Purikura: le cabine fotografiche giapponesi che resistono al tempo e alle mode
Hanno avuto il loro momento di gloria alla fine degli anni '90, ma il loro fascino resiste al tempo. Sono le purikura giapponesi: ecco dove trovarle e come funzionano.
Hanno avuto il loro momento di gloria alla fine degli anni '90, ma il loro fascino resiste al tempo. Sono le purikura giapponesi: ecco dove trovarle e come funzionano.
Le purikura giapponesi sono un tipo speciale di cabina fotografica che permettono di scattare foto insieme a familiari e amici, quindi decorarle e stamparle in formato adesivo.
Il termine è l’abbreviazione di purinto kurabu (プリントクラブ), che in inglese significa “print club”.
La moda delle purikura risale ai primi anni ’90, precisamente al 1995: le prime versioni di queste cabine fotografiche adesive giapponesi furono lanciate e installate nelle sale giochi da Atlus. I primi modelli erano molto semplici e sostanzialmente offrivano solo di aggiungere varie cornici alle foto, come quelle floreali.
Quando Atlus si fuse con Sega, le cabine fotografiche divennero note collettivamente come “purikura” e guadagnarono un’enorme popolarità dopo essere apparse in uno show televisivo della famosa band SMAP nel 1997. Lo stesso anno, un nuovo tipo di cabina fotografica permetteva alle persone di regolare da sole le telecamere e le luci all’interno della cabina.
Gli sviluppatori notarono che molte ragazze sfruttavano questa opportunità per provare a utilizzare le luci per rendere la loro pelle più luminosa o più chiara. Da allora, sono state aggiunte una dopo l’altra funzionalità per sbiancare e cambiare la consistenza della pelle, così come per cambiare il colore dei capelli. Oggi le possibilità delle macchine purikura giapponesi sono infinite: possono allungare le gambe, rendere il viso più piccolo, la pelle più luminosa e i capelli più folti, tutto per ottenere il “look perfetto”.
Sale giochi, parchi di divertimento, karaoke, grandi magazzini e altri luoghi in cui i giovani si riuniscono hanno solitamente delle macchine purikura (talvolta c’è addirittura un piano interamente dedicato), che solitamente costano 300-500 yen per sessione fotografica, circa 2/3€.
Nemmeno la pandemia ha fermato la sua popolarità: sebbene l’utilizzo di queste cabine fotografiche adesive giapponesi sia diminuito drasticamente all’inizio del 2020, il numero di sessioni fotografiche è aumentato rapidamente nel 2021.
Oltre che in Giappone, le cabine purikura sono talvolta diffuse anche in Paesi come Singapore, Malesia e Thailandia, ma si possono trovare – molto raramente – anche in occidente. È il caso di Sydney e Melbourne, in Australia, o Londra.
Non sono però molto diffuse al di fuori dei confini giapponesi, e rimangono un’esperienza estremamente legata alla cultura nipponica.
Dopo essere entrati nella cabina, è possibile scegliere tra diverse pose, sfondi e stili fotografici. Dopo aver selezionato lo stile delle foto e degli sfondi, è il momento di mettersi in posizione: la macchina ne suggerisce una divertente e trendy, ma ognuno è libero di scegliere la propria.
Dopo lo scatto, si esce all’esterno per l’editing: solitamente, quest’area è coperta da una tenda per garantire la privacy dei clienti. È possibile modificare le foto in tantissimo modi: adesivi colorati, timbri, orecchie di gatto, glitter, ma anche disegni a mano libera e, come dicevamo, modifiche alle caratteristiche personali.
Una volta concluso l’editing, la macchina stamperà la foto, generalmente in due copie, in modo da poterle condividere con gli amici, generalmente in formato 13×8, anche se si può scegliere formati diversi all’interno di queste dimensioni.
Ci sono diversi siti e app che simulano in maniera virtuale le purikura: questi servizi online, infatti, permettono di modificare le foto proprio come in una cabina giapponese. Punykura e Decopuri sono due esempi tra i tanti che funzionano con sistema Android, Kawaii Photo Boot è disponibile su iOS.
Per conoscere i tool più aggiornati, è possibile fare una ricerca online o sugli store di app, poiché spesso questi servizi cessano l’attività dopo alcuni mesi, ma nuovi strumenti analoghi vengono rilasciati.
Curiosa, polemica, femminista. Leggo sempre, scrivo tanto, parlo troppo. Amo la storia, il potere delle parole, i Gender Studies, gli aerei e la pizza.
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