Quando una pausa di riflessione può essere utile e come gestirla
È una soluzione a cui ricorrono molte coppie in crisi, ma i dubbi rimangono: la pausa di riflessione serve davvero o è solo un modo più soft di dirsi addio?
È una soluzione a cui ricorrono molte coppie in crisi, ma i dubbi rimangono: la pausa di riflessione serve davvero o è solo un modo più soft di dirsi addio?
Secondo uno studio, quasi la metà degli adulti si allontana e poi si riconcilia con il partner almeno una volta nella vita. Le pause non riguardano solo le coppie che si frequentano: le stime suggeriscono che tra il 6% e il 18% circa delle coppie sposate si sono separate a un certo punto del loro matrimonio per poi riprendere il rapporto.
Nonostante l’abitudine di chiedere un periodo di separazione sia ampiamente diffusa, la domanda che sorge spontanea è soprattutto una: la pausa di riflessione serve davvero?
Quando nel rapporto di coppia subentrano fattori che possono minare la stabilità e l’equilibrio costruito, come l’abitudine, la mancanza di attrazione fisica, oppure la relazione sembra evolversi in affetto allora può entrare in gioco la “pausa di riflessione”.
Allontanarsi per un periodo permette a entrambi i partner di comprendere cosa provano l’uno per l’altro e, lavorando su se stessi come individui e come membri di una coppia, a capire se investire ancora nel rapporto.
La pausa di riflessione può aiutare a capire – recuperando la propria indipendenza, le proprie abitudini e anche quegli aspetti di sé che di solito si tende a reprimere quando siamo in coppia – se per sentirsi completi devono avere l’altra persona vicino, oppure se ciò che temono è solo la solitudine e la fine di quelle piccole e grandi certezze che un rapporto può dare.
Perché una pausa di riflessione funzioni è necessario fissare delle regole chiare, che permettano un reale distacco temporaneo in vista di un chiarimento successivo a questo periodo, in cui condividere i vissuti e le riflessioni fra i partner.
È indispensabile che la coppia ne condivida i termini perché sia utile e costruttiva e che entrambi siano convinti di dare al rapporto questa possibilità: se la scelta è unilaterale, infatti, per la persona che la subisce sarà più probabilmente vissuto come un abbandono che un’occasione per riflettere su cosa non funziona nella relazione e su come cambiare le cose.
Non c’è una durata fissa riguardo il periodo di separazione, ma è importante stabilire un lasso di tempo che si pensa possa essere adatto e cercare di non accelerare, e al contempo non procrastinare troppo i tempi. Inutile, quindi, tempestare il partner di telefonate o messaggi che certo non serviranno a farlo/a tornare più velocemente; piuttosto, è consigliabile, dopo il periodo di distacco, riprendere i fili della relazione interrotta e chiarire una volta per tutte le ragioni che hanno condotto alla crisi, per superarla insieme.
A questo dovrebbe seguire un cambiamento individuale e di coppia: questo ovviamente non significa snaturare il proprio essere, ma almeno provare a “smussare gli angoli” e a migliorare, reciprocamente, quegli aspetti che hanno condotto al punto di rottura.
Infine, come ci ha insegnato Friends, una pausa di riflessione non significa tornare momentaneamente single: assolutamente no, quindi, al tradimento e ad avventure a meno che entrambi non siano consapevoli e concordi.
Se capire cosa fare durante una pausa è difficile, spesso lo è altrettanto capire cosa fare dopo.
Una volta trascorso il tempo concordato, la prima cosa da fare è discutere quali possono essere i prossimi passi nella relazione, parlando di ciò che entrambi i partner hanno imparato durante il tempo separati e di come ciò potrebbe influenzare la relazione in futuro.
A questo punto, entrambi potrebbero essere d’accordo nel riprendere la tua relazione, ma in alcuni casi si può arrivare alla conclusione che c’è ancora del lavoro da fare, questa volta insieme, magati con l’aiuto di un terapista di coppia.
In altri casi, infine, entrambi potrebbero concordare sul fatto che porre fine alla relazione per sempre sia l’opzione migliore: sono questi i casi in cui è forse più difficile ammettere come stanno le cose, ma se le cose stanno così è inutile prendere ancora tempo proponendo di allungare la pausa o iniziarne una nuova. Meglio riconoscere la realtà e separarsi, ognuno alla ricerca della propria serenità.
Curiosa, polemica, femminista. Leggo sempre, scrivo tanto, parlo troppo. Amo la storia, il potere delle parole, i Gender Studies, gli aerei e la pizza.
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