Che cos'è il cyberstalking e come riconoscere se si è vittime

Il termine cyberstalking deriva da una crasi di due termini inglesi, ossia "cyber" - intendendo, con esso, qualcosa di afferente ai mezzi informatici e alle tecnologie digitali - e "stalking". Il sostantivo indica una serie di comportamenti aggressivi, intenzionali e intimidatori perpetrati con lo scopo di perseguitare, molestare, impaurire, diffamare o danneggiare la persona che ne è vittima. Vediamone insieme i dettagli.

Le forme della violenza e dell’abuso sono molteplici e imprevedibili. Tra queste, ve ne è una di cui si parla ancora troppo poco, ma che risulta in grado di deteriorare la qualità della vita delle persone che ne sono vittime: il cyberstalking, ossia la serie di comportamenti persecutori che, proprio come quelli offline, si prefiggono lo scopo di assillare la vittima utilizzando, però, le nuove tecnologie.

Di che cosa si tratta, nello specifico? E come è possibile contrastarlo? Scopriamolo insieme.

Cyberstalking: che cosa significa?

Il termine cyberstalking deriva da una crasi di due termini inglesi, ossia “cyber” – intendendo, con esso, qualcosa di afferente ai mezzi informatici e alle tecnologie digitali – e “stalking”. Il sostantivo indica una serie di comportamenti aggressivi, intenzionali e intimidatori perpetrati con lo scopo di perseguitare, molestare, impaurire, diffamare o danneggiare la persona che ne è vittima.

Sebbene tutti possano essere potenziali bersagli del cyberstalking, a esserne colpite maggiormente sono perlopiù le donne, come rivela l’indagine effettuata dal Pew Research Center di Washington, DC. Nella gran parte dei casi, infatti, a essere fautori del cyberstalking vi sono ex coniugi o ex compagni, irretiti da un’ideologia patriarcale e maschilista che considera le donne oggetti e proprietà. Come si legge nel documento dell’EIGE – Istituto europeo per l’uguaglianza di genere, inoltre:

Il cyberstalking perpetrato da un partner o da un ex partner segue gli stessi modelli dello stalking offline ed è quindi una violenza da parte di un partner intimo, semplicemente facilitata dalla tecnologia.

A mutare, quindi, sono solo i mezzi, ma non la procedura posta in atto.

Che cos’è e come è definito lo stalking

Ma quali sono gli iter che caratterizzano il cyberstalking? Tra le tecniche attuate per dare vita a una sequela di comportamenti ossessivi, reiterati e persistenti vi sono i seguenti:

  • invio di mail e messaggi minacciosi e/o molesti;
  • monitoraggio e sorveglianza online costanti, con un controllo incessante dei post sui social network e l’uso di software per spiare le attività digitali della vittima;
  • diffusione di informazioni false, cui possono essere affiancate anche minacce e intimidazioni;
  • furto di identità, consistente nell’impersonare la persona oggetto di cyberstalking al fine di compiere attività dannose o fraudolente;
  • contatto reiterato, mediante l’invio di pacchi, lettere, mail o telefonate non richiesti;
  • intrusione nella vita privata, con pedinamenti, raccolta di informazioni e dettagli personali della vittima.

Le caratteristiche dei cyberstalker

Sorge, ora, spontaneo chiedersi: quali sono le caratteristiche precipue di un cyberstalker? Nella maggior parte dei casi, si tratta di individui emotivamente immaturi e, soprattutto, socialmente isolati. Per tale ragione, tenta di instaurare un legame con la sua vittima, illudendosi di avere, con quest’ultima, una qualche forma di connessione emotiva.

In altri casi, invece, si ha di fronte un manipolatore affettivo, incapace di superare un rifiuto o una separazione e mosso, così, da estrema gelosia e possessione.

Ecco le connotazioni specifiche dei cyberstalker:

  • anonimato, fornito dalla rete e reso tale grazie ad account falsi o tecnologie in grado di celare identità e geolocalizzazione;
  • persistenza, mantenuta in vita nonostante l’assenza di risposte o feedback da parte della vittima;
  • narcisismo, a causa del quale il cyberstalker si sente in diritto di controllare e manipolare la persona oggetto di stalking;
  • vendicatività, quindi l’azione motivata dalla vendetta, successiva a un torto o a un’offesa percepiti;
  • isolamento sociale, per cui il cyberstalker ha una rete poco nutrita di amici e conoscenze e utilizzano lo stalking per sentirsi forti e compensare, in questo modo, la propria solitudine.

I mezzi e le tecnologie utilizzate

Quanto alle tecnologie di cui fruiscono i cyberstalker, i mezzi più utilizzati da questi ultimi sono i seguenti:

  • mail, spesso minacciose, moleste e insultanti (comprese mail provenienti da indirizzi falsi e/o anonimi);
  • messaggistica istantanea e sms, mediante piattaforme quali WhatsApp, Telegram, Messenger e così via e numeri di telefono anonimi, sconosciuti e/o temporanei;
  • social media, attraverso la creazione di profili falsi (per seguire e interagire con la vittima), invio di messaggi privati, commenti pubblici, tagging indesiderato nei post e affini e raccolta di informazioni personali grazie alla cronologia dei contenuti pubblicati, la lista degli amici e la sequela di attività svolte dalla vittima;
  • installazione di spyware e software di sorveglianza sui dispositivi della persona oggetto di cyberstalking, utilizzate per carpire dati sensibili e password e tracciare la posizione tramite GPS;
  • telefonate indesiderate e minacciose, sempre da numeri anonimi o sconosciuti;
  • forum e blog, sui quali i cyberstalker procedono alla pubblicazione di informazioni false e derogatorie e foto e video intimi o manipolati;
  • phishing, ossia l’invio di mail o messaggi che inducono la vittima a fornire credenziali di accesso e/o informazioni personali e sensibili.

Come riconoscere se si è vittime

Comprendere se si è vittime di cyberstalking può essere complicato, ma fare attenzione a determinati segnali può essere utile per capire se ciò che si sta subendo sia stalking o meno. Quali sono questi segnali? Vediamoli insieme:

  • messaggi incessanti, reiterati e fastidiosi;
  • minacce e ricatti, diretti o velati;
  • richieste di informazioni personali (indirizzi, dettagli lavorativi, abitudini di vita);
  • pubblicazione di contenuti diffamatori e offensivi;
  • accesso ai dispositivi personali e modifiche non autorizzate agli account privati;
  • creazione di profili falsi, che imitano la vittima per raccogliere informazioni o ingannare gli altri utenti;
  • pedinamenti e incontri inaspettati con lo stalker.

Che cosa fare in caso di cyberstalking

Nel caso in cui ci si rendesse conto di essere vittima di cyberstalking, i passi da effettuare sono i seguenti:

  • documentare tutto, salvando le prove e registrando gli eventi che possano dare testimonianza delle molestie;
  • rafforzare la sicurezza dei propri account, modificando le password, inserendo l’autenticazione a due fattori e aggiornando le impostazioni della privacy;
  • limitare il contatto con il cyberstalker, bloccando l’utente e non rispondendo a nessun messaggio, a nessuna mail e a nessuna telefonata;
  • segnalare il comportamento molesto alle piattaforme online che ospitano i contenuti derogatori;
  • contattare le autorità, rivolgendosi alla polizia locale e sporgendo una denuncia;
  • considerare anche eventuali misure legali, consultando un avvocato per attuare possibili ordini restrittivi.
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