Attenzione selettiva: perché concentrarsi su una cosa sola è utile, ma sempre più difficile
Alcuni consigli sull'attenzione selettiva: può tornare utile in fase di apprendimento o per la socialità. Ma attenzione alle manipolazioni.
Alcuni consigli sull'attenzione selettiva: può tornare utile in fase di apprendimento o per la socialità. Ma attenzione alle manipolazioni.
Il mondo di oggi è rumoroso, colorato, pieno di stimoli. A noi spetta il compito di selezionare gli stimoli per utilizzare quelli che ci occorrono, per l’apprendimento, per la socialità e in alcuni casi anche per l’autoconservazione della vita (per esempio quando stiamo facendo qualcosa per cui una disattenzione potrebbe attivare un pericolo). È difficile concentrarsi, ma si può fare.
Come spiega VeryWellMind, “l’attenzione selettiva è il processo di concentrazione su un particolare oggetto nell’ambiente per un certo periodo di tempo”.
Si tratta di un fenomeno interessante, perché ci consente di eliminare tutti i dettagli che contano poco o che rappresentano potenziali distrazioni. Per esempio come chi riesce a leggere un libro in pubblico in un luogo molto rumoroso o trafficato, o chi riesce a vedere un film nonostante qualcuno parli intorno a lui o lei.
Sono due i principali tipi di attenzione selettiva:
L’attenzione selettiva è come un occhio di bue a teatro. La ribalta si illumina solo per una porzione di palcoscenico, tutto il resto resta al buio. Che la vostra attenzione selettiva funzioni in maniera visiva il processo è più o meno lo stesso: mettiamo in evidenza i dettagli su cui abbiamo bisogno di concentrarci, lasciando fuori l’irrilevante, che viene percepito al massimo come un’eco lontana.
In alcuni casi l’attenzione selettiva ricorre a un filtro – che, come accennato, può essere differente da persona a persona, ma molto spesso ha a che fare con la memoria per cui il filtro individua determinate parole, come il proprio nome pronunciato da qualcuno anche non vicinissimo – in altri casi attenua alcune forme di informazione, un po’ come se, sfogliando una rivista, non escludessimo ma abbassassimo solo il volume dell’ambiente circostante.
Inoltre anche la vicinanza di una fonte, soprattutto uditiva, può giocare un ruolo importante.
Utilizziamo l’attenzione selettiva a nostro vantaggio quando appunto siamo direzionati verso ciò che per noi è più rilevante. Qualche esempio:
L’attenzione selettiva può essere utilizzata anche in maniera negativa. Se da un lato è importante che la usiamo per l’apprendimento e la socialità, dall’altro qualcuno potrebbe usarla contro di noi.
Esistono infatti alcune forme di manipolazione che vengono basate sull’attenzione selettiva, che viene sfruttata per escludere, filtrare o attenuare emozioni come rabbia, rancore o astio verso il manipolatore, e trasformarle in qualcos’altro, ovvero in emozioni positive.
Purtroppo non è molto facile riconoscere questa, come altre tecniche manipolatorie, e quindi è possibile caderci. E analogamente, in questi come in altri casi, è fondamentale chiedere aiuto nel momento in cui ci si rende conto di essere stati manipolati.
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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