Perché scrivere a mano fa bene e perché dovresti prendere questa l'abitudine
Allenare la mente, esercitare la psicomotricità fine e molto altro: perché scrivere a mano può essere utile ma anche divertente.
Allenare la mente, esercitare la psicomotricità fine e molto altro: perché scrivere a mano può essere utile ma anche divertente.
Certo, il baluardo della scrittura a mano resta la scuola, anche se sono lontani i tempi di inchiostro, calamaio e penna stilografica. E non dobbiamo neppure demonizzare la tecnologia, ma riuscire a creare un equilibrio in modo da far convivere il vecchio e il nuovo nelle nostre abitudini.
Ci sono diverse ragioni per cui la scrittura manuale ci fa bene e tra poco le esamineremo. Ma la cosa fondamentale è che ci aiuta ad allenarci connettendo in modo differente mente e corpo – basti pensare alla coordinazione occhio-mano che è fondamentale per poter scrivere con la penna – ma anche alla motricità fine – che ci permette un’impugnatura corretta.
Che noi decidiamo di compilare solo una lista della spesa, oppure che decidiamo di tenere un diario tradizionale, o solo che prendiamo appunti su un quaderno, per studio o per lavoro, la scrittura a mano può diventare un ambito della nostra quotidianità.
E poi alcuni dei più celebri scrittori vergavano i propri futuri libri su fogli o quaderni, da Susan Sontag a Truman Capote, fino ad Andrea G. Pinketts.
La memoria si fonda su concentrazione e attenzione, due qualità che, come riporta Epica, dobbiamo tenere fortemente attive durante la scrittura a mano. Quando scriviamo al computer o sullo smartphone non teniamo la stessa concentrazione, anche perché possiamo tornare indietro e correggere se commettiamo qualche errore.
Anche i muscoli delle mani, dei polsi e degli avambracci possono essere allenati e non in palestra. E non c’è miglior “palestra” della scrittura per i fasci muscolari più minuscoli che compongono questa parte del corpo. Naturalmente possiamo allenare solo un lato, con l’eccezione degli ambidestri che possono scrivere sia con la mano destra sia con la sinistra.
Chi tiene un diario segreto su carta conosce il potere terapeutico della scrittura: scrivendo a mano si può affidare al proprio quaderno preferito i segreti, le considerazioni, le consapevolezza. Quasi come si fosse a una seduta dallo psicoterapeuta o dalla psicoterapeuta. Con la differenza che con questi professionisti si comunica per via orale, con un diario mettiamo tutto per iscritto.
Prendere appunti a mano su qualcosa che si sta imparando rappresenta una parte dell’apprendimento stesso, perché ci consente di formulare pensieri e trovare le parole adatte per esprimerli al meglio. E al tempo stesso comprendiamo i concetti in maniera più efficace e più veloce.
Verba volant, scripta manent: lo dicevano i latini. La parola orale può andare perduta ma ciò che è scritto resta. E con la scrittura possiamo anche compilare delle liste di cose da fare, di obiettivi da raggiungere. Tirare una linea su una parola scritta su carta, dopo aver conquistato un traguardo, dà una grande soddisfazione.
Scrivere a mano può rappresentare un attività rilassante, e naturalmente questo è più evidente quando siamo impegnati in una scrittura creativa. Ma anche limitarsi a compilare la lista della spesa, ascoltando la sfera della biro tracciare le linee sul foglio, è un ottimo antistress. Analogamente possono essere scacciate emozioni negative, ma anche stati d’ansia o lievi depressioni, perché ci si concentra sul momento, sull’attività che si sta svolgendo, ovvero la scrittura a mano. E inoltre ci consente distanza: se sul nostro diario annotiamo un problema presente, possiamo analizzarlo meglio, sminuzzarlo, capire come potremo risolvere.
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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