Conscious uncoupling, lasciarsi con consapevolezza è meglio: impara a farlo

È possibile separarsi in maniera consapevole e consensuale? Oggi si usa l'espressione conscious uncoupling, e pare che sempre più coppie cercano di attuarlo, nonostante le difficoltà e i problemi legati a una separazione. Anche diversi personaggi famosi.

Secondo la società civile e religiosa, la fine di una relazione è un fallimento, che porta sofferenza e delusione. Non esiste, nell’ideale comune, una fine consensuale di una storia d’amore.

Al giorno d’oggi è invece necessario rivedere il concetto di matrimonio, di quel “per sempre” che non necessariamente significa rimanere insieme ad ogni costo. E comprendere l’esistenza di una separazione fatta con consapevolezza, che prende il nome di conscious uncoupling.

Vediamo cosa significa, e quali sono i benefici, e quali personaggi famosi hanno scelto questa via per stare meglio quando l’amore è finito.

Conscious uncoupling: cosa significa?

Il termine inglese consciuous uncoupling è stato utilizzato per la prima volta da Gwyneth Paltrow annunciando pubblicamente la separazione dal marito Chris Martin. Significa letteralmente “separazione consapevole“, indicando la modalità nella quale una relazione finisce in serenità. Quando due persone decidono di separarsi in maniera pressoché consensuale, dopo aver provato a sistemare le cose e compreso che non ci fosse più possibilità per la loro storia. O perché semplicemente sarebbero stati più felici separatamente.

Purtroppo oggi esiste ancora uno stigma nei confronti del divorzio e delle separazioni, i giovani partner temono il futuro insieme. Vivono all’ombra di generazioni precedenti di matrimoni durati per sempre, e allo stesso tempo assistono a una serie di divorzi intorno a loro, persino tra i vip. Storie idealizzate come fiabe d’amore eterno terminano riportando tutti alla realtà dei fatti: anche le celebrità sono esseri umani, e non tutti gli amori e i matrimoni durano per sempre.

Comprendere questo fatto è importante per poter trovare una soluzione consapevole a un’unione finita, il conscious uncoupling appunto. La rivista americana Goop, in un articolo sull’argomento, giustifica la realissima possibilità che un matrimonio non duri tutta la vita, spiegando come, l’aspettativa di vita degli esseri umani sia aumentata molto nell’ultimo secolo. Di conseguenza, l’idea stessa del matrimonio non può rimanere la stessa.

Mettendo per un attimo da parte tematiche importanti di libertà e diritti umani e delle donne riguardanti l’istituzione matrimoniale, bisogna fare i conti anche con una aspettativa di vita molto diversa.

Oggi le persone vivono il presente, è tutto ciò che hanno. Inoltre, il tempo a disposizione è tanto, problemi personali o di coppia presenti possono ripresentarsi in futuro, anche dopo 20 anni di relazione. E non è colpa di nessuno dei due, così come non è necessariamente stato un errore sposarsi anni prima.

È fondamentale riconoscere quando una storia non rende più felici, e decidere insieme per una separazione consapevole, quando non esistono alternative.

I benefici del conscious uncoupling

Non è difficile comprendere come terminare un matrimonio con una separazione consapevole sia preferibile rispetto a una fine turbolenta. Molto spesso infatti le relazioni finiscono in maniera violenta, con lo scaricamento di colpe tra un coniuge e l’altro. Ma è anche vero che, anche dopo anni, molti si pentono di non aver concluso in maniera più pacifica, evitando di attaccarsi alle cose.

Vediamo allora i benefici del conscious uncoupling.

1. Prospettiva positiva

Un beneficio del conscious uncoupling è il fatto che, per natura, evita la negatività di una separazione conflittuale. Di conseguenza, permette di concentrarsi sugli aspetti positivi, cambiando la prospettiva: il divorzio ha da sempre connotati negativi, ma in realtà, se fatto con consapevolezza, ha anche vantaggi. Ci si può quindi concentrare su ciò che di buono la relazione ha donato, piuttosto che i motivi per cui è finita. Inoltre, si può guardare al divorzio come un modo per stare meglio, per ricominciare, imparando dalle cose belle e dagli errori del rapporto concluso.

