Le coppie che stanno assieme da molto tempo sanno che non sempre la passione è quella dei primi giorni e che può accadere che le farfalle nello stomaco non si facciano sentire così spesso come all’inizio di una relazione.

In alcuni casi, però, tra il rapporto tra i partner si modifica al punto che si passa dall’essere amanti a persone che dividono una casa e i compiti logistici ad essa legati e poco più. Si parla, in questi casi, di “sindrome del coinquilino”. Ma di cosa si tratta? E come uscirne?

Cos’è la sindrome del coinquilino?

Il termine “sindrome del coinquilino” viene usato per descrivere una dinamica che vivono alcune coppie in cui la relazione diventata, anche solo per un periodo, un rapporto tra due amici piuttosto che tra due amanti che sono coinvolti romanticamente.

Faccende domestiche, bollette, condivisione degli spazi comuni: proprio come tra due persone che abitano nella stessa casa ma non hanno una relazione amorosa, i rapporti delle coppie affette da sindrome del coinquilino (che alcuni chiamano “fase del coinquilino” per indicare il fatto che in molti casi si tratta di una condizione temporanea) si riducono ad alcuni “compiti” essenziali di natura logistica.

Le coppie che la sperimentano hanno la sensazione di essere due persone che vivono vite parallele che coesistono bene e gestiscono compiti senza alti livelli di conflitto, ma senza un forte legame emotivo o una chimica fisica e intima.

Ci sono alcuni segni che indicano che la relazione potrebbe essersi trasformata (o è in transizione) verso una dinamica tra coinquilini. Tra questi ci sono, ad esempio:

  • Mancanza di comunicazione e distanza emotiva: i membri della coppia si orbitano intorno senza però connettersi veramente a un livello più profondo, rinunciando ad esprimere le proprie necessità o a condividere e verbalizzare esperienze o sentimenti.
  • Diminuzione dell’intimità: il sesso non è fondamentale per ognuno, ma spesso nelle coppie affette da sindrome del coinquilino l’intimità fisica diventa meno frequente o perde la sua passione.
  • Vite separate: i partner hanno routine e interessi separati, raramente trascorrono del tempo di qualità insieme.
  • Mancanza di supporto: i membri della coppia non si sentono sostenuti o compresi dal partner.

Le cause della sindrome del coinquilino

Bambini affamati e irritabili che devono essere nutriti, portati a scuola o in piscina. Genitori anziani che hanno bisogno di aiuto. Animali domestici che spelano e scalpitano per andare a fare una passeggiata. Lavori stressanti, capi tossici, energie che si riducono. Le coppie raramente mettono le loro relazioni in secondo piano di proposito: spesso, la passione e il romanticismo si perdono dietro altre cose catalizzano attenzioni e pensieri.

Se, però, è normale avere una diminuzione dell’intensità rispetto all’inizio di un rapporto e la relazione non può essere sempre la nostra priorità in ogni momento, questo può diventare problematico se si passa così tanto tempo a preoccuparsi degli obblighi esterni da dimenticare di lasciare spazio e tempo per il divertimento e l’intimità.

Le conseguenze e i rischi per la relazione

Le coppie affette dalla sindrome del coinquilino possono sperimentare una serie di effetti negativi derivante dalla trasformazione del rapporto. Tra questi, secondo Genesis Games, terapista e organizzatrice del workshop “Preventing Roommate Syndrome: Balancing Love and Everyday Life“, possono esserci:

  • Tensione e disconnessione
  • Distrazione da questioni più importanti
  • Sensazione di non essere adeguato o “abbastanza buono”
  • Sviluppo di una dinamica del tipo genitore-figlio
  • Diminuzione della tenerezza e dell’ammirazione
  • Mancanza di sostegno reciproco
  • Risentimento a causa del carico mentale e/o della mancanza di apprezzamento.

Come uscire dalla sindrome del coinquilino?

Per smettere di sentirsi semplici coinquilini e tornare ad essere parte di una coppia, è importante focalizzarsi sulla relazione, dedicando tempo ed energie a coltivare il rapporto, colmare la distanza emotiva e ricostruire l’intimità. Ci sono alcune strategie che possono essere d’aiuto, ad esempio:

1. La comunicazione è la chiave

Avviare conversazioni aperte e oneste su sentimenti e desideri (nostri e dell’altra persona) è il primo passo per riavvicinarsi. Questo passa attraverso la condivisione di emozioni, sensazioni e strategie su come migliorare la relazione, oltre che sull’ascolto attivo del punto di vista del partner.

2. Tempo di qualità

È fondamentale dedicare tempo di qualità alla presenza reciproca. Questo può essere fatto pianificando regolarmente appuntamenti serali, fughe nel weekend o anche attività semplici ma da condividere, come un film assieme o un picnic al parco.

3. Hobby condivisi

È importante individuare attività che piacciano a entrambi e trovare il tempo per dedicarvisi assieme. Che si tratti di cucinare, fare escursioni o dipingere, gli hobby condivisi possono aiutare a riconnetterci e rafforzare il legame.

4. Digital detox

Disconnettersi ed eliminare le distrazioni digitali può essere una strategia per aiutarci a concentraci sul partner e sul qui-e-ora: per questo è importante trovare momenti in cui spegnere telefono o pc.

5. Stabilire obiettivi comuni

Individuare obiettivi in linea con le aspirazioni di entrambi aiuta a ristabilire una relazione di coppia piuttosto che due percorsi individuali che corrono in parallelo all’interno della stessa abitazione. Questi obiettivi possono essere legati alla carriera, alla famiglia, alla crescita personale o a qualsiasi altro ambito della vita.

6. Sostegno reciproco

Gli obiettivi individuali non devono però finire in secondo piano, né essere ostacolati. È anzi importante offrire sostegno e incoraggiamento, celebrando i successi dell’altra persona e dando una mano se e quando necessario.

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