Il corso prematrimoniale serve davvero? 3 cose da sapere, anche per unioni civili
Il corso prematrimoniale è obbligatorio per chi si sposa in chiesa, ma ora ci sono dei percorsi laici aperti a tutte le coppie: ecco a cosa servono e come funzionano.
Il corso prematrimoniale è obbligatorio per chi si sposa in chiesa, ma ora ci sono dei percorsi laici aperti a tutte le coppie: ecco a cosa servono e come funzionano.
Ma chi deve frequentarlo? Come funziona? Oggi vi spieghiamo tutto quello che c’è da sapere, rispondendo alle tre domande più comuni.
Il corso prematrimoniale è un percorso preparatorio al matrimonio in Chiesa, obbligatorio per chiunque voglia sposarsi con rito religioso, pensato per aiutare i futuri sposi a comprendere l’importanza del passo che stanno per compiere e per prepararli alla vita coniugale, affrontando i temi con cui saranno chiamati a confrontarsi.
Non solo la loro relazione, quindi, ma anche i figli che nasceranno e a loro educazione, oltre ovviamente all’aspetto religioso.
I corsi prematrimoniali non hanno una struttura fissa e la loro organizzazione varia in base alla parrocchia che li organizza. In generale, i corsi durano normalmente due o tre mesi per una decina di incontri, spesso anche meno.
A tenere “le lezioni” può essere alternativamente il sacerdote o una o più coppie chiamate a portare la loro testimonianza. In alcuni casi possono essere previsti anche interventi di esperti esterni come medici, psicologi ed educatori che possano aiutare a dipanare i dubbi in merito agli argomenti affrontati.
Il ginecologo, ad esempio, potrebbe aiutare ad approfondire le tematiche relative al concepimento o i metodi anticoncezionali naturali, mentre lo psicologo affronterà più specificamente le dinamiche di coppia e le modalità di gestione di possibili disaccordi tra i partner. Gli educatori potranno invece dare consigli sull’educazione dei figli in termini cristiani, cercando di spiegare come potrebbero cambiare gli equilibri di coppia con l’arrivo di un bimbo.
Tra gli argomenti del corso prematrimoniale possono quindi esserci:
Al termine del corso prematrimoniale viene rilasciato un attestato di frequenza che dovrà essere presentato al parroco che celebrerà il rito nuziale. Per ottenerlo non è necessario sostenere alcun esame, generalmente sono sufficienti la frequenza e la valutazione positiva di chi ha tenuto e coordinato il corso.
Il corso prematrimoniale è obbligatorio per le coppie che vogliono sposarsi in Chiesa con rito religioso, mentre non è necessario per chi si sposa civilmente o decide di contrarre un’unione civile.
Questo non significa, però, che non sia possibile frequentare un corso prematrimoniale laico: sono sempre più le realtà aconfessionali che offrono corsi dedicati sia a coppie che non vogliono sposarsi con il rito religioso, che alle coppie queer e talvolta anche alle “coppie di fatto”.
Del resto, nel 2018, per la prima volta dal 1929, cioè da quando esiste il Concordato fra lo Stato italiano e il Vaticano, il numero dei matrimoni civili ha superato quello dei matrimoni celebrati in chiesa – senza considerare le unioni civili – e questo ha fatto nascere una riflessione sulla possibilità di offrire anche a queste coppie, sempre più numerose, un percorso di accompagnamento. Come spiega, ad esempio, l’associazione P.I.A.C.E. che ha lanciato SposarSI, il corso prematrimoniale laico, questi incontri vogliono offrire
in prima istanza degli spunti di riflessione circa il progetto comune di formazione e ri-definizione della propria coppia ed in secondo luogo, tramite attività seminariali e laboratoriali degli strumenti informativi, comunicativi e relazionali che possano facilitare la presa di consapevolezza riguardo il progetto di coppia, rispetto alla propria fase del ciclo vitale e rispetto alle relazioni con la famiglia di origine.
Questa esigenza, spiega l’associazione, nasce anche dall’aumento del numero delle separazioni e delle coppie in crisi, un fenomeno che può avere risvolti profondi per tutte le persone coinvolte. Per questo uno degli aspetti fondamentali è la prevenzione, conferma Carlo Negri, medico del consultorio La Casa di Varese, che organizza un “Corso di Accompagnamento al Matrimonio Civile”:
Le statistiche ci dicono che i matrimoni civili stanno aumentando, e anche i matrimoni in generale. Ma stanno aumentando anche le difficoltà di coppia, che molte conseguenze: non solo psicologiche e umane, ma anche sociali e perché no economiche. Non siamo alla prima esperienza: la prima è stata in un altro comune, Malnate, e i riscontri positivi ci hanno convinto a proporla nella città dove abbiamo la sede.
In questi corsi è ovviamente del tutto assente l’impostazione confessionale e cattolica, ma si aiutano le coppie a riflettere sull’importanza del passo che stanno per compiere, accompagnandole in un percorso che – come nel caso dei corsi proposti dalle parrocchie – attraversa i vari aspetti delle unioni laiche, dal funzionamento dei riti civili fino alle questioni patrimoniali passando per gli aspetti più legati alle dinamiche di coppia, la sessualità e la genitorialità.
Curiosa, polemica, femminista. Leggo sempre, scrivo tanto, parlo troppo. Amo la storia, il potere delle parole, i Gender Studies, gli aerei e la pizza.
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