2. Salvaguardia di eventuali figli

Un aspetto importante quando due coniugi si separano è sicuramente il benessere dei figli. La fine di una relazione infatti impatta i due partner, ma in presenza di figli, è necessario tenere in considerazione anche loro. Capita spesso che una coppia scelga di rimanere insieme, nonostante esista la consapevolezza che sia finita, per il “bene dei figli”. In alcuni casi questo può risultare vero, in altri invece il bene dei figli potrebbe essere proprio decidere di separarsi in maniera il più possibile consensuale e pacifica.

Non esiste una regola in questi casi, bisogna conoscere e riconoscere i sentimenti dei figli, valutare ogni possibilità insieme, farsi aiutare dalla terapia di coppia se può servire a comprendere cosa sia meglio. Sicuramente, tra un matrimonio infelice, fatto di litigi e incomprensioni, e un divorzio conscio e amichevole, quello che comporta più benefici alla coppia e ai figli è sicuramente il secondo.

3. No a battaglie legali

Il terzo vantaggio è anche di tipo economico, oltre che per il benessere della persona. Una separazione consensuale evita costose e snervanti battaglie legali. Questo processo è molto pesante per la salute mentale delle famiglie, rende i coniugi, un tempo partner, nemici in aula. E nel caso della presenza di figli, le battaglie legali sono molto dannose anche per loro.

4. Ripartire da zero

Il conscious uncoupling inoltre permette di ripartire davvero da zero dopo una rottura. Infatti l’odio, il rancore e la rabbia sono sentimenti che fanno rimanere ancorati al passato, e non lasciano modo di andare avanti con la propria vita per ritrovare a pieno la felicità e la soddisfazione personale. Un divorzio può essere un modo per ricominciare la propria vita, e non è sempre un male, anzi. Tutti potrebbero avere progetti accantonati per il matrimonio, o che non si sono potuti realizzare nella vita di coppia, per qualsiasi motivo.

Come lasciarsi con consapevolezza

Dopo aver visto cos’è il conscious uncoupling e i benefici che comporta, ci chiediamo: è davvero possibile lasciarsi con consapevolezza? La risposta è sì, e tante coppie sono riuscite a farlo. Ma non è per niente facile, necessita di un grande lavoro su se stessi, e dell’impegno congiunto di due persone che si stanno separando. Essere uniti nella separazione insomma, almeno nell’obiettivo, che è quello di ritrovare benessere e gioia dopo il divorzio.

La psicologa Katherine Woodward Thomas, specializzata in matrimonio e famiglia, ha scritto il best seller del New York Times Conscious Uncoupling: 5 Steps to Living Happily Even AfterIn questo saggio, l’autrice definisce i 5 passi per separarsi con consapevolezza.

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La separazione consensuale spiegata in maniera chiara dalla terapista Katherine Woodward, che dimostra gli aspetti positivi e benefici di mettere se stessi e la propria felicità al primo posto, invece che lasciarsi prendere dal rancore e dal senso di fallimento di una relazione finita.

1. Trovare libertà emotiva

Lasciare andare la rabbia e l’infelicità associate alla precedente relazione è il primo passo per un conscious uncoupling. Per farlo, si può provare ad incanalare le emozioni negative all’interno di attività positive, che promuovono il cambiamento e la crescita. Questo permette di trovare un nuovo inizio dalla fine della relazione.

2. Riprendersi il proprio potere

Durante una relazione, può capitare di cambiare alcuni aspetti per si adatta ai bisogni e alle aspettative della relazione, o anche del partner stesso. Non è necessariamente una cosa negativa, quanto più una necessità quando si costruisce una vita insieme: il compromesso e l’adattamento alla felicità di entrambi naturalmente fa modificare aspetti personali.

A volte però questo può portare a una sorta di disorientamento quando la relazione fallisce, perché ci si ritrova soli con se stessi. Ridefinendosi come individui senza il contesto fornito dal partner, aiuta a costruire una solida base per la crescita futura. Inoltre, se la relazione ha portato a squilibri in questo senso, la lezione ottenuta porta a instaurare relazioni più eque in futuro.

