noi stessi – ma la gelosia tra amici è un fenomeno più comune (e innocuo) di quello che pensiamo.
Facciamo fatica ad ammetterla – anche a noi stessi – ma la gelosia tra amici è un fenomeno più comune (e innocuo) di quello che pensiamo.
Le cose di cui ancora non possiamo parlare liberamente sono molte. Tra le tante, però, ce n’è una che occupa un posto d’onore: la gelosia tra amici. Tutti, o quasi, ne abbiamo sofferto, ma in pochi sono in grado di ammetterlo.
Un amico o un’amica speciale è un tesoro da custodire, appunto, gelosamente. Per questo, possiamo sentirci minacciati quando vediamo che la “nostra” persona è felice in attività, interessi, conoscenze che non ci coinvolgono. Questo non significa che non vogliamo il suo benessere, ma che temiamo un allontanamento e la perdita dell’esclusività.
Come ha spiegato Rocío Monroy, psicologa clinica a El Pais,
Quando la gelosia compare in una relazione di amicizia, c’è un problema di fondo che è la paura che il nostro amico preferisca un’altra persona e, di conseguenza, possa sostituirci. In questo caso, sarebbe correlato a un complesso di inferiorità e alla paura del rifiuto, che intacca la nostra autostima e il concetto di sé.
Questo non significa che la gelosia sia sempre qualcosa di negativo, né che sia necessariamente il preludio della fine di un rapporto. Secondo la definizione che ne dà l’American Psychological Association, questa emozione coinvolge quasi sempre tre persone. Di solito compare quando si prova risentimento nei confronti di un’altra persona per aver apparentemente portato via attenzione o affetto. Si tratta di un sentimento molto diverso dall’invidia, che si verifica quando uno brama i risultati, i riconoscimenti o i beni di qualcun altro. Queste due emozioni, però, hanno una cosa in comune: nessuna delle due ti rende necessariamente una persona cattiva.
La gelosia è una reazione – naturale – di fronte alla sensazione di minaccia, che può accompagnarsi a paura, rabbia, tristezza. Questa è una risposta innata di fronte alla paura di perdere una relazione importante, perché ci mette di fronte a una delle nostre paure più ataviche: quella dell’abbandono. Quando abbiamo paura di perdere un amico o un’amica importanti, vediamo solo i nostri limiti e i nostri difetti e siamo portati a pensare che anche loro non vedano che quelli in noi e che, per questo, ci stiano lasciando indietro.
Gestire i pensieri autocritici in modo positivo e prendere le distanze non è solo un modo per porre fine ai sentimenti negativi, ma la chiave per trasformare la paura in opportunità. La cosa importante è non incolpare l’altra persona per qualcosa che stiamo interpretando come una minaccia, ma assumersi la responsabilità delle nostre emozioni.
Ammetterle ci fa paura, non solo perché ci fa sentire vulnerabili ma anche perché la gelosia – che nei rapporti sentimentali spesso si traduce in ossessiva volontà di possesso – è un’emozione di cui siamo portati a vergognarci. Eppure, spiega Monroy, se ben incanalata potrebbe avere una funzione adattiva, aiutando a rafforzare una relazione o trasformandosi in una sorta di motivatore per la crescita personale che ci fa rafforzare le connessioni che contano di più per noi.
La gelosia naturale e di moderata intensità ci dà informazioni sulla necessità di proteggere e mantenere un rapporto che riteniamo prezioso e importante per noi, motivo per cui è fondamentale imparare a gestirla così da non assumere comportamenti distruttivi. Ascoltare ciò che la gelosia vuole dirci e prestarci attenzione può aiutarci a raggiungere una maggiore comprensione di noi stessi e degli altri.
La paura di perdere un amico, inoltre, potrebbe spingerci a diventare amici migliori: ascoltare di più e meglio, essere più empatici o ottimisti, concentrarsi più sugli altri e meno su noi stessi. In una certa misura, la gelosia può essere un campanello d’allarme che ci aiuta a capire quanto una relazione sia importante per noi, spingendoci a migliorare per rafforzarla.
È un meccanismo che alcuni studi di psicologia chiamano la “protezione dell’amicizia“, che si concretizza in una serie di azioni – come compiacere un po’ di più i nostri amici speciali – finalizzate a mantenere l’unione. Guardare al nostro modo di relazionarci in maniera critica può aiutarci ad acquisire una nuova prospettiva e a chiederci se sei il tipo di amico o di amica che vorresti avere o se devi lavorare su determinati aspetti per generare amicizie più sane e durature.
Curiosa, polemica, femminista. Leggo sempre, scrivo tanto, parlo troppo. Amo la storia, il potere delle parole, i Gender Studies, gli aerei e la pizza.
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