Amore platonico: cosa c'entra Platone e come distinguerlo dalla friendzone

Amore platonico, friendzone o amicizia? Spesso questi tre tipi di rapporto vengono confusi. Se in una situazione non si sa che definizione dare alla propria relazione con un'altra persona, ci sono dei segnali per riconoscere quando si tratta di amore platonico.

L’espressione è ormai entrata a far parte del linguaggio comune, per intendere una relazione intellettuale e spirituale tra due persone. Un rapporto è definito amore platonico quando non passa mai all’attività fisica, ma rimane a livello morale, più di amicizia che amore sessuale. In realtà, il significato originario è più complesso, e rientra in un discorso filosofico ampio, che arriva a considerare l’amore come conoscenza di Dio e della bellezza divina.

Vediamo cosa significa amore platonico e cosa intendeva Platone nella sua filosofia, oltre ai segnali utili per distinguere oggi un rapporto di questo tipo da un’amicizia o un amore non corrisposto.

Amore platonico: cosa significa?

L’amore platonico è definito dalle enciclopedie e dizionari di oggi come un amore non sensuale, un rapporto puramente spirituale. Per qualcuno si tratta dell’amore puro, un sentimento nobile ed elevato, perché privo di spinta erotica e sessuale. L’espressione è stata coniata dal teologo Ficino in un commento del XV secolo al Simposio, uno dei più noti dialoghi di Platone.

Ficino ha parlato di “amore platonico” come un particolare concetto di amicizia, un sentimento di unione e intimità basato sull’amore di Dio, rivolto quindi agli aspetti intellettuali e morali, non fisici e sessuali. Il concetto infatti veniva usato per intendere ad esempio il rapporto tra un allievo e il proprio maestro, fatto di stima e condivisione di idee.

L’esempio utilizzato da filosofi e teologi era quello di Socrate, che rifiutò le avances del suo allievo Alcibiade, spiegandogli come il proprio amore fosse intellettuale, non fisico. Oggi si tende a confondere l’amore platonico con l’amore non corrisposto, una situazione completamente diversa, come vedremo nei prossimi paragrafi. L’amore platonico è comunque un sentimento condiviso da entrambe le persone coinvolte, che si manifesta diversamente dall’amore passionale.

Perché si dice “platonico” e cosa c’entra Platone

Come abbiamo detto, l’espressione nasce dal commento di Ficino al Simposio, e fa riferimento proprio all’amore descritto dal filosofo Platone, da cui deriva l’aggettivo “platonico”. Nel suo dialogo, Platone descrive quello che per lui è l’amore, e come si manifesta negli esseri umani. Nel suo pensiero, la prima fase dell’amore è quella visiva e fisica. I primi a percepire il sentimento sono gli occhi, che vedono la bellezza del corpo altrui e se ne innamorano.

Tuttavia, secondo Platone, questa prima fase non può bastare a definire l’amore, perché, dal momento che la bellezza interiore si manifesta con il corpo alla vista esterna, allora tutti i corpi sono belli e da amare. Bisogna quindi passare poi oltre la visione fisica e l’attrazione sessuale, per scoprire la bellezza interiore, della conoscenza, dell’intelletto. E trovare così una sola persona da amare, al di là dell’aspetto sessuale.

Al Simposio e all’amore platonico sono state fatte diverse osservazioni, ne hanno discusso e parlato le filosofie a venire per secoli, e anche oggi il significato ha assunto una valenza diversa, più semplificativa. Accettiamo di parlare di amore platonico quando due persone sono amiche, non condividono esperienze sessuali o di contatto fisico, ma risultano, a un occhio esterno, a tutti gli effetti in un rapporto amoroso.

Amore platonico, amicizia e friendzone

L’amore platonico non è semplice da definire, specialmente quando lo si vive in prima persona. Tanto che ci si domanda ancora se esista realmente o se sotto questo nome si nasconda sempre qualche altro sentimento, come un’amicizia profonda o un amore non corrisposto. Come si possono comprendere le differenza tra questi tre rapporti, che sono molto simili ma hanno caratteristiche differenti?