3. Rompere pattern negativi

Il conscious uncoupling permette di trarre una lezione positiva dalla fine di una relazione, invece che lasciarsi accecare solo dalla rabbia. Pertanto, può servire a comprendere i motivi e le responsabilità personali che hanno contribuito allo sviluppo di relazioni malsane o alla rottura della relazione. Pertanto, invece di continuare il circolo vizioso di storie finite sempre per gli stessi motivi, o che magari non sono giuste per la persona, si può iniziare a creare modelli di comportamento migliori nelle relazioni future.

4. Creare energia positiva

Uno step, che è poi anche un vantaggio per la vita dopo la rottura è quello di creare energia positiva. Assumersi la responsabilità dei propri comportamenti e della propria vita significa anche agire in maniera migliore. Per se stessi ma anche per chi ci sta intorno. Serve quindi un lavoro coscienzioso e consapevole, con atti di gentilezza sinceri, con un pensiero positivo e ottimista che il mondo può migliorare, così come la propria vita dopo la fine della relazione. Che diventa così l’opportunità per migliorare se stessi.

5. Costruire il proprio lieto fine felice

L’ultimo step per lasciarsi con consapevolezza è determinare la vita che si vuole fare nel futuro, e iniziare a lavorare per la propria felicità. Per farlo si devono espandere gli orizzonti, aumentare la cerchia di amici e conoscenti. Il supporto di persone che ti sostengono e capiscono cosa si sta passando è fondamentale in una situazione così delicata.

6 esempi famosi di conscious uncoupling

Il conscious uncoupling nasce dal mondo delle celebrities, e l’esempio di Gwyneth Paltrow è stato seguito da tante altre coppie vip, che hanno scelto di lasciar andare la rabbia e separarsi consapevolmente.

1. Gwyneth Paltrow e Chris Martin

Sicuramente la coppia simbolo del conscious uncoupling, termine portato alla notorietà proprio dall’annuncio di Gwyneth Paltrow. Un matrimonio che ha fatto sognare i fan del cantante e dell’attrice, che è finito in maniera amichevole e consapevole, per il bene di tutti. Una decisione non priva di sofferenza, specialmente per via dei due figli, che ha però permesso ai due di rimanere in buoni rapporti, rivoluzionando l’idea di divorzio e separazione nel 2014.

2. Jennifer Lopez e Marc Anthony

Sposati dal 2004 al 2011, è seguito poi il divorzio nel 2014, ma Marc Anthony e JLo sono rimasti grandi amici. Una separazione consensuale per la coppia, che condivide la custodia dei due gemelli avuti dal matrimonio. Pare che anche con l’attuale marito Ben Affleck, dopo la prima rottura nel 2004, Jennifer Lopez abbia mantenuto buoni rapporti.

3. Katy Perry e Orlando Bloom

Katy Perry e Orlando Bloom hanno annunciato da poco di essersi presi una pausa, che potrebbe condurre o meno alla fine della relazione. Nell’annuncio, la pop star dichiara di aver preso esempio dal “Gwynnie’s book”, e di essersi presi tempo e spazio personali, con rispetto e amore.

4. Cara Delevingne e Ashley Benson

La relazione tra la modella Cara Delevingne, che da anni si batte per importanti diritti, tra cui quelli della comunità LGBTQ+ e di body positivitye l’attrice Ashley Benson è durata circa due anni. Una coppia molto amata dai fan, che però ha affrontato da poco la rottura. Sembra però che le due siano rimaste in buoni rapporti, e abbiano chiuso la storia con consapevolezza. Tanto che, agli assurdi insulti rivolti ad Ashley sui social quando ha iniziato a frequentare una nuova persona, Cara ha risposto difendendo la ex.

5. Camila Cabello e Shawn Mendes

I due cantanti hanno condiviso una relazione di qualche anno, uniti nella musica e nella vita. La storia è giunta al termine, ma i due si definiscono oggi persino migliori amici. Un buon traguardo quindi, che ha reso la fine della relazione un momento di crescita positiva per entrambi i giovani artisti.

6. Nina Dobrev e Ian Somerhalder

Conosciuti sul set di The Vampire Diaries, tra i due attori è nata una relazione. Oggi l’attore è sposato con l’attrice Nikki Reed, matrimonio avvenuto due anni dopo la fine della storia con la Dobrev. Tuttavia, i due hanno avuto una rottura amichevole, sono rimasti molto amici, anche con l’attuale moglie di Ian.

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