Cosa significa aromanticismo e perché non vuol dire essere asessuali

L'aromanticismo, come si evince dal termine, è l'orientamento di tutte quelle persone che non desiderano instaurare una relazione romantica con qualcun altro e che, nel complesso, non provano attrazione romantica nei confronti di altri individui. Vediamo di che cosa si tratta nel dettaglio.

Non c’è un solo modo per essere felici e stare bene. Questo assunto vale per tutti gli ambiti della nostra vita, ma acquisisce una connotazione peculiare soprattutto quando si prendono in considerazione le relazioni interpersonali.

Nello specifico, il romanticismo imposto a livello culturale e sociale non è e non deve essere l’unica modalità con cui esperire un rapporto: lo dimostra l’aromanticismo. Di che cosa si tratta? Con che cosa viene confuso? E quali sono le sue caratteristiche principali? Vediamone insieme i dettagli.

Che cosa significa aromanticismo?

L’aromanticismo, come si evince dal termine, è l’orientamento di tutte quelle persone che non desiderano instaurare una relazione romantica con qualcun altro e che, nel complesso, non provano attrazione romantica nei confronti di altri individui.

La persona aromantica, dunque, non sente la necessità di legarsi emotivamente a un’altra persona, e, in particolar modo, non avverte la necessità di rispettare gli standard sociali veicolati a livello culturale che concernono le relazioni di coppia. Non è un caso, infatti, che l’Aromantic Awareness Spectrum Week si festeggi proprio la settimana successiva rispetto alle celebrazioni di San Valentino.

Questo non significa, tuttavia, che gli individui aromantici non vogliano o non siano in grado di creare legami intensi e intrisi di affetto, come dimostrano i rapporti di amicizia o le relazioni caratterizzate da impegno e presenza, ma non dall’aspetto prettamente romantico.

Lo spiega bene a Cosmopolitan Steph:

L’aromanticismo è uno spettro ampio, ma indica le persone che non provano, o provano raramente, attrazione romantica. Quest’ultima è una forma specifica di attrazione e non sempre coincide con l’attrazione sessuale (o con altre forme come quella estetica). Molte persone confondono l’aromanticismo con la repulsione romantica. Alcuni aromantici potrebbero provare repulsione per il romanticismo (cioè essere estremamente a disagio in qualsiasi modo), ma in realtà si tratta di un’esperienza separata dall’attrazione. Alcuni amano assolutamente le storie d’amore – come le commedie romantiche, gli appuntamenti, i gesti romantici, – ma non provano effettivamente attrazione romantica per sé stessi, per esempio.

Perché non significa essere asessuali

Quando si parla di aromanticismo, però, si incorre spesso in un equivoco, ossia la sovrapposizione tra quest’ultimo e l’asessualità. Ma perché sono due cose diverse e, anzi, non c’entrano nulla l’una con l’altra?

L’asessualità concerne l’orientamento sessuale, ossia l’attrazione specificamente sessuale, appunto, che una persona può provare nei confronti di qualcun altro. Un individuo, quindi, può essere asessuale ma nutrito di attrazione romantica, così come aromantico e attratto sessualmente da altre persone o aromantico e asessuale al contempo.

Aromanticismo, allora, non è sinonimo di asessualità, ma si riferisce esclusivamente all’assenza parziale o totale di desiderio romantico rispetto ad altri individui. Come testimonia l’aromantica Jenny:

Spesso le persone pensano che l’aromanticismo e l’asessualità siano la stessa cosa, o confondono le due cose, o pensano che tutti gli aromantici siano anche asessuali. Molti ci dicono che non abbiamo ancora incontrato “quello giusto”. Sebbene per alcune persone ci possano essere delle cause, come malattie mentali o il cattivo rapporto con i genitori, questo non è vero per tutte le persone che si indentificano così.

In definitiva, perciò, aromanticismo e asessualità non si escludono a vicenda, ma non rappresentano nemmeno la medesima condizione, sebbene vi sia la tendenza ad affastellare i due tipi di orientamento – che, come specificato, sono profondamente dissimili.

Come vive e cosa prova un aromantico

Ma che cosa esperisce una persona aromantica? E come capisce di essere tale? Nella maggior parte dei casi, gli individui aromantici conducono la propria vita con la più o meno serena consapevolezza (imposizioni sociali permettendo) di non provare attrazione romantica nei confronti di altre persone.

Come accennato precedentemente, tuttavia, ciò non comporta la mancanza di connessioni e relazioni con altre persone: gli aromantici, infatti, sono comunque in grado di instaurare legami affettivi intensi e autentici, di avere rapporti familiari profondi e di costruire anche relazioni platoniche con altre persone (aromantiche o meno), con cui decidono di condividere la propria vita, le responsabilità e l’impegno ma nei confronti delle quali non provano attrazione romantica.

Lo precisa sempre Jenny:

Un giorno ho capito che forse sono cupioromantica: mi piacciono molte cose dell’avere una relazione, come l’impegno, il passare del tempo con il mio migliore amico, baciarlo e coccolarlo. Il mio partner è alloromantico (qualcuno che prova attrazione romantica), ma la cosa non mi disturba. Anche se non mi è piaciuto quando mi ha mandato un regalo di San Valentino e mi ha comprato dei fiori. Non sono sicura che questo significhi che sono cupioromantica: di solito dico che sono aromantica e a volte aggiungo che potrei essere cupio.

Le sfumature dell’aromanticismo

Come tutto quello che riguarda il modo di essere, vivere ed esprimere se stessi e la propria personalità, anche l’aromanticismo appartiene, in realtà, a uno spettro: non esiste, dunque, un modo monolitico di essere aromantici, ma sussistono molteplici e diverse sfumature.

Quali sono? Ecco un elenco delle più diffuse:

  • aroflux: l’orientamento spazia tra desiderio romantico e assenza di attrazione;
  • demiromanticismo: il desiderio romantico sorge solo dopo aver instaurato un forte legame emotivo con un’altra persona;
  • grey-aromantic: l’attrazione romantica è molto debole, rara e presente solo in condizioni specifiche;
  • frayromanticismo: il desiderio romantico c’è, ma svanisce con il progredire del rapporto;
  • lithromanticismo o akoiromanticismo: anche in questo caso, l’attrazione romantica sussiste, ma regredisce fino a scomparire se ricambiata dall’altro individuo;
  • reciproromanticismo: il desiderio romantico emerge solo nel caso in cui la persona sa che esso è ricambiato dal partner;
  • cupioromanticismo: la condizione in cui, nonostante non si avverta attrazione, l’aromantico esprime in ogni caso la volontà di instaurare una relazione romantica con qualcun altro;
  • quoiromanticismo: l’incapacità di distinguere l’attrazione platonica da quella romantica;
  • omniaromanticismo: l’assenza totale di attrazione romantica nei confronti di qualsiasi persona (con l’eccezione di rari e sporadici amori platonici e/o familiari).
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