Amore platonico e amicizia

C’è chi non ama definire i propri sentimenti, che preferisce vivere i rapporti senza etichettarli, ma se da una delle due parti si inizia a interrogarsi sulla natura della relazione, è necessario comprendere di cosa si tratta. Per evitare di non essere sulla stessa lunghezza d’onda e soffrire di conseguenza. L’amore platonico è a tutti gli effetti un sentimento di amore, pertanto si differenza dall’amicizia, che è invece un sentimento diverso, anche se non meno importante e profondo.

La differenza principale è nel modo in cui si comportano le due parti all’interno del rapporto. Due amici non devono necessariamente sentirsi tutti i giorni, non fanno tutto insieme, hanno anche interessi diversi. Due persone che condividono un amore platonico hanno una grande connessione di idee, vedono solamente i pregi e gli aspetti positivi dell’altro, mentre nell’amicizia si conoscono bene anche i difetti dell’altro.

L’amicizia lega due persone in un rapporto di affetto, stima, rispetto e fiducia. La differenza tra due amici e due amanti è chiara. L’amore platonico si basa sulla stima reciproca, l’attrazione mentale e morale, condivisione, su un sentimento di amore idealizzato, che comprende spesso gelosia, voglia di sentirsi e vedersi in continuazione. Di conseguenza, è bene sapere interiormente in che modo intendiamo l’amicizia, e capire poi la differenza tra una cosa e l’altra quando ci troviamo in una situazione al limite.

Amore platonico e friendzone

L’amore platonico spesso viene confuso o utilizzato per nascondere un rapporto non reciproco, che sfocia nella friendzone. Con questo termine si intende il fenomeno nel quale, in una relazione di amicizia, uno dei due componenti si innamora dell’altro, che invece non corrisponde il sentimento amoroso. I due rapporti sono molto simili tra loro, specialmente nei comportamenti.

In entrambi i casi infatti, se visti da fuori, viene da chiedersi perché non siano una coppia d’amore, perché c’è intimità, complicità, anche contatto fisico, non di natura sessuale.

Per capire se ci si trova in un amore platonico o si è finiti nella friendzone si possono rivolgere alcune domande a se stessi. Innanzitutto, c’è attrazione fisica per l’altra persona? Se la risposta è no, non si pensa mai di passare al livello sessuale, non sussistono pensieri erotici verso il partner, allora è amore platonico, non c’è rischio di essersi innamorati. Le altre domande possono essere:

  • l’aspetto fisico potrebbe compromettere la relazione?
  • sei convint* che il rapporto platonico sia abbastanza, non serve l’amore fisico?
  • pensi al rapporto di amore platonico come un sentimento importante, ma non vedi programmi a lungo termine con quella persona?

I segnali per riconoscere un amore platonico

amore platonico
Fonte: iStock

Abbiamo visto come distinguere l’amore platonico da altri tipi di relazione, come l’amicizia e la friendzone. Ma come si fa invece a riconoscere quando ci si trova in un amore platonico con una persona? Nonostante sia un sentimento ancora oggi non del tutto compreso, ci sono dei segnali che possono far pensare a un amore platonico, rispetto a un altro tipo di relazione.

1. Fantasia e perfezione

Una caratteristica principale dell’amore platonico è l’idealizzazione del rapporto, oltre che dell’altra persona. All’interno di questa relazione si prova un senso di grande stima e connessione con il partner, che viene idealizzato. Non realizzandosi mai concretamente, rimanendo nella sfera della mitizzazione, il rapporto e il sentimento di amore vivono nella sfera della perfezione.

Così come la persona amata, di cui nella fantasia non ha difetti, è la persona ideale. In un rapporto platonico sono esaltate nella propria mente le qualità dell’altro, i suoi pregi, mentre i difetti non vengono percepiti. Oppure sono accettati, mentre in una relazione di amore passionale potrebbero causare litigi e contrasti.

2. Bellezza

Si dice poi che l’amore platonico sia la mitizzazione della bellezza, e non si tratta soltanto della bellezza estetica, ma soprattutto di quella relativa alla persona e alla relazione stessa. La caratteristica di rimanere nella sfera dell’immaginazione e dell’impossibilità di realizzarsi, il rapporto platonico fa vivere nella dimensione della bellezza pura e totale.

3. Distanza

Un segnale che può far pensare di vivere un amore platonico è quando sussiste una caratteristica fisica, cioè la distanza. Per comprendere meglio infatti cos’è un rapporto platonico, si può prendere come esempio un amore online. Tra due persone che si sentono tutti i giorni, condividono interessi e passioni, si piacciono più che in amicizia, ma non hanno bisogno di concretizzare il rapporto con la vicinanza fisica, e di conseguenza sessuale. Il loro rapporto rimane sulla sfera dell’irrealizzabilità.

4. Non è esplicito

Un tratto che si riconosce all’amore platonico è che le persone all’interno di questa relazione non esplicitano mai il proprio amore, non c’è l’espressione verbale dei sentimenti reciprochi. Si tratta di un amore pressoché intimo e vissuto interiormente: i due percepiscono che l’altra persona prova le stesse emozioni, ma queste non vengono esplicitate. Anche in questo caso torniamo alla dimensione della fantasia, della storia immaginata, dove le persone vivono nella tensione e nella percezione di un’attrazione, senza che sia mai realizzata fisicamente.

5. Al limite dell’amicizia

L’amore platonico viaggia su un livello al limite tra l’amore romantico e l’amicizia, si può pensare a una relazione di friendzone accettata, dove entrambi vogliono stare in quella fase del rapporto, perché il sentimento che condividono è forte abbastanza da restare nella dimensione non sessuale. Un’attrazione verso la persona, non fisicamente, un rapporto di compartecipazione emotiva.

6. Non fa soffrire

L’amore platonico si distingue dalla friendzone perché sostanzialmente non crea sofferenza e disagio in nessuno dei due partner. Per funzionare, un rapporto platonico deve essere accettato e condiviso da entrambi: se ci si trova bene nella dimensione, e anche dall’altra parte vale lo stesso, allora probabilmente ci si trova in un amore platonico.

Come comportarsi?

Se questi segnali sono presenti in una relazione, e si riconosce di condividere un amore platonico con una persona, è necessario che ci sia la convinzione di trovarsi nel posto giusto. Una volta ammesso il rapporto platonico, è bene domandarsi se questo è ciò che si vuole per se stessi e con quella persona. Come farlo? Ascoltandosi dentro, e porgendosi le domande che abbiamo visto nei paragrafi precedenti. In particolare, chiedersi se il rapporto platonico ci fa soffrire.

Si tratta di una domanda chiave, che bisognerebbe porsi in qualsiasi tipo di situazione, per capire se si è felici e soddisfatti. In secondo luogo, una volta appurati i propri sentimenti, bisogna parlarne con l’altra persona. Il dialogo è fondamentale, come in qualsiasi altro genere di relazione profonda, ed è importante che entrambe le parti siano d’accordo su cosa stanno condividendo, e stiano bene in questa dimensione.

Parlarne serve anche a stabilire delle regole e dei confini da non oltrepassare per mantenere il rapporto platonico. Che, nel tempo, se nessuno dei due supera i limiti, o non si trasforma mai in amore fisico, può diventare un sentimento bellissimo e prezioso, con tanti vantaggi e aspetti positivi. L’amore platonico può essere chiaro per chi ne fa parte, ma destare preoccupazioni e confusione negli altri. È bene rassicurare le persone coinvolte, come eventuali fidanzat* o mariti e mogli, spiegando bene com’è costituito il vostro rapporto.

Infine, è importante riuscire a superare eventuali tensioni o fraintendimenti. Se si riesce ad attraversare un momento critico, specialmente all’inizio, il rapporto platonico può durare veramente a lungo, senza interferenze e vincoli sessuali. Se ad un certo punto della relazione le tensioni, che possono essere litigi o la nascita di attrazione da parte di uno dei due, non è sormontabile, è meglio chiudere il rapporto o farlo evolvere in altro.

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